Dichiarazione redditi dei dipendenti

 La dichiarazione dei redditi dei dipendenti è il principale documento contabile attraverso il quale il contribuente comunica al Fisco quali siano i propri guadagni (intesi, appunto, come “reddito”) effettuando in conseguenza di esso i versamenti delle imposte relative, calcolando le aliquote sulla base imponibile determinabile.

Per quanto concerne i dipendenti, documento utile per poter effettuare la dichiarazione dei redditi è il c.d. CUD, Certificato Unico Dipendente, un modello nel quale sono certificati i compensi relativi agli emolumenti percepiti dal dipendente nel corso dell’anno solare, e i versamenti previdenziali effettuati, come i contributi trattenuti ai fini della pensione.

Preavviso dimissioni

 Il termine di preavviso dalle dimissioni è un arco temporale molto utile per entrambe le parti e, fondamentalmente, per l’azienda: con il rispetto di tale termine, infatti, la società datore di lavoro potrà adeguatamente organizzarsi per sostituire il lavoratore dimissionario, garantendo un congruo passaggio di consegne dal vecchio al nuovo dipendente, senza che l’abbandono da parte del dimissionario possa in qualche modo pregiudicare la continuità dei servizi e delle attività erogate dalla società.

Per questo motivo, è sempre bene assumere tutte le informazioni opportune sul termine di preavviso delle dimissioni prima di inoltrare la propria lettera con quale si intende evidenziare alla società l’intenzione di presentare le proprie dimissioni dal ruolo ricoperto all’interno dell’organizzazione.

Lettera di dimissioni da associazione

 Il Codice Civile stabilisce che l’associato può recedere in qualsiasi momento dall’associazione costituita a tempo indeterminato. La dichiarazione di recesso deve essere comunicata in maniera formale agli amministratori, e ha validità a partire dallo scadere dell’anno in corso, se la stessa è stata presentata almeno tre mesi prima del termine dell’esercizio solare.

Il rapporto di associazione può pertanto essere sciolto nelle modalità e nei termini stabiliti dalla forma di associazione partecipata, salvo diverso accordo tra gli associati. In ogni caso, strumento fondamentale per poter manifestare la propria intenzione di dimettersi dal ruolo ricoperto nell’associazione è rappresentata dalla lettera di dimissioni, che – seppur realizzabile in testo libero – dovrà contenere alcuni elementi qualitativi di principale indicazione.

Fac simile lettera di dimissioni

 Cambiare lavoro è un momento molto delicato, che permetterà al lavoratore di cambiare la propria attività professionale. Ogni lavoratore ha infatti la facoltà di recedere dal contratto di lavoro stipulato con il datore di lavoro, trasmettendogli una lettera di dimissioni scritta in forma libera. Pertanto, se la vostra intenzione è quella di cambiare lavoro, è necessario compilare attentamente una comunicazione scritta, indirizzandola all’Ufficio delle Risorse Umane della propria azienda.

In seguito al d.l. 122/08, che ha abrogato la precedente l. 188/07, l’invio delle dimissioni volontarie avverrà attraverso una comunicazione libera al proprio datore di lavoro, e non attraverso la compilazione esclusiva dei modelli ministeriali, o attraverso la procedura telematica. Sarà invece sufficiente una comunicazione diretta al proprio datore di lavoro, con sottoscrizione in calce.

Lettera di dimissioni

 Ogni lavoratore dipendente ha il diritto di poter porre fine al proprio rapporto di lavoro subordinato nei confronti dell’azienda datore di lavoro. Il “mezzo” per poter volontariamente cessare di essere alle dipendenze societarie è costituito da una comunicazione scritta, da indirizzare all’Ufficio delle Risorse umane della propria azienda.

Oggi giorno non è più necessario rispettare precise formalità per la redazione di una lettera di dimissioni. Pertanto, nonostante ogni azienda disponga di modelli prestampati da utilizzare per l’occasione, ogni lavoratore può comunicare tale decisione attraverso una semplice raccomanda con ricevuta di ritorno (o, in alternativa, con consegna a mano), con testo libero, dal quale si evinca tuttavia in maniera chiara la volontà di porre fine alla relazione lavorativa.

Lettera di dimissioni modello senza preavviso

 Nell’ipotesi in cui un lavoratore desideri cambiare occupazione o desideri cessare la propria professione da lavoratore subordinato, è necessario che rassegni le proprie dimissioni, interrompendo in tal modo il proprio rapporto lavorativo. La comunicazione delle dimissioni deve essere effettuata nei modi e nei termini previsti dal proprio Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, il quale generalmente stabilisce che la decorrenza delle dimissioni debba partire dal primo o dal sedicesimo giorno di ogni mese.

Di norma, il preavviso viene definito nello stesso contratto in un tempo che possa essere considerato congruo per consentire al datore di lavoro di potersi organizzare trovando un sostituto, e di svolgere in modo adeguato e agevole l’eventuale passaggio delle consegne. Un tempo che dipenderà da CCNL a CCNL e, spesso, da azienda ad azienda.

Lettera di dimissioni lavoro

 Nell’ipotesi in cui si desideri cambiare la propria occupazione, è necessario presentare le proprie dimissioni al datore di lavoro, con un preavviso indicato nel contratto precedentemente sottoscritto, che conterrà il rinvio alle norme relative al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Di norma, la stessa azienda presso la quale si lavora avrà a disposizione un modulo predisposto per favorire la gestione di questa fase che precede la definitiva cessazione del rapporto di lavoro subordinato.

In ogni caso, gli elementi necessari da fornire per una lettera di dimissioni dal proprio lavoro sono certamente quelli relativi all’indirizzo della società e della persona alla quale è rivolta la lettera (quasi sempre, l’ufficio delle risorse umane, nella figura del responsabile), il luogo e la data di sottoscrizione, la comunicazione espressa dell’interruzione del rapporto di lavoro, la firma.

Lavoro, qualche perplessità sulle domande del censimento 2011

Diverse segnalazioni, e qualche perplessità, sta suscitando in questi giorni il censimento 2011. La documentazione da compilare per poter assolvere i propri doveri nei confronti dell’Istituto Nazionale di Statistica sembra infatti essere aperta a diverse libere interpretazioni sulle modalità con cui poi verranno fruiti i dati relativi all’occupazione.

Sul fronte lavorativo, infatti, il punto maggiormente “incriminato” è il punto 6 della seconda sezione, relativo alla condizione professionale o non professionale, il cui quesito recita: “Nella settimana precedente la data del censimento (dal 2 all’8 ottobre) ha svolto almeno un’ora di lavoro?”. La spiegazione della guida a supporto del modulo di censimento aiuta a chiarire i dubbi su cosa si intenda per “lavoro”.

Malattie professionali: cosa sono

Il lavoratore può andare incontro a quelle che vengono chiamate malattie professionali: sono patologie che possono ad esempio essere causate dal contatto con sostanze chimiche pericolose. Anche i lavori del

Autoimpiego, cos’è

 L’Autoimpiego è una forma di finanziamento che ha come obiettivo principale quello di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, di persone che non sono occupate, attraverso la creazione di imprese di piccole dimensioni. Il D.L. n. 185/2000 regola le forme di autoimpiego e ne detta i requisiti essenziali. Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione d’investimenti e lo sviluppo d’impresa SpA già Sviluppo Italia, prevede la concessione di agevolazioni finanziarie, contributo a fondo perduto e mutuo a tasso agevolato, e di servizi di assistenza e supporto tecnico.

Le concessioni finanziarie sono richiedibili per la creazione di una delle seguenti tipologie di autoimpiego: 

  • lavoro autonomo;
  • microimpresa;
  • franchising.

P.O.N., perchè conoscerlo

 Il P.O.N. (Programma Operativo Nazionale) si inserisce tra i finanziamenti stanziati a livello nazionale per dare un sostegno economico alle Regioni che si trovano in difficoltà. Questi finanziamenti si inseriscono nei più ampi “Fondi Strutturali“, gestiti dalla Commissione Europea con l’obiettivo di creare coesione economica, sociale e territoriale attraverso la riduzione delle differenze tra regioni.

Rientrano tra i Fondi Strutturali, il FSE (Fondo Sociale Europeo) avente come scopo interventi in campo sociale e il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale). Il PON “Ricerca e competitività”, attraverso finanziamenti in alcuni campi della ricerca, dello sviluppo tecnologico, della competitività e dell’innovazione industriale mira ad innalzare il livello di sviluppo di alcune Regioni svantaggiate attraverso un aumento della qualità occupazionale e del livello di formazione delle persone.