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Dall’Inail il nuovo protocollo coi Patronati

 Cooperazione e sinergie, ecco la chiave di lettura del nuovo protocollo che regola i rapporti tra l’Inail e i Patronati. Il presidente del nostro Istituto di riferimento in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro, Massimo De Felice, esprime

Grande soddisfazione per un’intesa che pone le condizioni di una più avanzata collaborazione, in particolare nel dialogo informatico, al fine del miglioramento della qualità dei servizi

La nuova intesa aggiorna i contenuti del vecchio protocollo, sottoscritto nel giugno del 2002, allo scopo di recepire le nuove norme del settore che hanno subito grandi modifiche anche per via dell’attuazione di diversi riferimenti europei. In particolare, possiamo senza dubbio ricordare il nuovo decreto legislativo n. 235/2010 che dispone diverse novità in fatto di utilizzo dei nuovi strumenti informatici, e l’incorporazione di Enti che, in passato, rivestivano un ruolo importante per alcuni comparti quali l’Ipsema o l’Ispesl.

A questo proposito, De Felice ha ribadito che

C’è grande soddisfazione per la firma di questo protocollo, che rinnova e aggiorna l’intesa siglata dieci anni fa dal presidente Billia, ed è molto importante che sia stato sottoscritto da 29 patronati. Ci sono le condizioni perché una forma così avanzata di collaborazione, in particolare nel dialogo informatico e nella cooperazione applicativa, possa contribuire al miglioramento della qualità dei servizi offerti ai cittadini

I Patronati nel nostro tessuto sociale forniscono assistenza a sei milioni di cittadini per più di cento prestazioni sociali e previdenziali e rappresentano gli interlocutori privilegiati nei rapporti con la pubblica amministrazione. La nuova intesa intende anche recepire le ultime novità tecnologiche del settore allo scopo di potenziare l’approccio telematico per ridurre la spesa pubblica e di offrire un nuovo approccio con l’utenza.

Non solo, l’intesa intende anche ridurre il contenzioso giudiziario definendo un elenco dettagliato di casi nei quali il ricorso alla collegiale medico-legale può non essere espletato, oltre a potenziare il lato formativo perché è l’unico strumento che può aiutare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

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