Dall’Inps le nuove procedure per il trattamento di disoccupazione

Il nostro istituto previdenziale di riferimento ha comunicato che a partire dal 1° gennaio 2012 le domande di disoccupazione dovranno essere presentate utilizzando il procedimento telematico.

In particolare, si parla del trattamento di disoccupazione in favore dei lavoratori rimpatriati e trattamento  di disoccupazione ai lavoratori frontalieri italiani in Svizzera. A questo riguardo la circolare n. 172 del 30 dicembre 2011 detta le modalità per la presentazione delle domande da parte dei cittadini tramite Web, tramite Contact Center e tramite Patronato o del trattamento di disoccupazione e assegno per il nucleo familiare ai lavoratori agricoli dipendenti: la circolare n. 173 del 30 dicembre 2011 detta le prime istruzioni operative per la presentazione delle domande da parte dei cittadini tramite i sistemi telematici previsti.

Ministero del lavoro, la situazione dei giovani e il mondo del lavoro

Il ministero del lavoro ha pubblicato il nuovo numero del Quaderno di studi e statistiche sul mercato del lavoro. In effetti, il Quaderno n. 3 del mese di novembre 2011 riporta interessanti notizie sulla situazione lavorativa dei giovani, in modo particolare sugli andamenti nazionali e internazionali dell’occupazione giovanile ed ai principali interventi finalizzati a migliorare la situazione dei giovani nel mercato del lavoro.

Il documento analizza l’evoluzione dell’occupazione, della disoccupazione e dell’offerta di lavoro giovanile relativa alle medie 2010 così come risulta dalle principali rilevazioni statistiche (Istat ed Eurostat). In particolare, con riferimento agli ultimi due anni, vengono esaminate anche le strategie e le politiche adottate in Italia ed in Europa, con focus specifici sui sistemi di formazione ed istruzione professionale, l’apprendistato, le esperienze di formazione e lavoro all’estero, l’imprenditoria, l’occupazione in agricoltura, l’utilizzo dei voucher per il lavoro accessorio, le misure adottate dalle Regioni a sostegno dell’occupazione dei giovani. Vengono anche esaminati alcuni aspetti relativi alla situazione dei giovani che vivono in famiglie che richiedono prestazioni sociali agevolate, alla salute e sicurezza sul lavoro, all’adesione giovanile alle realtà del volontariato.

Sono molti i giovani che hanno perso il lavoro da gennaio a marzo 2011

 Secondo DATAGIOVANI nel periodo che va da gennaio a marzo sono più di 123 mila i giovani rimasti senza lavoro; l’85% di chi ha perso un lavoro aveva un contratto da dipendente, il 9% era collaboratore mentre il 6,4% era un lavoratore autonomo.

In meno di 1 caso su 10 questa decisione è dipesa dal lavoratore, per problemi personali o per tornare a studiare; per il 65,2% infatti si è concluso un contratto di lavoro a termine o stagionale, mentre per il 27% si parla di licenziamenti o mobilità a causa di crisi aziendali.

Disoccupazione: i dati di settembre 2011

I dati diffusi dall’Istat circa la disoccupazione nel nostro paese nel mese di settembre 2011 non sono affatto rassicuranti. Infatti, i disoccupati arrivano a 2,080 milioni segnando un aumento del

Licenziamenti facili: favoriscono la disoccupazione?

A lanciare un nuovo e preoccupante grido d’allarme è la Cgia di Mestre: secondo l’Associazione di Artigiani se la normativa sui “licenziamenti facili” fosse stata applicata durante gli anni della crisi economica il tasso di disoccupazione nel nostro paese sarebbe salito all’11,1% anzichè essere all’8,2% attuale.

Per il segretario Giuseppe Bortolussi si tratta di

«un puro esercizio teorico» ottenuto «ipotizzando di applicare le disposizioni previste dal provvedimento sui licenziamenti per motivi economici a quanto avvenuto dal 2009 ad oggi

Inps, gli incentivi all’assunzione viaggiano online

L’Inps, attraverso la circolare n. 140 del 28 ottobre 2011, ricorda che dal primo novembre le istanze di ammissione agli incentivi per l’assunzione dei disoccupati da almeno 24 mesi (legge 407/1990) e degli iscritti nelle liste di mobilità (legge 223/1991), possono essere presentate solo per via telematica accedendo al Cassetto previdenziale delle aziende.

Secondo le disposizioni emesse dal nostro primario istituto previdenziale le domande saranno definite automaticamente entro il giorno successivo all’invio e l’esito dell’istruttoria potrà essere conosciuto sempre  consultando il Cassetto previdenziale Aziende.

Il diritto di opzione tra assegno di invalidità e disoccupazione

L’Inps recepisce la sentenza n. 234 della corte Costituzionale del 19 luglio 2011 a proposito del diritto di opzione tra assegno di invalidità e disoccupazione attraverso la circolare n. 138 dello scorso 26 ottobre 2011.
Ricordiamo che i lavoratori che fruiscono di assegno di invalidità, nel caso in cui si trovino ad avere diritto ai trattamenti di disoccupazione, hanno il diritto di scegliere tra l’assegno ordinario di invalidità e l’indennità di disoccupazione limitatamente al periodo di disoccupazione indennizzato, ferma restando l’incumulabilità delle due prestazioni.
La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 6, comma 7, del decreto legge n. 148 del 20 maggio 1993 convertito, con modificazioni, dalla Legge 19 luglio 1993, n. 236, nonché dell’articolo 1 della stessa Legge n. 236 del 1993.

Diffusi gli indicatori congiunturali sul mercato del lavoro del secondo trimestre 2011

Il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali ha reso noto, attraverso la sua nota flash del mese di ottobre, gli indicatori congiunturali sul mercato del lavoro ed economici nazionali ed internazionali. La nota è un momento di confronto e di valutazione sull’andamento dei principali indicatori in materia di lavoro al fine di capire il possibile trend in atto.

La nota pone in evidenza l’evoluzione dell’occupazione, della disoccupazione e dell’offerta di lavoro relativa al secondo trimestre 2011 in base ai dati in possesso dalla Rilevazione continua sulle forze di lavoro.
Non solo, il documento diffuso dal Ministero del lavoro pone anche in evidenza altri  importanti indicatori del mercato del lavoro quali le ore lavorate o le ore di Cassa integrazione, l’incidenza del lavoro straordinario, le retribuzioni contrattuali e effettive, il costo del lavoro o le previsioni sul mercato del lavoro.

Decreto sviluppo, in arrivo accordi ad personam

C’era una volta il sindacato! Ecco come si potrebbe iniziare. Secondo alcune indiscrezioni, tra l’altro l’Ansa ne ha diffuso una bozza, nel decreto sviluppo comparirebbe un passaggio di fondamentale importanza che potrebbe minare i rapporti di forza tra datore di lavoro e lavoratore dove non comparirebbe più il sindacato come strumento di mediazione e tutela.

In effetti, tra le misure a sostegno della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro il governo si appresterebbe a integrare l’articolo 8 del decreto di agosto con un’altra mina nel diritto del lavoro del nostro Paese. In sostanza, le specifiche intese di cui all’articolo 8, comma 1, del decreto legge del 13  agosto  2011 n. 138 e convertito, con modificazioni dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, possono prevedere che  il datore di  lavoro e il lavoratore si accordino su una retribuzione  inferiore a quella dovuta, in cambio di servizi messi a disposizione dal datore di lavoro, quali asili nido, servizi alla persona ovvero misure per  la mobilità.

CGIL, non perdere i giovani con scuola, formazione e lavoro

La CGIL, durante il convegno “Sapere per contare” tenuto a Milano lo scorso 12 ottobre, ha promosso un’iniziativa volta a potenziare l’apprendimento permanente concretizzando il suo impegno in dieci proposte che saranno presentate a Governo, Regioni, Enti Locali e datori di lavoro.

Una delle proposte punta sul mondo giovanile per mezzo di un nuovo sistema che ne garantisca l’inserimento lavorativo e sociale.

Parlamento, proposta di legge per modificare le prestazioni occasionali

Presentata al Parlamento una proposta di legge che mira a modificare al capo II del titolo VII del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276,in materia di prestazioni occasionali di lavoro di tipo accessorio rese da particolari soggetti.

Secondo la proposta possono svolgere attività di lavoro accessorio gli inoccupati e disoccupati da oltre un anno, le casalinghe, gli studenti e pensionati fino ad arrivare anche ai disabili e soggetti ricoverati in comunità di recupero e i lavoratori extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia nei sei mesi successivi alla perdita del lavoro.

Possono altresì svolgere attività di lavoro accessorio, nel limite massimo di 3.000 euro per anno solare, i percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito compatibilmente con quanto stabilito dall’articolo19, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28gennaio 2009, n. 2.

Inps, bloccate le domande per la disoccupazione agricola

L’Inps ha deciso di bloccare temporaneamente la ricezione delle domande per la disoccupazione agricola in seguito alle procedure di verifica e accertamento allo scopo di evitare eventuali abusi. In effetti, il nostro istituto previdenziale, attraverso il messaggio n. 18713 del 3 ottobre 2011, ha fornito le prime istruzioni per la gestione delle domande di indennità di disoccupazione agricola bloccate poiché il richiedente la prestazione è risultato anche titolare di partita IVA e/o iscritto ad altra Cassa o ad altro Ente previdenziale.

L’Inps precisa che è necessario definire una serie di verifiche per quantificare l’attività lavorativa autonoma esercitata, agricola o non agricola. In sostanza, per diretta ammissione dell’Inps l’istruttoria dovrà chiarire e valutare la prevalenza di lavoro autonomo rispetto al lavoro dipendente sia di quantificare il numero complessivo delle giornate lavorate (in proprio o alle dipendenze, in settore agricolo o extra-agricolo) da detrarre dal parametro di riferimento secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.

Invalidi, ora si può optare per l’indennità di disoccupazione

 Finalmente la Corte costituzionale ha deciso, sentenza n. 234 dello scorso 22 luglio 2011, l’illegittimità costituzionale degli articoli 6, comma 7 e 1, della legge 236/1993  estendendo anche ai titolari di assegno di invalidità il diritto di opzione tra il trattamento ordinario di disoccupazione e l’assegno di invalidità, in caso di licenziamento.

La normativa in vigore concede tale facoltà solo in caso di concorso tra il diritto al trattamento di mobilità e quello all’assegno o pensione di invalidità è stata ritenuta, dai giudici della corte, lesiva del principio di uguaglianza dei cittadini.