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Lavoro e malattia: i medici e la sindrome da burnout

 Il 12% dei medici fa uso di farmaci, alcol e droghe come vera e propria deviazione, una valvola di sfogo contro lo stress legato ad una professione dove molto spesso la fatica e lo stress la fanno da padrone. Questo è il dato, in particolare, che emerge da studi che sono stati effettuati in numerosi Paesi esteri e che, se “applicati” al nostro Paese, indicherebbero la presenza di oltre 40 mila medici che ci devono curare ma che loro stessi, forse ancor di più, ne avrebbero di bisogno. Ma come mai una figura come quella del medico, determinante e fondamentale per il nostro bisogno di salute, ricorre all’alcol ed alle droghe? Ebbene, se vi è capitato di imbattervi in un medico poco disposto al dialogo, cinico ed introverso, allora è probabile che vi trovate datanti una figura professionale vinta dalla fatica a seguito di turni stressanti, ma anche dalle esperienze passate magari per aver commesso degli errori, a volte fatali.

In accordo con quanto riporta Roberta Villa sul Corriere.it, i medici stressati rischiano letteralmente di “bruciarsi” e di contrarre la cosiddetta “sindrome da burnout“, una malattia da stress alla quale a quanto pare solamente un medico su quattro riesce a sfuggire con tutto quel che ne consegue per i pazienti. L’uso di droghe e di alcol molto spesso, tra l’altro, viene ammesso dai medici come “scappatoia” per poter resistere ad una fatica che spesso non è solo fisica, ma anche psicologica visto che sovente non solo i medici, ma anche gli infermieri in corsia rischiano di essere letteralmente aggrediti al pari delle forze dell’ordine. Di conseguenza, vi fareste mai curare o addirittura operare da un medico che la sera prima ha bevuto vodka e/o ha assunto droghe o farmaci antidepressivi?

Di certo no, ma di fronte all’ipotesi di introdurre dei test obbligatori sui medici, forse sarebbe il caso di garantire alla categoria turni di lavoro che siano più umani e meno stressanti. D’altronde anche il medico è un essere umano con le sue debolezze, e non tutti in una situazione di forte “pressione” possono evitare di “scoppiare” come magari capita a noi sporadicamente quando una giornata inizia male e poi finisce anche peggio.

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