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Per contrastare gli infortuni sul lavoro serve una nuova coscienza sociale

 Per contribuire seriamente alla lotta contro gli infortuni sul lavoro serve una vera rivoluzione copernicana; infatti, come è stato messo in evidenza lo scorso 25 giugno 2012 in occasione della Giornata nazionale di studio sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro tenuto dalla Commissione d’inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro presieduto dal Sen. Oreste Tofani, per contrare il fenomeno occorre incidere in modo diretto sull’educazione alla salute, in particolare sulla tutela negli ambienti di lavoro perché, oltre a incidere in modo diretto nell’ambito della tutela personale, può diventare uno strumento che permette di ridurre i costi e non solo quelli sociali che incidono su tutta la collettività ma anche su quella aziendale.

Se da una parte il Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, ritiene che si debba intervenire sul tradizionale sistema sanzionatorio facendo leva sul meccanismo dei controlli e delle sanzioni visto che questo è, si può dire, l’unico strumento che meglio conosce l’impresa  tanto che per il nostro Presidente oggi

c’è molto da fare dal punto di vista del sistema dei controlli e delle sanzioni

I primi risultati sugli infortuni sul lavoro 2011

Anche se poi, dall’altra parte, il Presidente della Commissione d’inchiesta parlamentare ha anche posto l’accento su un approccio di tipo culturale perché lo Stato non può pensare di contrastare il fenomeno con un solo sistema sanzionatorio perché occorre offrire ai soggetti coinvolti la sensazione dell’utilità sociale; infatti, il Sen. Oreste Tofani ha sottolineato che

Come Commissione impegnata da sette anni sui problemi del lavoro e della sicurezza abbiamo a lungo esaminato e anche colto criticità nell’attivita di controllo e di sanzione, ma abbiamo anche potuto verificare quanto qualsiasi legge e normativa non basti per incidere efficacemente nel fenomeno degli infortuni sul lavoro

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In realtà, il Capo dello Stato si è spinto oltre arrivando a ipotizzare a una riformare del sistema introducendo la possibilità di denunciare una situazione infortunistica con una prognosi superiore ad un giorno ponendo l’aspetto sulla propedeuticità; in effetti, per il Presidente della Repubblica occorre, per prima cosa, eliminare la causa piuttosto della conseguenza visto che, sempre nello scorso 25 giugno, ha espresso in modo chiaro la sua posizione

l’avvio del sistema di denuncia degli infortuni con prognosi superiore ad un giorno, che dovrebbe essere propedeutico per discutere non solo di infortuni ma, prima ancora, di incidenti, per impostare politiche di prevenzione che devono eliminare la causa, ovvero l’incidente, piuttosto che la sua conseguenza. Senza, dunque, abbassare la guardia sulle regole, sui controlli, sugli adempimenti delle aziende per valutare e rimuovere i rischi, non vogliamo nemmeno che si perda l’occasione di agire sul profondo dei comportamenti, quelli che, in definitiva, sono la causa principale del milione di incidenti che ogni anno puntualmente si ripropone

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