Nuovi regolamenti per la tutela dei lavoratori in Europa

Dal 1° maggio 2010 entrano ufficialmente in vigore i nuovi regolamenti europei sulla sicurezza sociale.

Infatti, da quella data le norme relative alla sicurezza sociale di ciascun Paese saranno coordinate a livello europeo con l’obiettivo di tutelare meglio il diritto specifico di ciascun cittadino europeo.

In sostanza, parliamo del regolamento n. 883/2004 del 29 aprile 2004 (il cosiddetto regolamento di base) che sostituirà il regolamento 1408/71 attualmente in vigore, mentre il regolamento n. 988/2009 del 16 settembre 2009, oltre a modificare il regolamento di base, ne determina il contenuto dei relativi allegati.

In particolare, il regolamento n. 988/2009 intende essere il nuovo punto di riferimento in materia e consente l’effettivo esercizio del diritto alla libera circolazione delle persone nell’Unione europea, oltre a rafforzare gli obblighi di cooperazione tra le amministrazioni in materia di sicurezza sociale.

Fondo Sociale Europeo: cos’è e a cosa serve

 Il Fondo Sociale Europeo (FSE) è uno strumento finanziario dell’Unione Europea. Previsto dal Trattato di Roma ed operativo dal 1962, il FSE è finalizzato alla specializzazione delle risorse umane attraverso la formazione professionale.

L’obiettivo principale del FSE è la guerra alla disoccupazione che viene attuata con programmi che agevolano l’entrata nel mondo lavorativo.

Sono alla base dell’attività del FSE principi di pari opportunità, dove sia gli uomini che le donne vengono ad avere le stesse possibilità di formazione professionale e di occupazione.

Congedi parentali, in arrivo nuova direttiva europea

Il 18 marzo scorso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il testo della nuova Direttiva europea sui congedi parentali (Direttiva n. 2010/18/EU dell’8/3/2010).

La nuova direttiva intende migliorare la legislazione comunitaria vigente in tema di protezione della maternità e congedo parentale.

Non solo, la Commissione suggerisce di valutare la possibilità di introdurre nuove forme di congedo per ragioni familiari, quali il congedo di paternità, il congedo in caso di adozione e il congedo per cure prestate ai familiari.

La Direttiva stabilisce che il congedo parentale è concesso per un periodo minimo di quattro mesi e, per promuovere la parità di opportunità e di trattamento tra uomini e donne, andrebbe previsto, in linea di principio, in forma non trasferibile.

La divisa e l’orario di lavoro

La questione è sempre attuale e la normativa è abbastanza precisa tanto da non lasciare ombre o fraintendimenti, le sentenze poi emesse dalla Corte di Cassazione ribadiscono questa interpretazione.

Il tempo utilizzato per indossare e togliersi la divisa di lavoro, quanto questa è ritenuta utile dal datore di lavoro per svolgere la sua attività, comporta il diritto al pagamento della retribuzione per tutto il tempo utilizzato perchè l’attività ricade tra le prestazioni lavorative che il dipendente è tenuto a svolgere nell’ambito dell’orario di lavoro.

Su questo punto esistono diverse sentenze della Corte di Cassazione, come la n. 3763/98 e n. 19273/06 o, ancora, la n. 20179 del 22 luglio 2008 che ha confermato il pagamento del tempo utilizzato e la condanna del datore di lavoro che obbligava i propri dipendenti a timbrare l’inizio del turno solo dopo aver indossato la divisa e, al contrario, dovevano timbrare in uscita prima di cambiarsi.

Novità per i lavoratori a distacco

 Aria di novità per i lavoratori distaccati in uno degli Stati membri dell’Unione Europea.

Dal 1° maggio 2010 entrano, infatti, in vigore le nuove disposizioni in materia di legislazione sociale applicabile ai lavoratori che si spostano all’interno dell’Unione Europea. In questo modo trovano applicazione le disposizioni contenute nel titolo II del Regolamento (CE) n. 883/2004 (artt. da 11 a 16) e nel titolo II del Regolamento di applicazione  n. 987/2009 (artt. da 14 a 21).

La notizia è stata rilasciata dal Ministero del Lavoro.

Tra le modifiche apportate possiamo ricordare sostituzione del formulario E 101 con A1 con una durata di ventiquattro mesi; infatti, l’articolo 12 delle nuove disposizioni ha esteso la durata massima del distacco da dodici a ventiquattro mesi. Il formulario E 102 è invece stato abolito.

Professioni intellettuali, il diploma non basta più

Con la riforma degli istituti tecnici il ministero delle Giustizia ha ribadito che servirà un ulteriore percorso di studio per esercitare una professionale intellettuale. In sostanza, come indicato dall’Unione Europea con una propria direttiva, servirà almeno una formazione triennale dopo il ciclo di studi secondario superiore, per esercitare una libera professione.

A questo scopo sono stati modificati i regolamenti di riordino degli istituti tecnici e professionali di cui all’articolo 64, comma 4, del decreto 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, emanati dal presidente della Repubblica il 15 marzo 2010, hanno ridenominato i titoli finali di studio degli istituti tecnici e professionali come diplomi di “istruzione tecnica” e diplomi di “istruzione professionale” con l’indicazione dei relativi indirizzi.

Il lavoratore all’estero, la previdenza nell’Unione Europea

Uno degli obiettivi del trattato di Roma, in modo particolare l’articolo 51, mira alla salvaguardia sociale di ogni lavoratore dell’Unione Europea che presta la propria attività in un Paese terzo.

Nell’Unione Europea si è sempre più affermato il principio della tutela sociale al fine di favorire la libera circolazione di lavoratori attraverso le disposizioni contenute nel regolamento n. 1408/71 e successivamente modificato dal regolamento n. 574/72.

In sostanza, si è affermato un sistema di coordinamento dei sistemi di sicurezza nazionali che prevedono per i lavoratori migranti il cumulo, la cosiddetta totalizzazione, di tutti i periodi di previdenza sociale sia per la maturazione e la conservazione delle prestazioni sia per il calcolo delle eventuali quote retributive spettanti.

Riconoscimento del titolo professionale in Europa

 La Commissione Europea continua ad essere sempre più presente nella vita di tutti i cittadini del vecchio continente.

Infatti, l’organismo europeo ha recentemente pubblicato la guida “Tutto quello che vorreste sapere sul riconoscimento delle qualifiche professionali” nella quale sono state poste 66 domande con le relative risposte sulla Direttiva 2005/36/CE.

La direttiva è stata recepita in Italia dal decreto legislativo del 6 novembre 2007, n. 206.

Il decreto 206/2007 si applica ai cittadini degli Stati membri dell’Unione Europea che vogliano esercitare sul territorio nazionale, quali lavoratori subordinati o autonomi, compresi i liberi professionisti, una professione regolamentata in base a qualifiche professionali.

Lavoro Italia: un disoccupato su due è di lunga durata

 Nel 2008 in Italia il tasso di attività, prendendo a riferimento la popolazione di età compresa tra i 15 ed i 64 anni, era pari al 63%, ben al di sotto della media nell’Unione Europea pari al 70,9%. A rilevarlo è l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica nel Rapporto “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo“, da cui è altresì emerso come l’Italia in merito al tasso di attività della popolazione sia quart’ultima nell’Europa a 27 Paesi, e come la crisi abbia lasciato il segno proprio dal fronte occupazionale. Nel 2008, anno preso a riferimento dall’Istat nel suo Rapporto, nel nostro Paese solamente il 58,7% della popolazione, di età compresa nella fascia dei 15-64 anni, aveva un’occupazione; ma se entriamo più nel dettaglio l’Istituto ha constatato come nel nostro Paese ci siano delle forti “differenze di genere“. La percentuale del 58,7%, infatti, è il frutto di un tasso di occupazione del 70,3% per gli uomini appartenenti alla fascia d’età citata, e solo del 47,2% per le donne.

Isfol: cos’è e cosa fa

 L’Isfol è l’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, istituito nel giugno del 1973 con un Decreto da parte del Presidente della Repubblica; dal 1999 è un ente pubblico di ricerca che si occupa dello sviluppo delle politiche sociali, del lavoro e della formazione professionale grazie al fatto che opera in stretta collaborazione con l’Unione Europea e tanti organismi internazionali e, in Italia, con le Regioni, le parti sociali, la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ed il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Tra le attività più importanti promosse e portate avanti attualmente dall’Isfol c’è quella dei “PON”, i Programmi operativi nazionali del Ministero del lavoro; su buona parte di questi, infatti, l’attuazione è a cura dell’Isfol attraverso i fondi strutturali per il periodo dal 2007 al 2013.

Unipharma Graduates: stage all’estero per brillanti laureati

I progetti UNIPHARMA, dal 2003 hanno permesso ogni anno a neo laureati italiani, selezionati trmite un bando pubblico di vivere un’esperienza unica di stage e tirocini (della durata di 24 settimane) nei vari Centri di ricerca, partner dei progetti, in ben 9 paesi europei. Qualche nome? Sanofi-Aventis, Bayer CropScience, Noscira, Unilever.

Il progetto di mobilità UNIPHARMA GRADUATES è all’interno del Programma dell’Unione Europea per la Formazione Professionale “Leonardo da Vinci” e è coordinato dall’Università Sapienza di Roma, con le Università di Roma Tor Vergata e Roma Tre.

Follonica: selezione pubblica per 2 educatori asilo nido

Se amate i bambini, vi riporto il contenuto di una selezione pubblica, per due posti, a tempo indeterminato di Educatore Asilo Nido, nel comune di Follonica. Senza dubbio si tratta di una bella opportunità.

Questi i requisiti per l’ammissione alla selezione.
Per l’ammissione al concorso ai candidati è richiesto il possesso dei seguenti requisiti alla data di scadenza del presente bando:

1. cittadinanza italiana: tale requisito non è richiesto per i soggetti appartenenti alla Unione Europea,fermo restando il godimento dei diritti politici dello stato di appartenenza o provenienza ed adeguata conoscenza della lingua italiana. Sono equiparati ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica;

Spoleto: concorso per 20 infermieri

Questa volta vi porto nella bella Spoleto, dove si ricercano 20 infermieri; si tratta di un impiego a tempo indeterminato (non male visti tempi che corrono).

REQUISITI GENERALI E SPECIFICI:
Per l’ammissione al concorso gli interessati dovranno possedere i seguenti requisiti generali e specifici:

cittadinanza italiana, salve le equiparazioni stabilite dalle leggi vigenti o cittadinanza di uno dei Paesi dell’Unione Europea.