TFR, cos’è e come si calcola

Il TFR (Trattamento di fine rapporto o liquidazione) è una somma che deve essere corrisposta ad un lavoratore dipendente dal proprio datore. Questa somma, obbligatoriamente dovuta, è corrisposta dal datore di lavoro alla fine del rapporto di lavoro, indipendentemente dai motivi o dalle cause che hanno determinato la cessazione del rapporto di lavoro (dimissioni, licenziamento, ecc.).

In poche parole, il Trattamento di Fine Rapporto, è una retribuzione differita nel tempo legata non solo alla retribuzione base ma anche ad eventuali compensi ricevuti in modo continuativo. Il pagamento del TFR può essere effettuato a fine servizio o prima della cessazione del servizio, il lavoratore ha infatti la possibilità di richiedere un’anticipazione delle somme del TFR.

Patto di servizio, cos’è e a cosa serve

Il Patto di Servizio è un rapporto che si instaura tra il Centro per l’Impiego e i suoi utenti e rappresenta un vero e proprio accordo rivolto a persone che si trovano in condizioni particolari. L’accordo, stipulato tra il Centro per l’Impiego e l’utente, definisce delle condizioni generali dell’erogazione dei servizi svolti dal Centro e della possibilità che gli utenti possano usufruirne.

In genere sottoscrivono un Patto di Servizio le persone che si trovano in una delle seguenti posizioni lavorative:

  • essere lavoratori che siano stati licenziati in seguito ad una crisi dell’azienda (o occupazionale) presso cui svolgevano la propria attività. Le aziende in crisi non devono però essere comprese nel campo di applicazione della CIG;
  • essere lavoratori licenziati per crisi dell’azienda (o occupazionale) in aziende del settore artigianale o da agenzie di somministrazione che possiedono personale in missione presso aziende dell’area artigianato;
  • essere lavoratori cosiddetti “co.co.co.” e “co.co.pro.” che sono stati licenziati;
  • essere disoccupati e interessati a frequentare dei corsi di formazione professionale.

Base Imponibile: cos’è, come si calcola

 La base imponibile è un valore che emerge da una serie di operazioni che vengono effettuate sul reddito lordo. Le operazioni che in genere vengono effettuate sono, per le imposte dirette, tutte le deduzioni fiscali e le riduzioni fiscali. Dedotti questi importi, il reddito che si ottiene sarà la base su cui andare a calcolare l’aliquota per determinare quanto il contribuente dovrà pagare di imposte.

L’aliquota per determinare l’imposta dovuta può essere fissa o crescente (in base al valore della base imponibile), in questo ultimo caso si parla di aliquota progressiva.

Collocamento obbligatorio

 Il collocamento obbligatorio nasce per aiutare le persone, che presentano alcune specificità, ad inserirsi nel mondo del lavoro. Rientrano nelle fasce che possono richiedere il collocamento obbligatorio le seguenti persone:

  • persone che presentano disabilità fisica, psichica o che presentano dei deficit intellettivi;
  • orfani o figli di genitori riconosciuti grandi invalidi di guerra, di lavoro o di servizio che erano minori ai tempi dell’accaduto. In questo caso, si considerano minori i figli fino al ventunesimo anno di età se studenti di scuola superiore e fino ai ventisei anni se studenti universitari.

Libro unico del lavoro

 Il libro unico del lavoro porta ad un cambiamento radicale nella gestione del personale che collabora in un’azienda. I datori di lavoro, avevano in precedenza, difficoltà a gestire il libro matricola, redatto in forma manuale.

Il libro unico del lavoro, è infatti, realizzato attraverso fogli meccanizzati a modulo continuo con numerazione di ogni pagina, il sistema laser e la registrazione sui supporti magnetici. In questo si differenzia dai precedenti libri relativi alla gestione del personale, permettendone una migliore gestione.

IFTS: cos’è e a cosa serve

 Il sistema di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) è stato istituito con la legge del 17 maggio 1999, n. 144. Tale legge indica i possibili percorsi di formazione che si inseriscono nel livello post-secondario. All’interno del sistema di formazione integrate superiore (FIS), fu istituito l’IFTS, strumento che risponde a specifici fabbisogni formativi individuati dai piani triennali stilati a livello regionale.

Il Sistema IFTS rappresenta un importante passo avanti nel sostegno alla professionalità e alla formazione. Questo Sistema, nato dall’esigenza di offrire strumenti efficaci nell’ambito della formazione, rappresenta oggi uno dei canali maggiormente presenti nell’area della formazione. Nato con la finalità di individuare aree di collaborazione tra diversi sistemi del circuito formativo (scuole, università, enti di formazione ed imprese), i percorsi IFTS sono programmati dalle regioni limitatamente alle loro competenze nell’area delle loro programmazioni triennali. 

Ogni corso deve attenersi ad alcuni requisiti standard, tra questi abbiamo:

Etica Professionale

 Parlare di Etica Professionale ci conduce verso un campo di riflessioni di estremo interesse personale e professionale. Per molto tempo nel mondo accademico si è parlato di “filosofia morale” ma grazie all’introduzione del termine bioethics la parola l’etica si è differenziata ottenendo una sua unicità e diffusione.

L’etica non coincide infatti con la morale, con la deontologia professionale, con ciò che è giusto o sbagliato, l’etica va ben oltre questi termini, ha un suo oggetto, un suo metodo, delle finalità ben precise. La deontologia (da deon=dovere) potrebbe essere definita come un insieme di doveri che appartengono ad una certa categoria professionale, questa si riferisce alla persona unicamente rispetto al suo essere professionista.

La morale è invece un sistema di norme considerate valide da una comunità in un certo momento storico e in un certo luogo. La morale è in continuo cambiamento e risente moltissimo dell’evoluzione culturale di un paese. Rispetto alla morale l’etica potrebbe porsi come una riflessione critica sulla morale, non in senso oppositivo ma nel senso di riflessione sulla validità e accettabilità della morale stessa.

ISTAT: cos’è e a cosa serve

 L’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) è un ente pubblico che si occupa di rilevazione e indagini statistiche in vari settori. Nasce nel 1926, con il nome di Istituto Centrale di Statistica, per raccogliere, gestire e organizzare informazioni nazionali.

Nel 1989 con Decreto Legislativo 6 settembre 1989, n. 322 assistiamo alla nascita del SISTAN (Sistema Statistico Nazionale) ente che accoglie al suo interno numerosi entipubblici. In quell’anno l’istituto prende i nome di ISTAT e subisce variazioni rispetto a compiti, attività e organizzazione. Questo importante Istituto, con sede a Roma, ha un’estensione capillare in tutto il territorio nazionale.

L’ISTAT, svolge diversi ruoli chiave a livello nazionale, tra cui: censimenti della popolazione, censimenti nell’area produttiva (industria, agricoltura, ecc.), indagini effettuate secondo campionamento sulle famiglie (stile di vita, consumi, lavoro, salute, tempo libero, ecc.), indagini economiche su larga scala (crisi economica, andamento mercato, ecc).

Master: cos’è e a cosa serve

 Spesso tra le varie proposte formative ricorre l’offerta del Master. Ma cosa sono esattamente i master e quali sono le differenze tra le varie offerte formative? Il Master, corso post-laurea di perfezionamento, rappresenta la forma più pratica di apprendimento in quanto alla base della sua filosofia c’è la massima connessione della teoria con la pratica (lezioni frontali, simulate, esercitazioni pratico-guidate, stage). Frequentare un master significa comprendere, sperimentare tutti gli aspetti teorico-pratici di una disciplina nel mondo del lavoro.

I Master Non Universitari sono organizzati da enti esterni all’università e i titoli acquisiti non hanno valore legale. Tuttavia, al di la di questi aspetti, la qualità dei Master Non Universitari può essere alta quanto quella universitaria. La qualità dei master è spesso legata alla qualità dell’ente proponenente (aziende, enti di formazione professionale, ecc). Esistono anche associazioni nazionali che ne monitorano la qualità. Rispetto alla durata, il master ha durata variabile, può durare anche meno di un anno.

Stage Aziendale: cos’è e a cosa serve


Lo Stage, regolamentato dal DM 142/1998, è un tirocinio formativo che prevede un’attività pratica presso aziende, università, enti pubblici ed enti no-profit. Attraverso lo stage, la persona ha l’opportunità di sviluppare una serie di competenze e di connettere gli aspetti teorici di una data disciplina con gli aspetti pratici del mondo lavorativo.

In Italia lo stage è molto diffuso all’interno dei percorsi di formazione professionale. Lo stage ha una serie di caratteristiche che lo differenziano dal lavoro subordinato. Il tempo massimo previsto dallo stage varia asconda della tipologia degli stagisti.

Possiamo avere un periodo massimo di 4 mesi (studenti di scuola media secondaria), 6 mesi (inoccupati, disoccupati, allievi di corsi professionali, ecc), 18 mesi (studenti universitari), fino ad arrivare ad un massimo di 24 mesi (persone che presentano disabilità). Durante lo stage la persona non riceve nessun stipendio. È tuttavia possibile che siano previsti dei rimborsi spese, premi, bonus, ecc.

Dichiarazione Sostitutiva di Certificazioni

 La Dichiarazione Sostitutiva di Certificazioni introdotta con Il D.P.R. 28/12/2000 n. 445 (entrato in vigore il 7/3/2001) è un documento nato con l’obiettivo di snellire tante procedure burocratiche nei rapporti cittadino/pubblica amministrazione. Questa forma di Autocertificazione permette al cittadino di evitare la richiesta di alcuni certificati riducendo molto i costi in termini di tempo e denaro che la richiesta di certificati può comportare.

Chi può usufruire della Dichiarazione Sostitutiva di Certificazioni? Tutti i cittadini italiani, cittadini non italiani appartenenti ad uno dei paesi membri dell’Unione Europea. Anche i cittadini stranieri che non provengono dai paesi dell’Unione Europea posso presentare autocertificazione (salvo casi speciali previste dalla normativa) ma limitatamente alle informazioni che sono possedute dall amministrazioni pubbliche italiane.

Rispetto alla validità temporale, le dichiarazioni sostitutive hanno la stessa validità dei certificati che sostituiscono. I dati che possono rientrare in un’autocertificazione, indicati nell’art. 46 del D.P.R., possono riguardare stati, qualità e fatti del dichiarante.

ISEE: cos’è e a cosa serve

Il documento ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è un documento all’interno del quale risulta chiara la condizione economica del dichiarante. E’ una dichiarazione necessaria per accedere alla richiesta di prestazioni sociali agevolate o per l’accesso agevolato ai servizi di pubblica utilità. Questo indicatore si calcola tenendo conto di alcuni dati, tra questi abbiamo:

  • Nucleo familiare ci si riferisce in linea generale al coniuge del dichiarante, i figli del dichiarante e/o del coniuge (se conviventi), persone risultanti dallo stato di famiglia e persone che pur non essendo nello stato di famiglia risultano essere a carico ai fini dell’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche). Oltre alle indicazioni generali sono presenti anche situazioni particolari rispetto a quelle sopra indicate.
  • Posizione rispetto all’abitazione del nucleo familiare (in locazione o in prorietà)
  • Reddito risultante dalll’ultima dichiarazione dei redditi o dal precedente documento ISEE
  • Patrimonio, include al suo interno sia i beni mobili (per es. l’abitazione) sia i beni immobili (depositi bancari, titoli, ecc)
  • Composizione del nucleo familiare
  • Caratteristiche del nucleo familiare (età dei membri, legami di parentela, ecc)

Burnout: cos’è e chi coinvolge?

 Il termine burnout è stato utilizzato per la prima volta negli anni Trenta nello sport. Questo termine era utilizzato per descrivere la condizione fisica di alcuni atleti che, avendo esaurito tutte le loro energie, non avevano alcuna possibilità di recupero.

Attualmente il termine è utilizzato nel campo della psicologia del lavoro per indicare una sindrome. La sindrome da burnout studiata in maniera approfondita dalla psichiatra C. Maslach, è una manifestazione sintomatologica che colpisce le persone che svolgono lavori che richiedono uno stretto contatto con gli utenti del servizio. Il burnout, insieme al mobbing, è una condizione che negli ultimi anni ha interessato molto gli studi in psicologia del lavoro.

I professionisti che sono maggiormente esposti al rischio di sviluppare questa sindrome sono spesso impiegati in tutte quelle professioni definite di “relazione d’aiuto” includenti oltre che una prestazione professionale anche un coinvolgimento personale. Fanno parte delle professioni di relazione d’aiuto tutte le attività che s’iseriscono nell’area sanitaria, assistenziale, educativa, sociale, ecc (medici, infermieri, insegnanti, educatori, poliziotti, ecc.).

Volontariato Europeo: cos’è, a cosa serve

 Il Servizio Volontario Europeo (SVE) è un’azione che si inserisce all’interno del programma europeoGiovani in Azione” (Azione 2) promosso dall’ Unione Europea per l’annualità 2007-2013.  Attraverso il SVE i giovani hanno l’opportunità di vivere esperienze di crescita personale e professionale all’interno dei paesi partecipanti al programma e dei paesi partner.

L’azione può estrinsecarsi attraverso in Attività Servizio Volontario Europeo Individuale e di Gruppo. In quest’ultima sono previsti più volontari e più Organizzazioni (Organizzazioni di Invio e Ospitanti). I volontari iniziano un percorso per lo stesso periodo di tempo e lavorano in sinergia rispetto ad un’area di intervento comune.

Per accedere all’azione è necessario avere i seguenti requisiti:

  • età compresa tra i 18 e i 30 anni;
  • residenza in uno dei paesi partecipanti o in un paese partner;
  • disponibilità a svolgere il volontariato per un periodo compreso tra i 6 e i 12 mesi (sono tuttavia previste alcune eccezioni).