Esempio di curriculum vitae

 Il curriculum vitae è un importantissimo documento in grado di comprovare conoscenze ed esperienze del candidato. Un documento che va ad accompagnarsi e a integrare la lettera di presentazione / motivazione, della quale abbiamo parlato diverso tempo fa. Cerchiamo quindi di comprendere quali siano le principali aree da compilare all’interno del curriculum vitae.

La prima parte dovrà essenzialmente essere riconducibile all’introduzione anagrafica del profilo del candidato e dei suoi recapiti principali. Dovranno pertanto essere indicati in maniera chiara e aggiornata, nome, cognome, residenza, domicilio, cellulare, indirizzo di posta elettronica, nazionalità, stato civile, patente di guida e assolvimento o meno del servizio militare o civile. A seguire, è necessario indicare in maniera trasparente (e onesta!) la carriera formativa, partendo dal titolo più recente conseguito (eventuale master, specializzazioni, lauree, diploma, indicando votazione e istituto presso il quale sono stati conseguiti i titoli).

Lavoro giovani: ecco come lo trovano

 In Italia circa un giovane su tre è disoccupato. Una buona fetta di questi non lo cerca più, mentre la parte restante non demorde e le prova tutte per trovare un impiego. Ma al giorno d’oggi, quali sono i “canali” per poter trovare lavoro nel più breve tempo possibile? Ebbene, innanzitutto c’è da dire che la cara, vecchia, e spesso odiata “segnalazione” ancora è in voga e di moda nel mondo imprenditoriale quando si devono assumere nuovi giovani. Questa “segnalazione” consiste in particolare nella selezione di figure professionali che l’azienda riesce a trovare avvalendosi della conoscenza diretta da parte di dipendenti già presenti in azienda, ma anche di fornitori che “indirizzano” l’impresa a cercare verso una certa direzione. Le statistiche ufficiali al riguardo rivelano come questa sia una prassi comune nelle aziende con pochi dipendenti; in questo caso, infatti, l’azienda preferisce reclutare persone che altre persone di fiducia già conoscono.

Lavoro: in fuga dall’Italia alla ricerca di un po’ di felicità

 Mi chiamo Paola, ho 28 anni, laureata da 4, e sono calabrese. La mia laurea in scienze politiche, conseguita presso l’Università della Calabria, fino ad oggi, in Italia, è risultata utile esclusivamente per conferirmi qualche punto in più nella graduatoria degli ammessi al servizio civile, attività che ho svolto nella mia cittadina dal dicembre 2009 e per tutto l’anno seguente. Dal conseguimento della tanto agognata laurea ho sempre lavorato, passando da un centro di assistenza fiscale ad uno studio commerciale ad un centro di assistenza disabili, e tuffandomi nel mondo del web come articolista, cosa che mi regala quotidianamente molte soddisfazioni, gestendo, fra le varie cose, numerosi ed importanti blog.

Ma internet a parte, nonostante titolo di studio e vari attestati di qualifica, non ho trovato nulla, nel mio bel Paese, che mi concedesse seriamente un’opportunità lavorativa soddisfacente, se non i soliti contratti a progetto di due e tre mesi e collaborazioni occasionali. Ora mi trovo in Lussemburgo, dove ho raggiunto il mio ragazzo che da qualche mese lavora presso un’importante società del posto, e questo non perchè non avesse trovato nulla giù da noi in Calabria.

Posti di lavoro: quelli introvabili e quelli del futuro

 Nel nostro Paese, nonostante un tasso di disoccupazione elevato, a partire da quella giovanile, alle stelle, ci sono tanti posti di lavoro che ogni anno restano “liberi”. Questo perché da un lato c’è una quota di domanda molto elevata di posti di lavoro saturi da anni, mentre dall’altro le imprese offrono moltissimi posti di lavoro con qualifiche e specializzazioni tali che non si riesce a trovare un numero adeguato di persone. Il lavoro in Italia quindi c’è, solo che tanti disoccupati non hanno le competenze tali da poter soddisfare le richieste delle imprese; la criticità è quindi legata sia al percorso di studi, sia alla formazione professionale, con la conseguenza che nel nostro Paese ci sono tutta una serie di lavori che nessuno vuole!

Milano: stage al tribunale

 Lo stage rappresenta per molte persone un’importante occasione per conoscere un settore nei suoi aspetti più pratici. Esso, infatti, rappresenta il percorso formativo maggiormente collegato al mondo del lavoro. Su questa premessa, vorremmo segnalarvi un’interessante opportunità proveniente dal Tribunale di Milano. Si tratta di uno stage da svolgere presso il Tribunale di Milano – Sezioni civili che avrà inizio in data 15 Gennaio 2011 per una durata che va dai 4 mesi ai 12 mesi. I candidati ideali dovranno trovarsi in una delle seguenti posizioni accademiche:  

  • laureandi in Giurisprudenza con una media pari o superiore a 26/30;
  • laureati in Giurisprudenza con una votazione finale pari o superiore a 100/110;
  • Iscritti alla SSPL (Scuola di Specializzazione per le professioni Legali) con una media pari o superiore a 26/30.

Milano: Stage Nestlé Italia

 Il Gruppo Nestlé Italia ha aperto all’interno della propria azienda la possibilità di accedere ad un periodo di stage formativo presso una delle sue sedi italiane. La figura ricercata sarà impegnata per un periodo di sei mesi nell’area Marketing e nello specifico nel settore cosiddetto di “Assistant Media Coordinator”.

Lo stagista sarà impegnato, dietro affiancamento di un Responsabile interno all’azienda Nestlé, in attività che prevedono: analisi dei dati dei media; rapporto con le aziende collegate alla nestlé; supporto alla realizzazione di attività che riguardano l’analisi e la ricerca di mercato in collaborazione con il team di Media Marketing; ecc.

Per partecipare alla selezione dello stage, il candidato ideale dovrà essere laureato in Economia o in Scienze della Comunicazione, dovrà possedere un’ottima conoscenza del Pacchetto Office e una buona conoscenza della lingua inglese. L’azienda punta molto sui giovani e su aspetti quali dinamicità, capacità di inserirsi efficacemente in contesti organizzativi, flessibilità, ecc.

Università di Firenze: concorso per Direttore Amministrativo

L’Università degli studi di Firenze ha indetto un concorso pubblico, per titoli e colloquio, per la selezione del Direttore Amministrativo della stessa università.

Il rapporto di lavoro è subordinato, a tempo pieno (full time) ed esclusivo.

Il termine ultimo di presentazione delle domande è fissato al giorno 13 maggio 2010.

Tra i requisiti richiesti per l’ammissione al concorso vi sono:

  • Diploma di laurea (magistrale o specialistica)
  • Aver svolto, per almeno cinque anni, funzioni dirigenziali presso Università, istituzioni pubbliche o aziende
  • Cittadinanza italiana o cittadinanza di uno Stato Membro dell’Unione Europea

Secondo le informazioni del bando, il candidato ideale non deve avere più di 60 anni d’età e possedere un’approfondita conoscenza delle organizzazioni complesse e dei loro processi di gestione e amministrazione.

Provincia di Torino: corso gratuito per animatori estivi

 In provincia di Torino, ed in particolare nel Comune di Beinasco, sta per partire un corso gratuito di formazione per animatori dei centri estivi. A darne notizia è l’Informagiovani Torino, precisando che il corso gratuito viene riproposto dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con l’Agenzia Animando, dopo il grande successo ottenuto negli anni precedenti. Per chi vuole sfruttare questa opportunità c’è da fare in fretta visto che il corso, costituito da dieci incontri, avrà inizio a partire da lunedì prossimo 26 aprile 2010, nel Comune di Beinasco, al numero 10 di via Dante Alighieri, per poi svolgersi tutti i martedì ed i giovedì, presso le palestre ed i locali del Comune di Beinasco, dalle ore 20,45 alle ore 22,45. Le iscrizioni, fino ad esaurimento posti, sono aperte fino e non oltre la data di venerdì prossimo, 23 aprile 2010, ragion per cui gli interessati ad iscriversi possono contattare il Comune all’indirizzo di posta elettronica [email protected].

Comune di Bologna: corsi per aspiranti babysitter

 Scade alle ore 12 di domani, martedì 30 marzo 2010, il termine per l’iscrizione nel Comune di Bologna al corso di formazione per aspiranti babysitter; a darne notizia è l’Amministrazione comunale nel precisare che possono presentare domanda le persone aventi un’età compresa tra i 18 ed i 60 anni, e quantomeno il titolo di studio della scuola secondaria di primo grado. A fronte della presentazione della domanda, attraverso un apposito modulo, unitamente al proprio curriculum vitae, sarà poi effettuato nei prossimi giorni un colloquio preliminare. I corsi di formazione  per aspiranti babysitter nel Comune di Bologna, la cui gestione viene direttamente affidata al Settore Istruzione, rientrano nell’ambito del rilancio del cosiddetto “progetto Tata Bologna“, e mirano altresì a rispondere al meglio ai bisogni delle famiglie riguardo al reperimento delle aspiranti babysitter.

Pyou Card Regione Piemonte: promozione lavoro e cultura tra i giovani

 Per i giovani piemontesi, aventi un’età compresa tra i 15 ed i 29 anni, arriva la Pyou Card, una carta che nasce per promuovere la cultura, ma che punta anche a coinvolgere quei giovani che sono in attesa di lavoro oppure già occupati. Con il progetto, infatti, non si punta solamente ad incentivare il consumo di cultura tra i giovani, ma anche a favorirne la mobilità e gli scambi attraverso stage internazionali e nazionali, career day ed altre iniziative che possono abbracciare tematiche che torneranno utili anche in futuro come quelle relative all’accesso al credito. Non a caso, la sezione “Formazione e Lavoro” del sito Internet che promuove la Pyou Card offre consigli su come redigere un curriculum, su come orientarsi nel mondo del lavoro, ma anche su servizi offerti dai Centri per l’Impiego, lavori stagionali ed altre risorse utili e preziose.

Lavoro: dopo la crisi, ecco le professioni del futuro

 Nulla sarà più come prima. Quando è scoppiata la crisi finanziaria, partita negli Usa con il collasso del mutui subprime, era questa la frase pronunciata da chi aveva già compreso come, dopo la “mazzata” del ’29, un’altra valanga stesse per arrivare e per modificare radicalmente l’economia, lo stile di vita e la visione del futuro. Non sfugge a questa “rivoluzione” neanche il mercato del lavoro, soprattutto per chi lo ha perso negli ultimi due anni e pensa magari di rientrare nello stesso settore perché è l’unica cosa che si è in grado di fare. D’altronde, chi ha fatto per dieci, quindici anni, il manager o il “team leader“, difficilmente è disposto e propenso a trovare un’occupazione in altri ambiti. Ma in futuro dovremo prepararci, ancor di più rispetto al passato, a migliorare la nostra specializzazione, ma anche a mantenere un adeguato grado di formazione, a sperimentare nuove professioni, ed a cambiare lavoro anche più volte nello stesso anno.

Lavoro stabile e non precario: lo trovi in banca

 Per le banche, negli ultimi due anni, nonostante la crisi economica e finanziaria, non è emersa alcuna “questione precariato”; ad affermarlo è l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, la quale nel consueto Rapporto annuale sul tema ha messo in evidenza come alla fine del 2008 nel sistema bancario ci fossero oltre 343.000 dipendenti, e di questi ben il 95,4% con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Non a caso, quello bancario resta uno dei comparti più ambiti per trovare lavoro, specie da parte dei giovani, ma in ogni caso “entrare in banca” non è di certo diventato più facile rispetto agli anni scorsi, e la diffusione della tecnologia e dell’home banking non impone oramai alle banche l’adozione di massicci piani di reclutamento. Dal Rapporto ABI 2009, inoltre, emergono altri due dati interessanti: il primo è quello relativo al curriculum dei dipendenti bancari, con il 32% di questi che, in base ai dati di fine 2008, risultava essere laureato; il secondo dato interessante è quello relativo al divario tra dipendenti bancari uomini e dipendenti bancari donna.

Lavoro: ecco lauree e diplomi “introvabili”

 Quest’anno, per ovvi motivi, il livello di assunzioni programmate sarà in Italia inferiore rispetto al 2008, ma le imprese, nonostante ci sia oramai un esercito di due milioni di disoccupati, continuano a fatica a trovare candidati con un curriculum il linea con quanto richiesto. Non a caso, da una stima effettuata dal Centro studi di Unioncamere emerge come quest’anno mancheranno all’appello ben 54mila diplomati ad indirizzo tecnico-professionale, e ben 27mila laureati nel settore scientifico ed economico. Insomma, trattasi complessivamente di oltre 80 mila posti di lavoro vacanti a conferma di come nel nostro Paese ci siano laureati e diplomati “in eccesso”, e laureati e diplomati ad alto tasso di occupabilità proprio perché il loro “pezzo di carta” è introvabile o quasi.

Trovare lavoro: corsia preferenziale per i “raccomandati”

 Per chi è attualmente disoccupato molto spesso trovare lavoro può essere un’impresa ardua, e non sempre a causa del titolo di studio o della scarsa esperienza maturata in ambito lavorativo. Con l’inasprimento della crisi, infatti, sono cambiati, spesso radicalmente, i criteri di selezione e di reclutamento, e non sempre chi ha una laurea “importante”, come ad esempio ingegneria, riesce a trovare lavoro con facilità. Le PMI si stanno ristrutturando attraverso una pianificazione di assunzioni mirate, con un tasso di qualifica più elevato rispetto al passato, ma anche con un maggior grado di “conoscenza”. E’ infatti in crescita la tendenza ad assumere su “segnalazione” o sulla base di una “conoscenza” pregressa, magari maturata in passato in azienda a seguito di uno stage. A parità di curriculum, infatti, l’impresa molto spesso preferisce assumere il candidato “raccomandato“, ovverosia magari segnalato da un fornitore o da un amico di fiducia del titolare d’impresa.