Corso gratuito per ex detenuti e detenuti

Vorremmo segnalarvi un’interessante iniziativa dell’Assessorato alle Politiche del Lavoro e della Formazione della Provincia di Roma. Il corso di formazione “Il Sole Oltre il Muro”, co-finanziato dall’Unione Europea, intende formare alla professione di Tecnico installatore specializzato nel settore delle energie rinnovabili solare, termica, fotovoltaica.

Il corso gratuito sarà realizzato dall’ATS (CEFME -Centro per la Formazione delle Maestranze Edili ed Affini di Roma e Provincia – CIRPS – Centro Interuniversitario di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile – Università della Sapienza di Roma).

Possono candidarsi tutte le persone residenti nella provincia di Roma e che si trovano in una delle seguenti condizioni: ex detenuti; persone che stanno ancora scontando la pena carceraria e che si trovano in regime di semilibertà. Sarà data priorità a coloro i quali hanno già partecipato al “Programma di solarizzazione degli istituti penitenziari” o in possesso di un titolo di studio rientrante in settori tecnici e che hanno maturato esperienze lavorative nel campo termo-idraulico e elettrico.

Corso gratuito per Baby Sitter

Sono iniziate le iscrizioni per le selezioni al corso di Formazione “Baby Sitter” promosso dal  Comune di Perugia per favorire la creazione di figure professionali qualificate in grado di inserirsi efficacemente nel mondo del lavoro.

Il corso co-finanziato grazie ai contributi provenienti dal Fondo Sociale Europeo è un’occasione per far acquisire ai corsisti una serie di competenze (educative, comunicative, relazionali, tecniche, ecc) che possano aiutarli a svolgere al meglio un lavoro delicato di accompagnamento nella crescita.

L’inizio di questo corso gratuito realizzato da enti che si trovano nel comune di Perugia (Moltiplica- Consorzio di Cooperative Sociali, Frontiera Lavoro, Iter-Innovazione Terziaria) è previsto nel mese di Ottobre 2010 ed avrà una durata di 80 ore. Ai fini dell’acquisizione dell’attestato finale i partecipanti sono obbligati a frequentare il corso (è prevista una percentuale di assenze ammissibili).

Volontariato Europeo: cos’è, a cosa serve

 Il Servizio Volontario Europeo (SVE) è un’azione che si inserisce all’interno del programma europeoGiovani in Azione” (Azione 2) promosso dall’ Unione Europea per l’annualità 2007-2013.  Attraverso il SVE i giovani hanno l’opportunità di vivere esperienze di crescita personale e professionale all’interno dei paesi partecipanti al programma e dei paesi partner.

L’azione può estrinsecarsi attraverso in Attività Servizio Volontario Europeo Individuale e di Gruppo. In quest’ultima sono previsti più volontari e più Organizzazioni (Organizzazioni di Invio e Ospitanti). I volontari iniziano un percorso per lo stesso periodo di tempo e lavorano in sinergia rispetto ad un’area di intervento comune.

Per accedere all’azione è necessario avere i seguenti requisiti:

  • età compresa tra i 18 e i 30 anni;
  • residenza in uno dei paesi partecipanti o in un paese partner;
  • disponibilità a svolgere il volontariato per un periodo compreso tra i 6 e i 12 mesi (sono tuttavia previste alcune eccezioni).

La libera professione in Europa

L’Italia ha recepito la direttiva servizi attraverso il decreto 59/10.

La finalità della direttiva è quella di agevolare la libertà di stabilimento sul territorio nazionale di liberi professionisti provenienti da uno Stato membro dell’Unione Europea attraverso un quadro normativo favorevole allo svolgimento di una delle attività libero professionale che il nostro ordinamento prevede.

In modo particolare può essere opportuno porre l’accento su due articoli di estremo interesse, l’articolo 45 e 46. Questi due riferimenti normativi permettono ai liberi professionisti di esercitare la propria attività senza aspettare il nulla osta ministeriale ma sulla base della qualifica ottenuta nel Paese di provenienza.

Imprenditoria femminile: Regione Umbria, parte un progetto transnazionale

Si chiama “EMMA”, Entrepreunership Methodology Mediterranaean Assistance, ed è un importante progetto avente un carattere transnazionale per la cooperazione al fine di supportare sia la nascita, sia lo sviluppo dell’imprenditoria femminile. “EMMA”, in accordo con quanto ha reso noto la Regione Umbria, che è il soggetto capofila del progetto attraverso la propria Direzione sviluppo economico – Servizio sostegno alle imprese, mira in particolare a rimuovere ed a superare tutti quegli ostacoli che di norma penalizzano sia l’avvio, sia l’operatività delle imprese in rosa. “EMMA” risulta essere stato finanziato con le risorse dell’Unione Europea, in particolare quelle del FESR, ed è stato formalmente avviato dopo che nei giorni scorsi, in località Petrignano del Lago, una frazione del Comune di Castiglione del Lago in Provincia di Perugia, si è tenuto un primo incontro preliminare.

Statali, dal 2012 “vera” parità

Il recente correttivo alla manovra finanziaria, decreto 78/2010 convertito in legge 122/2010, ha introdotto per la pensione di vecchiaia la totale equiparazione dell’età delle dipendenti pubbliche a quelle degli uomini: i due sessi potranno usufruire la pensione di vecchiaia al compimento del sessantacinquesimo anno di età.

In sostanza, il decreto recepisce le indicazioni della comunità europea riscrivendo l’articolo 22 della legge 102/2009 che era stato introdotto ottemperanza ad una sentenza della Corte di giustizia della Comunità Europea che aveva scaglionato l’aumento dell’età pensionabile prevedendo solo dal 2018 la totale equiparazione.

Erasmus per aspiranti imprenditori agricoli: ecco come partecipare

 Si chiama “Eye“, ed è un progetto ideato e fortemente voluto dall’Unione Europea al fine di poter attivare, incentivare ed agevolare sul territorio europeo gli scambi culturali e soprattutto imprenditoriali tra chi ha già un’impresa di successo, e chi magari è da poco un imprenditore oppure vuole diventarlo. “Eye”, in accordo con quanto mette in risalto la CIA – Confederazione Italiana Agricoltori, non è altro che una sorta di “Erasmus” per giovani imprenditori che, per quel che riguarda nello specifico l’agricoltura, possono spostarsi dall’Italia verso un Paese europeo, e viceversa, al fine di acquisire un ulteriore bagaglio di conoscenze per quel che riguarda le tecniche ed i metodi di produzione e di commercializzazione dei prodotti agricoli.

La pensione in Europa

Si fa presto a parlare di mercato comune europeo o di regole comuni, ma, in realtà, in tema di previdenza sociale esistono notevoli differenze tra i lavoratori dei Paesi europei, dai requisiti alle imposizioni contributive.

In Europa si acquisisce il diritto ad una prestazione pensionistica ad un’età anagrafica di 65 anni, ad accezione in Francia dove vige, per ora, il diritto a 60 anni, o in Austria dove esiste una disparità di trattamento tra uomini (65 anni) e donne (60 anni).

Occorre precisare che in Austria esistono dei provvedimenti che mirano a colmare questo divario; in effetti, si prevede, tra il 2024 e 2033, di portare per le donne l’età di pensionamento a 65 anni.

Esame di avvocato in Spagna e riconoscimento del titolo

In Europa, in particolare in Italia, per poter esercitare alcune professioni non basta conseguire il titolo di studio, ma è indispensabile iscriversi all’Ordine, Collegio o Consiglio professionale relativo.

In base alla nostra normativa in vigore le professioni interessate sono, per gli ordini professionali, dottori agronomi e dottori forestali, architetti, assistenti sociali, biologi, chimici, dottori commercialisti, consulenti del lavoro, farmacisti, geologi, giornalisti, ingegneri, medici chirurghi e odontoiatri, medici veterinari e psicologi.

Al contrario i collegi professionali hanno lo scopo di tutelare le professioni di agrotecnici, costruttori edili, geometri, infermieri professionali e assistenti sanitari-vigilatrici d’infanzia, ostetriche, periti agrari, periti grafici, periti industriali, tecnici di radiologia medica, ragionieri e periti commerciali.

Sostituzione ammessa anche senza indicare il sostituto

Importante sentenza della Corte di giustizia europea che nega una riduzione delle tutele da parte del decreto n. 368 del 2001.

Le assunzioni a termine sono particolari contratti lavoro che un datore può instaurare per risolvere un problema contingente, ovvero l’assunzione di lavoratori dipendenti assenti per malattia.

La legge n. 230/1962 che obbligava al datore di lavoro di indicare il nome del lavoratore assente, oltre ai motivi, nella stipula del contratto è stato sostituito dal decreto n. 368/2001 che contiene norme più elastiche consentendo, a questo riguardo, la possibilità di non dover indicare in maniera diretta l’eventuale lavoratore sostituito.

part-time verticale e trattamento pensionistico

Chiarimenti da parte della Corte Europea di Giustizia sul part-time verticale e sul relativo trattamento pensionistico.

Un’altra stoccata al sistema Italia; infatti, la Corte Europea di Giustizia, con sentenza C-395/08 e C-396/08, ha affermato che la disciplina italiana sul trattamento pensionistico prevista per i lavoratori a tempo parziale di tipo verticale ciclico è sfavorita rispetto a quelle concernenti gli altri lavoratori.

La decisione della Corte Europea di Giustizia è il risultato di una causa promossa dal personale di volo di cabina della compagnia aerea Alitalia che lavorano a tempo parziale, secondo la formula denominata tempo parziale di tipo verticale ciclico. Si tratta di una modalità organizzativa in base alla quale il dipendente lavora solamente per alcune settimane o per alcuni mesi all’anno, con orario pieno o ridotto.

Globe 2010, orientamento nella carriera internazionale

 Si terrà il prossimo 21 maggio a Bologna la decima edizione di Globe, il Salone sulle opportunità internazionali. L’evento ha l’obiettivo di offrire a studenti universitari, neolaureati e giovani professionisti l’occasione di entrare in contatto con alti rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri, funzionari dell’ONU e dell’Unione Europea, responsabili delle Organizzazioni Non Governative italiane.

Globe darà l’opportunità di conoscere, direttamente dai protagonisti, le possibilità di lavoro, di stage e di formazione offerte da Enti e Istituzioni che operano internazionalmente. Le domande a cui Globe risponderà saranno quelle relative alle carriere internazionali, quelle concernenti il lavoro concreto nelle Organizzazioni Internazionali, quelle relative alle possibilità effettive di carriera nei settori dello sviluppo e delle emergenze umanitarie.

Lavoro Italia: tasso di occupazione sotto la media Ue

 In Sicilia il 56,5% della popolazione tra i 15 ed i 64 anni è non occupata. A rilevarlo è l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, in accordo con un Rapporto 2009 sulle forze di lavoro, dal quale, tra l’altro, è emerso come il tasso di occupazione su scala nazionale lo scorso anno abbia fatto registrare nei dodici mesi una caduta dell’1,2% al 57,5%, portando il divario rispetto all’Unione europea ad oltre sette punti percentuali. Nell’Ue, infatti, il tasso di occupazione lo scorso anno era al 64,5%, ma oltre alla Sicilia nel nostro Paese è al Sud dove il tasso di occupazione è più basso della media nazionale. In Calabria non si va oltre il 43,1%, mentre addirittura in Campania per poco più di quattro persone su dieci, tra i 15 ed i 64 anni, risulta che queste abbiano un’occupazione. Per trovare dati superiori alla media nazionale, e chiaramente c’era da aspettarselo, dobbiamo spostarci al Nord; in Trentino-Alto Adige il tasso di occupazione è pari al 68,5%, in base alla fotografia scattata dall’Istat per il 2009.

Il sindacato nelle multinazionali

La direttiva comunitaria n. 45 del 1994 ha previsto, per le imprese ed i gruppi di imprese di dimensioni comunitarie, dei sistemi di confronto e di informazione al fine di tutelare i lavoratori secondo modalità rinviate alla contrattazione collettiva o, in caso di assenza, fissate da una disciplina suppletiva contenuta dalla direttiva stessa.

A questo scopo la direttiva istituisce i comitati aziendali europei (CAE), i quali sono soggetti di informazione e consultazione per le imprese transnazionali e rivestono un importante strumento per la rappresentanza dei lavoratori nelle imprese di dimensioni comunitarie, ancor di più nell’attuale scenario di crisi e di cambiamenti sociali ed economici in atto.

La direttiva n. 45, attuata con il decreto n. 74/2002, è stata poi modificata dalla Direttiva 2009/38CE, approvata nel mese di maggio dello scorso anno.