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La tutela del lavoratore immigrato

Il nostro legislatore ha introdotto diverse tutele in favore al lavoratore straniero. Per prima cosa l’assistenza sanitaria, oltre ad essere un diritto costituzionalmente garantito a tutti gli italiani, è un diritto che viene esteso a tutti anche senza il requisito della cittadinanza.

In effetti, l’assistenza sanitaria, nel nostro Paese, è garantito a tutti anche con il ricovero presso strutture pubbliche.

I lavoratori stranieri in regola con il permesso di soggiorno per lavoro, o anche in cerca di occupazione, sono iscritti obbligatoriamente al nostro Servizio Sanitario Nazionale insieme ai familiari a carico. I lavoratori stranieri, e le loro famiglie, hanno diritto al medico di famiglia e a tutti i servizi sanitari alle medesime condizioni dei cittadini italiani, ossia sono tenuti a concorrere alla spesa sanitaria al pari del lavoratore italiano.

Condizione essenziale per ottenere dal nostro Paese la tutela sanitaria è necessario disporre, o farsi rilasciare, la relativa tessera sanitaria dalla struttura locale, ovvero dall’Azienda Sanitaria Locale esibendo i documenti personali: passaporto con i relativi documenti di soggiorno.

In caso di stranieri in attesa di regolarizzazione è necessario esibire copia della domanda di regolarizzazione con la relativa ricevuta postale.

Al pari dell’italiano, lo straniero che si assenti dal lavoro per malattia è tenuto al rispetto delle fasce di reperibilità. Il lavoratore straniero che si ammali deve inviare il certificato di malattia, così come il cittadino italiano, al proprio datore di lavoro.

La tutela si estende anche nel caso di maternità. Infatti, la lavoratrice immigrata ha gli stessi diritti e doveri della lavoratrice italiana in caso di cure mediche specialistiche, obbligo di non prestare la propria attività lavorativa nei due mesi precedenti della data presunta del parto e tre mesi successivi dopo il parto e il diritto di percepire dell’indennità di maternità.

Al pari della lavoratrice italiana, la straniera non può essere licenziata durante il periodo di maternità.

L’Inps può concedere un assegno di maternità di natura assistenziale se la lavoratrice straniera risulti essere in possesso della carta di soggiorno. Il contributo dell’Inps è corrisposto a fronte di redditi limitati.

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