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Precisazioni del ministro Sacconi sull’età pensionabile

Il ministro Sacconi si è affrettato a chiarire e ha smentito ogni tentativo di alzare gli anni di contribuzione per chi può vantare almeno 40 anni di contributi.

Il tutto è partito dalla relazione della Ragioneria di Stato che accompagna un emendamento proposto dal relatore Azzollini in commissione bilancio del Senato sull’ultima manovra finanziaria; in sostanza, la Ragioneria ha ribadito che non saranno più sufficienti 40 anni di contributi per essere collocati a riposo ma si dovrà adeguare questo limite, dal 2016, in base all’aspettativa di vita.

Di rimando non si sono fatte aspettare le osservazioni del sindacato che, per voce di Bonanni – segretario generale della CISL – ha osservato che non è possibile chiedere un ulteriore sacrificio per chi ha già quarant’ anni di contributi.

In effetti, il segretario generale della CISL ha dichiarato che

ai lavoratori che hanno già raggiunto 40 anni di contribuzione con la manovra correttiva è stato chiesto un sacrificio enorme, applicando anche a loro la finestra scorrevole di 12 mesi. Ora è necessario evitare che debbano subire, dopo il 2015, ulteriori penalizzazioni

commentando l’emendamento presentato dal relatore , Antonio Azzolini al provvedimento correttivo di finanza pubblica varato con decreto legge lo scorso 31 maggio.

Raffaele Bonanni ha osservato che

L’applicazione del meccanismo automatico che dal 2015 lega il differimento dei requisiti pensionistici all’aumentata aspettativa di vita  non può e non deve riguardare anche i lavoratori che hanno già 40 anni di contributi

Si tratta di un equivoco, ha precisato Sacconi, cioè

ad una stesura tecnica zelante che non corrisponde a verità. È stato un refuso… Ne ho parlato con Azzollini e conveniamo che è assolutamente stato di tutti e due, me e Tremonti, un refuso che non corrisponde all’intenzione del governo. Come già succede per la legge Maroni e per la legge Damiano coloro che hanno accumulato 40 anni di contributi sono sottratti alle quote e all’innalzamento dell’età anagrafica.

Il governo, per voce del ministro Sacconi, si impegna a garantire il pensionamento dei lavoratori una volta raggiunti i 40 anni di contributi non agganciando l’età di pensione all’aspettativa di vita.

1 commento su “Precisazioni del ministro Sacconi sull’età pensionabile”

  1. Sono un padre di famiglia di 58 anni, con moglie, e due figli che studiano, nel giugno 2008 la mia azienda essendo in difficoltà mi contattava e mi disse: visto che mi mancavano soltanto 33 mesi al raggiungimento dei 40 anni (alla pensione) per non licenziarmi di fare la domanda di contribuzione volontaria (la quale mi fu accettata dall’INPS il 05/07/2008)l’azienda mi versò i contributi e mi ha dato il 65% dello stipendio sostenendomi fino alla data della pensione 01/07/2011.
    Vedendo la riforma che ha fatto il governo e chiedendo presso gli uffici INPS mi dicono che la mia finestra è spostata di 9 mesi cioè al 01/04/2012.
    Io ora Le chiedo dal 01/07/2011 sono senza stipendio e senza pensione,come faccio a pagare l’affitto,come mangia la mia famiglia,ci sono domande che posso fare per avere un sussidio per poter vivere,lavoro non ne trovo,e quindi non sò se per vivere dovro rubare o fare rapine.
    Io 40 anni di contributi li ho pagati però la pensione la prendo a 41 compiuti secondo Lei è Giusto?
    Sono convinto Signor Ministro che questa e-mail lei non la legge la leggerà forse qualcunaltro e spero che mi venga data una risposta.

    con l’occasione porgo Distinti Saluti

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