Il lavoratore all’estero, la previdenza nell’Unione Europea

Uno degli obiettivi del trattato di Roma, in modo particolare l’articolo 51, mira alla salvaguardia sociale di ogni lavoratore dell’Unione Europea che presta la propria attività in un Paese terzo.

Nell’Unione Europea si è sempre più affermato il principio della tutela sociale al fine di favorire la libera circolazione di lavoratori attraverso le disposizioni contenute nel regolamento n. 1408/71 e successivamente modificato dal regolamento n. 574/72.

In sostanza, si è affermato un sistema di coordinamento dei sistemi di sicurezza nazionali che prevedono per i lavoratori migranti il cumulo, la cosiddetta totalizzazione, di tutti i periodi di previdenza sociale sia per la maturazione e la conservazione delle prestazioni sia per il calcolo delle eventuali quote retributive spettanti.

L’Arma dei Carabinieri schiera il nucleo per la tutela del lavoro

La sicurezza sui luoghi di lavoro è un tema di grande rilevanza sociale perché la tutela della salute del lavoratore è una esigenza primaria.

Solo con l’osservanza delle norme, delle procedure, dei protocolli antinfortunistici e di prevenzione delle malattie professionali è possibile tutelare la salute di chi lavora e di alleggerire il costo sociale degli infortuni.

Il ministero della Difesa ha deciso la riorganizzazione del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro. La decisione è stata presa di comune accordo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero dell’Interno.

Il provvedimento, decreto 12 novembre 2009, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 52 del 4 marzo 2010.

Lavoro: con la crisi diminuiscono anche gli infortuni

 Nei primi sei mesi di quest’anno è calata la redditività delle imprese, molte delle quali hanno chiuso i battenti, è aumentata la disoccupazione e, contestualmente, ci sono stati anche meno infortuni e meno morti sul luogo di lavoro. Il primo semestre 2009, in base agli ultimissimi dati rilasciati dall’INAIL, conferma comunque una tendenza, quella del calo degli incidenti sul lavoro, che dura oramai da parecchi anni; nel dettaglio, l’Istituto ha reso noto che nel periodo gennaio-giugno 2009 le morti sul lavoro sono scese del 12,2%, mentre gli infortuni hanno fatto registrare un calo del 10,6%. Questa tendenza è stata chiaramente “agevolata” anche dalla presenza di meno lavoratori in fabbrica: basti pensare che nel primo trimestre di quest’anno l’occupazione è scesa dello 0,9%, per poi passare addirittura a -1,6% nel periodo aprile-giugno 2009; e questo a fronte di una produzione industriale che nel primo semestre 2009, come tra l’altro ha riferito l’INAIL, è crollata del 20%.

I contributi per la Gestione separata dell’INPS

 Nella Gestione separata dell’INPS confluiscono tutti i contributi dei lavoratori autonomi che esercitano un’attività professionale o di collaborazione, per la quale non era prevista una forma assicurativa pensionistica come previsto dalla legge di riforma del sistema pensionistico (legge 335/1995).

La Gestione separata ha lo scopo principale di finanziare un fondo obbligatorio che garantisce una pensione (invalidità, vecchiaia e superstiti) calcolata con il sistema contributivo in presenza di un minimo di 5 anni di versamenti.

Ricordiamo che per la riforma Biagi, a partire dal 24 ottobre 2003 le collaborazioni, per essere considerate tali, devono essere inquadrate in un progetto, programma, o fase di essi. In caso contrario, il rapporto si presume di lavoro dipendente.

La domanda va fatta del soggetto direttamente all’ente previdenziale, anche attraverso una telematica, utilizzando i modelli in distribuzione presso tutte le sedi territoriali specificando i propri dati anagrafici, il codice fiscale, il tipo di attività svolta, l’inizio dell’attività e, quando si tratta di collaborazione coordinata e continuativa, i dati del committente.

Inail: cos’è e a cosa serve

 Inail = Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

L’Istituto si occupa di tutelare nel nostro Paese i lavoratori dagli infortuni per tutte quelle attività che vengono giudicate come rischiose. In Italia tutti i lavoratori dipendenti, ma anche quelli parasubordinati che prestano servizio in ambienti e luoghi di lavoro giudicati a rischio, devono essere in via obbligatoria assicurati all’Inail contro gli infortuni.

Oltre a garantire la copertura dai rischi sul lavoro, l’Istituto promuove e persegue tutta una serie di finalità ed obiettivi correlati: da iniziative per la riduzione del tasso di infortuni in Italia al reinserimento nel mondo occupazionale di quei soggetti vittima di casi di infortunio sul lavoro. L’assicurazione Inail, oltre a coprire il rischio di infortunio sul lavoro, copre a livello assicurativo anche i casi di malattie contratte sul posto di lavoro, ovverosia le malattie professionali derivanti dalla svolgimento di attività lavorative di qualsiasi tipo, comprendendo ovviamente anche quelle che in gergo vengono definite come usuranti.