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Inps: cassa integrazione, crollano le richieste a gennaio

 Continuano a scendere nel nostro Paese le richieste di cassa integrazione. Anzi, in base ai dati forniti dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), nello scorso mese di gennaio 2011 in Italia le ore autorizzate di cassa integrazione hanno fatto registrare un forte calo sia rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, sia rispetto al mese precedente, ovverosia dicembre 2010. Nel dettaglio, con 60,3 milioni di ore di cassa integrazione autorizzate a gennaio 2011, il calo è stato del 30,3% rispetto a dicembre 2010, e del 25,5% rispetto a gennaio 2010. Viene quindi confermata, ed anzi rafforzata, quella tendenza che, partita nello scorso mese di giugno, vede progressivamente scendere il monte ore mensile di cassa integrazione richiesto. Il dato di gennaio 2011 è ancor più significativo se si considera che il calo delle ore autorizzate di CIG ha interessato sia la cassa integrazione ordinaria, con un -14,6% rispetto a dicembre 2010, sia la CIGD, cassa integrazione in deroga, con un -16,8%; è inoltre letteralmente crollato il monte ore autorizzate di CIGS, cassa integrazione guadagni straordinaria, con un -44.9%.

Secondo quanto dichiarato da Antonio Mastrapasqua, Presidente dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), quella di gennaio rappresenta un’indicazione forte ed un segnale importante che giunge dal mondo imprenditoriale visto che il fatto che le aziende chiedono sempre meno ore di cassa integrazione significa che l’economia nazionale è in ripresa.

L’Inps con una nota ha altresì fornito le rilevazioni sulla cassa integrazione settore per settore; nel dettaglio, i cali più ampi di ore autorizzate di cassa integrazione si sono avuti il mese scorso, rispetto a dicembre 2010, nei settori del commercio, dell’industria e dell’artigianato. Il settore industriale, inoltre, con un crollo del 44,2%, ha fatto altresì registrare una forte discesa delle ore autorizzate di cassa integrazione guadagni straordinaria. In calo si sono inoltre attestate nel nostro Paese, con riferimento al mese di dicembre 2010, anche le domande di disoccupazione e quelle di mobilità.

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