Lavoratrici precarie, diritto all’assegno di maternità dello Stato

 Le lavoratrici precarie, disoccupate oppure occupate saltuariamente, in caso di nascita di un figlio oppure in caso di adozione o affidamento di minore, hanno diritto ad un assegno di maternità dello Stato ma erogato dall’Inps in misura fissa annuale. Tuttavia i requisiti contributivi sono diversi da quelli previsti per l’indennità di maternità.

Nello specifico, cosa è l’assegno di maternità dello Stato: è un assegno al quale ha diritto la madre lavoratrice precaria o disoccupata in caso di nascita di un figlio oppure di adozione o affidamento preadottivo di un minore che non abbia più di 6 anni o fino a 18 anni in caso di adozione o affidamento internazionale. L’assegno di maternità dello Stato non va confuso con l’assegno sociale dei Comuni: è integrativo e spetta in genere alle lavoratrici dipendenti, a progetto o parasubordinate o alle lavoratrici autonome, naturalmente dopo presentazione della relativa domanda.

Per contrastare gli infortuni sul lavoro serve una nuova coscienza sociale

 Per contribuire seriamente alla lotta contro gli infortuni sul lavoro serve una vera rivoluzione copernicana; infatti, come è stato messo in evidenza lo scorso 25 giugno 2012 in occasione della Giornata nazionale di studio sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro tenuto dalla Commissione d’inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro presieduto dal Sen. Oreste Tofani, per contrare il fenomeno occorre incidere in modo diretto sull’educazione alla salute, in particolare sulla tutela negli ambienti di lavoro perché, oltre a incidere in modo diretto nell’ambito della tutela personale, può diventare uno strumento che permette di ridurre i costi e non solo quelli sociali che incidono su tutta la collettività ma anche su quella aziendale.

Master in Protezione da eventi rischiosi – autunno 2012

 Partirà solamente nel prossimo autunno l’interessante Master in Protezione da eventi Cbrne (chimici, biologici, radiologici, nucleari ed esplosivi), organizzato dall’Università degli studi di Roma Tor Vergata. Un master universitario di II livello, che ha come obiettivo finale la creazione di un pool di esperti in eventi straordinari ed estremi, che possa essere utilizzato nelle ipotesi di pronto intervento, con fornitura di contributi sostanziali e significativi per assumere importanti e rapide decisioni (da parte di prefetti e sindaci).

Un master, pertanto, particolarmente sentito e apprezzato in un clima e in un contesto quale quello attuale, afflitto dagli effetti di calamità sismiche: si pensi ai gravi danni generati in Giappone dallo tsunami e dalla crisi nucleare dello scorso anno o, per arrivare ai nostri giorni e ai nostri confini, la calamità che ha colpito l’Emilia Romagna e il Nord Italia.

Il terremoto dell’Emilia Romagna e il sostegno delle casse professionali

 Le casse professionali sono in prima linea per sostenere i propri iscritti e di queste di certo l’EPPI, o l’Ente di Previdenza dei  Periti Industriali, concede dei contributi economici di natura assistenziale allo scopo di gfavorire i propri associati che hanno subìto danni dal recente sisma che ha colpito l’Emilia Romagna e la zona di confine con la Lombardia.

Grazie a questa possibilità, l’Eppi interviene direttamente ad offrire un sussidio agli iscritti che possono dimostrare di avere avuto danni alla propria abitazione principale o allo Studio professionale, ma non solo; infatti, l’Ente previdenziale arriva anche a concedere un contributo economico in caso di interruzione della propria attibvità professionale.

Riforma pensioni, i contributi previdenziali per lavoratori agricoli e coltivatori diretti dal 2012

 La riforma Monti ha cambiato le norme contributive anche per gli imprenditori agricoli: dal 2012 aumentano i contributi agricoli previdenziali da versare.

I lavoratori agricoli (coltivatori diretti, mezzadri e coloni) sono tra i lavoratori autonomi per i quali l’Inps prevede una gestione previdenziale autonoma, che però ha subito delle modifiche appunto a causa della riforma delle pensioni, con l’aumento dei contributi agricoli previdenziali a partire dal 2012.

L’Inps specifica che i lavoratori autonomi dell’agricoltura iscritti alla gestione Inps sono i *coltivatori diretti, cioè i piccoli imprenditori che coltivano manualmente dei fondi, di cui sono proprietari, affittuari, usufruttuari; *gli imprenditori agricoli professionali, ovvero gli imprenditori agricoli che non possono essere inquadrati come coltivatori diretti in quanto proprietari di consistenti estensioni di terreni; *coloni e mezzadri, che svolgono attività agricola mediante forme associative, che vanno però estinguendosi in quanto i contratti sono proibiti dal 1982.

Stage in azienda sempre più utile

 Ha ancora senso proseguire la propria formazione post laurea, magari attraverso un percorso di stage in aziende? Secondo quanto affermano differenti ricerche (tra cui una recentissima, condotta dall’Istituto Piepoli per conto della Hrd training group, cui faremo riferimento in questo nostro articolo), la risposta è certamente positiva.

Secondo la ricerca, su 100 laureati che frequentano un master, l’80% trova un lavoro. La percentuale è destinata a crescere se al master si affianca anche uno stage: in questo caso, il 44% dei laureati stipula un contratto con l’azienda con cui ha fatto il tirocinio. Il 57% dei laureati del 2010 ha svolto uno stage in azienda riconosciuto dal corso di studi, con una percentuale tripla rispetto alla riforma.

Dal Ministero del Lavoro i nuovi indicatori sul mercato del lavoro del mese di giugno 2012

 Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali attraverso una sua nota ha reso disponibile i nuovi indicatori congiunturali del mese di giugno 2012 permettendo ai soggetti interessati, persone fisiche e giuridiche, di avere un quadro completo delle dinamiche del mercato del lavoro e delle sue possibili prospettive.

Com’è tradizione il Ministero ha posto in modo particolare l’accento sull’evoluzione dell’occupazione e della disoccupazione con i relativi strumenti di tutela sociali quali gli ammortizzatori sociali e le ore di cassa integrazione utilizzati.

Dalla nota è così possibile avere un quadro completo e una fotografia della reale situazione attraverso le elaborazioni degli Istituti di ricerca portando a conoscenza i dati degli indicatori del mercato del lavoro, ossia le ore lavorate, l’incidenza della cassa integrazione ordinaria e straordinaria comprensiva delle retribuzioni previste e regolate dalla contrattazione collettiva.

Cause del crollo delle immatricolazioni universitarie

 Nel corso degli ultimi otto anni, le immatricolazioni alle Università italiane sono calate del 15%. Le cause sarebbero numerose, e non sempre ricollegabili tra di loro: dal calo demografico alla presenza di una minore quota di studenti adulti, dalla maggiore scarsità di passaggi dalla scuola secondaria all’Università (si è passati rapidamente dal 72,6% al 63,3%) al minore interesse dei diciannovenni per gli studi universitari, attraversando l’annosa questione legata ai costi della formazione specialistica.

Secondo quanto sottolinea una recente ricerca condotta da Alma Laurea, la situazione non è destinata a migliorare. “I miglioramenti registrati dall’età di laurea e dalla regolarità negli studi” – sottolinea infatti l’analisi – “punti storicamente dolenti del sistema universitario nazionale, tendono a stabilizzarsi”.

L’apprendistato stagionale, una interessante opportunità

 Gli esami stanno finendo e le vacanze sono sempre più vicine con risvegli di segmenti commerciali che prima erano solo assopiti. Infatti, con l’arrivo della stagione estiva le strutture commerciali hanno sempre più la necessità di ricorrere al lavoro stagionale e lo fanno con il nuovo sistema dell’apprendistato che consente anche di assumere in particolari periodi dell’anno usufruendo di agevolazioni fiscali e previdenziali.

Di certo il settore che ha più la necessità di ricorre a questo strumento è quello del turismo tanto che la Federalberghi ha pubblicato un vademecum allo scopo di offrire tutte le informazioni alle imprese e, in generale, a tutte le persone interessate.

Disoccupazione e mobilità, contributi figurativi e indennità

 L’Inps versa dei contributi figurativi a sostegno del reddito in caso di perdita di lavoro o in caso di mobilità, automaticamente e senza la presentazione di una domanda di riferimento.

Invece non versa i contributi figurativi nei periodi in cui il lavoratore usufruisce del trattamento speciale di disoccupazione dell’industria e in caso di proroga del trattamento speciale. Ricordiamo che durante il periodo in cui si percepisce l’indennità di disoccupazione non si possono versare contributi volontari. Quindi, in caso di disoccupazione, possono essere accreditati solo i contributi figurativi.

L’Inps, tuttavia, pone dei limiti: un periodo di 180 giorni ovvero di 26 settimane per l’accredito di contributi figurativi e la condizione che sia accreditato almeno un contributo settimanale obbligatorio prima del periodo da coprire con i contributi figurativi.

Cassa integrazione e contratti di solidarietà, contributi figurativi accreditati

 L’Inps, come abbiamo già precisato, eroga i contributi figurativi d’ufficio, cioè senza la presentazione della domanda da parte del lavoratore, anche per la cassa integrazione guadagni.

L’Inps precisa inoltre che i contributi figurativi accreditati per integrare i salari danno il diritto a tutte le pensioni, anche alla misura di tutte le altre prestazioni previdenziali e alla determinazione del contributo dovuto per proseguire nel versamento volontario dei contributi.

La cassa integrazione guadagni, per i periodi di sospensione dal lavoro o di riduzione dell’orario di lavoro, è stata corrisposta per la *cassa integrazione ordinaria ordinaria (CIGO) per i lavoratori dipendenti da imprese industriali, esclusa l’edilizia; *cassa integrazione speciale, sempre per i lavoratori dipendenti da imprese artigiane e industriali; *cassa integrazione straordinaria (CIGS) per i lavoratori dipendenti da imprese del settore industriale che abbiano più di 15 dipendenti, imprese del settore edile, aziende commerciali con più di 200 dipendenti, aziende di mensa e ristorazione.

Le novità della riforma del mercato del lavoro 2012

 Con la riforma del mercato del lavoro debuttano nuovi strumenti in materia di incentivi alla stabilizzazione  e di sostegno al reddito che serviranno, almeno nelle intenzioni del Governo Monti e soprattutto da parte del Ministro del Lavoro, a dare nuovi impulsi al fine di stabilizzare il mercato del lavoro e offrire nuovi strumenti alle imprese con la sospirata flessibilità, anche se l’attuale presidente di viale dell’Astronomia, Confindustria, rimane fortemente critico e dubbioso sulla vera efficacia scontrandosi con le posizioni del Ministro Elsa Fornero.

Le novità previste, e contenute nel provvedimento approvato al Senato e ora presente alla Camera, sono molte: si passa da una rivisitazione del sistema degli ammortizzatori sociali con l’introduzione  dell’ASPI, la nuova assicurazione sociale a sostegno del reddito,  fino ad una nuova riformulazione del rapporto di apprendistato che, con la riforma, diventa ora lo strumento principale per l’ingresso nel mondo del lavoro.

Corso di cinese con la CSA – estate 2012

 Il CSA International (Centre for Study Abroad) è un ente in grado di offrire esperienze formative in tutto il mondo, a basso presso. Operativo fin dal 1990, i programmi dell’associazione sono aperti a tutti (studenti, adulti e gruppi), previa iscrizione e registrazione a un costo pari a 35 dollari. Tra i tanti progetti linguistici anche i corsi di lingua cinese, un idioma che acquisirà crescente importanza nel corso degli anni, nelle sue derivazioni.

In particolare, segnaliamo i corsi in programma nel 2012 e nel 2013 alla Fudan University di Shanghai, fondata nel 1905 e attualmente considerata come uno dei poli universitari più attraenti dell’area. I corsi di lettura e scrittura, ascolto e dialogo,  lettura intensiva ed estensiva, e i pacchetti rivolti agli studenti che hanno già una discreta conoscenza ed esperienza nella lingua, e che desiderano affinare le proprie capacità di lettura e di dialogo.

Studiare all’estero non attira molti italiani

 Del fatto che studiare all’estero, o compiere semplicemente qualche esperienza formativa della durata di pochi mesi, sia un’eccezionale integrazione al proprio curriculum vitae, in grado di arricchire le proprie conoscenze e competenze, ne sono convinti tutti. Peccato che davvero pochi italiani abbiano agito in tal senso, visto e considerato che la percentuale di studenti tricolori che decidono di varcare i confini nazionali per compiere un’attività formativa fuori Patria, continua a deludere.

Secondo una recente ricerca compiuta da Almalaurea, ad esempio, solamente il 7% dei laureati italiani avrebbe avuto modo di compiere un’esperienza del genere, in grado di ampliare il proprio bagaglio formativo personale, conoscendo altre realtà e avere – di conseguenza (più o meno diretta) – più opportunità di lavoro.