Per l’anno prossimo in Sardegna l’Amministrazione regionale vuole destinare risorse per complessivi 40 milioni di euro a sostegno dell’occupazione giovanile e femminile, anche attraverso progetti di auto-imprenditorialità; con i fondi, inoltre, in pieno accordo con le organizzazioni sindacali, saranno messi a punto anche interventi a sostegno dei lavoratori in cassa integrazione e di quei piccoli Comuni della Regione Sardegna che sono a rischio di spopolamento. Questo è quanto, in sintesi, ha dichiarato Franco Manca, l’Assessore al lavoro della Regione Sardegna, sottolineando come la Sardegna sia una Regione virtuosa per quel che riguarda l’utilizzo dei fondi del Fondo Sociale Europeo nell’ambito del POR FSE 2007/2013. Le iniziative a sostegno dell’occupazione e dello sviluppo nell’ultimo anno sono triplicate, passando da 12 a 45; in particolare, sono state avviate iniziative aventi una dotazione finanziaria complessiva pari a 434 milioni di euro, tra cui il Bando “Europeando”, l’erogazione del microcredito e della cassa integrazione in deroga, nonché il progetto denominato “Lunga Estate” al fine di incentivare l’occupazione anche nei periodi di bassa stagione nel settore turistico.
L’assessore Manca, pur tuttavia, ha fatto presente come le risorse a disposizione siano esigue, ragion per cui proprio l’assessorato del Lavoro si sta attrezzando affinché possano essere reperiti nuovi fondi e, quindi, possano essere ideate e messe a punto nuove iniziative finalizzate a sostenere lo sviluppo e permettere l’uscita dalla crisi. Al riguardo l’Amministrazione regionale può far leva sugli eccellenti rapporti stabiliti sia con il Ministero del Lavoro, sia con la Commissione europea.
Riguardo specificatamente alla misura del microcredito, l’iniziativa ha avuto e sta avendo un buon riscontro sul territorio regionale con vantaggi per il rilancio dell’auto-impresa; in merito Antonio Tilocca, Presidente della Sfirs, ha posto l’accento sul fatto che quella del microcredito è una misura sia fondamentale, sia utile al fine di poter andare a colmare il gap con gli altri Paesi del Vecchio Continente.