I disoccupati nel mondo, nel 2012, sarebbero pari a 202 milioni di unità, per un tasso di disoccupazione pertanto pari a 6,1 punti percentuali, in crescita rispetto ai 196 milioni del 2011. Nella sola Italia, il tasso di disoccupazione salirà al 9,7%, per il livello più elevato dal 2001 a questa parte. E per il 2013, il tasso di disoccupazione mondiale dovrebbe salire fino a toccare i 6,2 punti percentuali, per poi crescere ulteriormente fino al 2016, quando di disoccupati del Pianeta saranno pari a 210 milioni di unità.
A sostenere i dati riepilogati, in sintesi, nelle righe che precedono, è stato il Rapporto annuale World of Work 2012, dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, secondo cui la crisi del mercato occupazionale sarebbe sempre più ampia e profonda, trovando nelle statistiche dei disoccupati uno tra i sintomi di maggiore riferimento.
Dal 1° aprile 2012, la presentazione delle domande di indennità di disoccupazione ordinaria non agricola con requisiti ridotti deve avvenire esclusivamente in via telematica attraverso o il canale WEB, servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto, Patronati/Intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi, e i Contact Center multicanale al numero verde 803164.
Avevamo già dato indicazioni sulla nuova
Uno degli strumenti introdotto dalla riforma
La maggiore centrale sindacale italiana proprio non ci sta alla riforma
Il
L’Inps, con il messaggio n. 2891 del 17 febbraio 2012, intende dare ulteriori chiarimenti alle aziende ammesse agli incentivi all’occupazione previsti dalla Legge n. 191/2009 – anno 2010. Infatti, il nostro maggiore istituto previdenziale comunica che si è conclusa l’istruttoria delle istanze pervenute e la verifica della sufficienza delle risorse stanziate, per la partecipazione delle aziende ammesse ai benefici per l’anno 2010 relativamente agli incentivi all’occupazione previsti, in via sperimentale, dalla legge n. 191 del 23 dicembre 2009, art. 2, commi 134, 135 e 151.
L’intero sistema del welfare è in pieno subbuglio; infatti, il