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Voucher e formazione: importanti le competenze e la valutazione

 Per l’occupazione in Italia l’aumento del ricorso alla cassa integrazione straordinaria è e resta un segnale non solo preoccupante, ma anche da non sottovalutare. Ad affermarlo è la Cisl che, in accordo con il Rapporto dell’Osservatorio Cassa Integrazione e Occupazione, relativo al mese di dicembre 2009, mette in risalto come non basti per l’anno in corso la proroga degli ammortizzatori sociali secondo le necessità; servono infatti anche politiche attive finalizzate a far “rientrare” nel sistema i cassintegrati ed i disoccupati. Ad esempio, il Rapporto mette in evidenza come non sia uniforme sul territorio il rapporto tra il fabbisogno formativo che effettivamente serve al lavoratore, e le politiche attive; se infatti in Lombardia il titolare di un voucher formativo sceglie dove e come spenderlo, in altre Regioni come il Veneto, la formazione viene orientata ed indirizzata dalla parti sociali e/o dalle Regioni, mentre in altre si registra una vera e propria assenza di collegamento.

La Cisl è inoltre convinta del fatto che le politiche attive per il lavoro non si possono attuare in assenza di un collegamento efficiente tra le agenzie private ed i Centri pubblici per l’impiego; e non a caso anche in questo caso ci sono Regioni che adottano un “modello“, ed altre che ne utilizzano altri. Inoltre, alla formazione devono essere affiancati anche degli strumenti che partano dalla rilevazione delle competenze e finiscano con una qualche forma di analisi valutativa.

Riguardo alla politiche attive per il reinserimento al lavoro, partendo dalle misure a favore per chi percepisce gli ammortizzatori in deroga, queste poi si devono estendere a tutti coloro che percepiscono un’indennità ai fini del sostegno al reddito. Quello della precarietà e della disoccupazione, a causa della crisi, non è tra l’altro un problema tipicamente italiano, ma di portata mondiale; una ricerca dell’ILO, infatti, rivela come nel 2009 la disoccupazione su tutto il pianeta sia cresciuta fino a toccare il livello dei 212 milioni di persone senza lavoro, che aumenteranno nel 2010 di altre tre milioni di unità solo nei Paesi dell’Unione Europea.

1 commento su “Voucher e formazione: importanti le competenze e la valutazione”

  1. le aziende non assumono laureati, figurati se assumeranno gente che ha frequentato un corsetto amatoriale di qualche ora con ‘sti voucher. I voucher sono un inutile sperpero del denaro pubblico!

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