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Trovare lavoro: corsia preferenziale per i “raccomandati”

 Per chi è attualmente disoccupato molto spesso trovare lavoro può essere un’impresa ardua, e non sempre a causa del titolo di studio o della scarsa esperienza maturata in ambito lavorativo. Con l’inasprimento della crisi, infatti, sono cambiati, spesso radicalmente, i criteri di selezione e di reclutamento, e non sempre chi ha una laurea “importante”, come ad esempio ingegneria, riesce a trovare lavoro con facilità. Le PMI si stanno ristrutturando attraverso una pianificazione di assunzioni mirate, con un tasso di qualifica più elevato rispetto al passato, ma anche con un maggior grado di “conoscenza”. E’ infatti in crescita la tendenza ad assumere su “segnalazione” o sulla base di una “conoscenza” pregressa, magari maturata in passato in azienda a seguito di uno stage. A parità di curriculum, infatti, l’impresa molto spesso preferisce assumere il candidato “raccomandato“, ovverosia magari segnalato da un fornitore o da un amico di fiducia del titolare d’impresa.

Ma questa linea di comportamento da parte delle imprese in Italia non è uniforme: la tendenza ad assumere “raccomandati“, secondo quanto emerge da una elaborazione effettuata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza sulla base dei dati Excelsior relativi al 2007, al 2008 ed al 2009, cresce infatti al Centro e nel Sud Italia, mentre tende a scendere al Nord. In particolare, dall’elaborazione emerge come nell’ultimo anno nel Centro Italia le assunzioni a seguito di “spintarelle” siano cresciute del 4,8%; al Sud c’è stata una crescita del 3,2%, mentre al Nord sono in calo con un -2,8% per la Lombardia ed un -4,3% per la Provincia di Monza e Brianza.

Da questi dati emerge come se da un lato al Nord sia più facile trovare lavoro, ad esempio, attraverso le agenzie, al Centro ed al Sud conta sempre di più la “conoscenza”. Quindi, il disoccupato, oltre ad inviare curriculum, deve stare attento a “farsi conoscere”, e per farlo anche il meno interessante tra i seminari ed i convegni che avete “sotto tiro” potrebbe rappresentare un’opportunità per conoscere persone ed aziende, acquisire indirizzi e riferimenti che poi si potrebbero rivelare determinanti per non rimanere a spasso.

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