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Inps, in calo le ore di cassa integrazione

L’Inps ha fatto sapere che è del 43.4% l’ammontare delle ore di cassa integrazione effettivamente utilizzate in rapporto al numero delle ore autorizzate nei primi 7 mesi del 2011: è il cosiddetto tiraggio della cassa integrazione, ovvero il rapporto tra le ore utilizzate e quelle autorizzate. Il valore, sempre secondo l’Inps, conferma, con i dati di luglio 2011, l’andamento registrato nel corso dell’anno.

La richiesta maggiore è sul versante della cassa integrazione ordinaria (49,4%), mentre l’utilizzo reale delle ore autorizzate per la cassa integrazione straordinaria e in deroga è pari al 41,6%.

Per il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, il dato evidenzia una sostanziale stabilità dell’uso delle ore di cassa integrazione, che si attesta in una percentuale decisamente al di sotto del 50% delle ore autorizzate, e nel contempo dimostra che lo scarso utilizzo della cig richiesta segnala una discreta vitalità del sistema produttivo.

Al contrario, per la CGIL occorre

evitare che in questi mesi la Cassa si trasformi in espulsione di manodopera e nuova disoccupazione

per questo sono necessarie politiche di tutela e di sviluppo. In effetti, per il Segretario Confederale della CGIL, Fulvio Fammoni,

L’attuale trend del tiraggio della Cassa, se rapportato alle ore ‘prevedibili’ di CIG autorizzate fino a dicembre, si attesterà oltre i 400 milioni di ore effettivamente utilizzate: in calo rispetto allo scorso anno, ma comunque altissimo, segno di una crisi dagli effetti ancora gravissimi

L’Istituto nazionale di previdenza sociale sottolinea che, nei primi sette mesi del 2011, sono stati effettivamente usati dalle aziende 257,1 milioni di ore (a fronte dei 428 milioni chiesti) in forte calo rispetto ai 360 milioni utilizzati dalle aziende l’anno scorso (-28,6%) nello stesso periodo.

Per Fammoni è

sempre benvenuto un calo rispetto allo scorso anno ma si tratta comunque – di un dato altissimo di Cassa integrazione: pari non solo al triplo rispetto ai dati del 2008, cioè prima della crisi, ma da leggere soprattutto come l’anticamera della possibile espulsione di lavoratori in tante aziende alle prese con tre anni di crisi

Non solo, per il Segretario Confederale della CGIL è improprio confrontare il dato finale dello scorso anno con i primi sette mesi del 2011; infatti,

Se era del 51% il dato del tiraggio a fine 2010, a luglio eravamo al 48,5%, come si vede un dato molto più vicino a quello attuale. Come sempre i dati finali del tiraggio crescono nella seconda metà dell’anno, era così nel 2010 e sarà così anche quest’anno

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