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Occupazione Sardegna: parte il Piano per il lavoro

 Nell’ambito del patto per lo sviluppo siglato nel giugno del 2010, nella Regione Sardegna l’Amministrazione, in piena intesa con i Sindacati, punta per l’anno in corso ad attuare un Piano per il lavoro finalizzato non solo a creare occupazione, rispondendo quindi ai bisogni occupazionali legati agli effetti negativi della crisi, ma anche a salvaguardare l’occupazione consolidata. Al riguardo la Regione Sardegna ha annunciato l’avvio di tavoli tematici ad hoc nell’ambito delle azioni di intervento già definite a seguito del varo e dell’approvazione della “Finanziaria“. A valere sul quadriennio che va dal 2011 al 2015, ci sono a disposizione risorse per complessivi 200 milioni di euro provenienti sia da stanziamenti regionali, sia dal Fondo sociale europeo.

Il Piano per il lavoro, essendo di natura straordinaria, dovrà ora essere definito ed avviato in maniera concreta in tempi molto stretti; non a caso la Regione ed i Sindacati torneranno a riunirsi il 24 febbraio prossimo per istituire quattro tavoli tematici incentrati non solo sul contrasto alla crisi e sulle politiche industriali, ma anche sui rapporti Stato-Regione, sulla sanità, politiche di coesione ed infrastrutture.

Intanto a sostegno dell’imprenditoria, ed in particolare delle imprese agro-pastorali, l’Amministrazione regionale ha reso noto nei giorni scorsi che sarà riaperto il Bando 2010 per gli aiuti in regime cosiddetto di “de minimis”. Nel dettaglio, su proposta formulata da Andrea Prato, Assessore all’agricoltura della Regione Sardegna, la Giunta ha approvato una delibera grazie alla quale si riapre il Bando per quelle aziende sarde agro-pastorali che riguardo alla presentazione della domanda erano stati rilevati nella compilazione degli errori di natura formale. Il prima possibile sarà comunicata alle aziende escluse la nuova data di scadenza del Bando che porterà, di conseguenza, a stilare una nuova graduatoria suppletiva. Dalla prima graduatoria, infatti, sono emerse 8.281 pratiche ammissibili a fronte di 2.266 escluse, di cui buona parte proprio per errori formali nella presentazione della domanda.

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