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Fondi lavoro Valle d’Aosta 2012

 Il presidente della Regione Valle d’Aosta Augusto Rollandin, in occasione della recente cerimonia di consegna della Stella al merito del lavoro a tre nuovi maestri del lavoro valdostani, ha annunciato le iniziative che la propria istituzione regionale sta predisponendo per poter limitare gli effetti negativi dell’attuale ondata di crisi economica, rilanciando l’occupazione e la produttività del lavoro, con una specifica attenzione per i più giovani.

Tra gli obiettivi dell’annunciato Piano regionale delle Politiche del lavoro 2012 – 2015 vi è infatti il sostegno alla ripresa delle aziende più colpite dalla crisi affinchè non emigrino e rimangano sul territorio di competenza, mediante fondi per la ricerca di nuove attività produttive e di una maggiore occupabilità, in particolare dei meno anziani, fascia anagrafica fondamentalmente penalizzata dall’attuale congiuntura negativa.

Ancora più nel dettaglio, il piano 2009 – 2011, recentemente scaduto, aveva destinato 8,7 milioni di euro agli incentivi alle assunzioni, di cui – specifica Rollandin – “oltre 6 milioni di euro sono stati messi a disposizione annualmente a tutto il sistema dell’occupazione”, oltre a 5 milioni di euro messi a disposizione in questa primavera per un bando destinato alla formazione professionale.

PREVISIONI DISOCCUPAZIONE ITALIANA 2012

“La strada maestra per uscire dalla crisi è crescere qualitativamente, puntando all’innovazione e alla specializzazione. È creare le basi per un’offerta di prodotto di pregio che possa restare sul mercato, competendo con la concorrenza e capace di evolvere senza traumi” – ha poi proseguito il presidente della Regione, ricordando l’importanza della generazione di un sistema federalista “che valorizzi il ruolo delle regioni”.

“Per troppo tempo abbiamo vissuto con un trend superiore alle nostre reali disponibilità” – ha poi concluso Rollandin, spiegando come “un bagno di umiltà serve a tutti” e che “i giovani devono adattarsi a lavori non necessariamente corrispondenti agli studi conseguiti”, poiché “il bagaglio culturale deve servire a meglio capire i cambiamenti in atto, anche accettando lavori più semplici”.

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