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Stipendio di un parlamentare italiano

La nostra Costituzione, articolo 67, afferma che ogni  membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato, mentre all’articolo 69 si stabilisce che i membri del Parlamento ricevono un’indennità stabilita dalla legge: il tutto ha trovato attuazione nella legge n. 1261 del 31 ottobre 1965 che ha istituto l’indennità spettante ai membri del Parlamento  per garantire il libero svolgimento del mandato.

Il compito di determinare l’ammontare della indennità mensile in misura tale che non superi il dodicesimo del trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed equiparate è attribuito agli Uffici di Presidenza delle Camere.

Ad oggi, l’importo lordo dell’indennità dei Senatori è pari a 12.005,95 euro cioè al 70,59 per cento del trattamento complessivo massimo dei magistrati di riferimento, all’ultimo aumento biennale, anche se occorre chiarire che per gli effetti del decreto-legge n. 138 del 2011 per il periodo 1° ottobre 2011 – 31 dicembre 2013, l’indennità parlamentare è ridotta del 10 per cento per la parte eccedente i 90 mila euro annui.

Accanto all’indennità di funzione, che tra l’altro è stata assimilata a quella di lavoro dipendente, esistono diversi rimborsi forfetari di spesa come la diaria o il contributo per il supporto dell’attività dei Senatori.

La diaria, prevista dalla legge n. 1216/1965, spetta a titolo di rimborso delle spese di soggiorno ed è aggiornata in funzione del costo della vita: dal 1° gennaio 2011 è stata ridotta a 3.500 euro ed è rapportata ai giorni di presenza dell’eletto. Nel caso del Senatore la somma viene ridotta di un quindicesimo se non partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni effettuate nell’arco della giornata.

Il contributo per il supporto dell’attività dei Senatori è corrisposta in relazione alle attività delle spese sostenute per le attività connesse con lo svolgimento del mandato parlamentare: dal 1° gennaio 2011 è ridotta a 4.180 euro.

Non solo, il Senatore dispone anche dell’assegno vitalizio che percepisce a fine mandato a partire dal 65° anno con un mandato parlamentare di almeno cinque anni anche se il limite di età è ridotto di 1 anno per ogni anno di mandato effettivo oltre il quinto, fino al limite inderogabile di 60 anni.

Gli eletti alle Camere usufruiscono poi di tessere personali per i trasferimenti sul territorio nazionale, mediante viaggi aerei, ferroviari e marittimi e la circolazione sulla rete autostradale.

Infine, l’eletto, in particolare il Senatore, dispone dell’assegno vitalizio, l’assegno di solidarietà di fine mandato e l’assistenza sanitaria integrativa.

In particolare, il Regolamento per gli assegni vitalizi prevede che il Senatore cessato dal mandato riceva tale prestazione a partire dal 65° anno di età, purché abbia svolto il mandato parlamentare per almeno 5 anni. Il limite di età è ridotto di 1 anno per ogni anno di mandato effettivo oltre il quinto, fino al limite inderogabile di 60 anni.

2 commenti su “Stipendio di un parlamentare italiano”

  1. ora qualcuno mi spieghi perchè bisogna pagare indennita, rimborsi ecc. quando i politici percepisco stipendi altissimi? e soprattutto non è giusto dare una pensione solo perchè una persona ha lavorato solo 5 anni e ridurla a chi ha lavorato una vista e rischia persino di non arrivare a fine mese. PER EVITARE CONTINUI SCONTRI I PARLAMENTARE DOVREBBERO MOSTRARE LA BUONA VOLONTA’ DI CAMBIARE INQUANTO TUTTI GLI ITALIANI SONO STUFI E ORAMAI NON CREDONO A NESSUN PARTITO

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