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Allungare la durata del permesso di soggiorno, le nuove richieste del sindacato

 Per le tre centrali sindacali è necessario approvare l’allungamento della durata permessi di soggiorno per attesa occupazione perchè una misura di questo tipo può essere un valido aiuto per contrastre il sommerso e per favorire l’emersione del lavoro nero. L’articolo 58 del Disegno di legge di Riforma del Mercato del Lavoro, in discussione alle Commissioni del Senato, aumenta la durata del permesso di soggiorno per attesa occupazione da 6 mesi ad un anno, ne lega la durata anche ai periodi di fruizione del sostegno al reddito, anche superiori ad un anno ai fini del rinnovo: ecco cosa fanno sapere i Segretari Confederali di CGIL, CISL e UIL  Vera Lamonica, Liliana Ocmin e Guglielmo Loy.

L’articolo 58 prevede, infatti,, che all’articolo 22, comma 11, secondo periodo, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, le parole “per un periodo non inferiore a sei mesi” sono sostituite dalle seguenti: “per un periodo non inferiore ad un anno ovvero per tutto il periodo di durata della prestazione di sostegno al reddito percepita dal lavoratore straniero, qualora superiore. Decorso il termine di cui al periodo precedente, trovano applicazione i requisiti reddituali di cui all’articolo 29, comma 3, lettera b)”.

Lavoratore straniero, il rinnovo del permesso di soggiorno

I tre dirigenti sindacali ribadiscono che

Sarebbe molto grave se una norma, tesa ad impedire lo scivolamento nell’irregolarità e nel sommerso di decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori che, per effetto della crisi, hanno perso o stanno perdendo il lavoro, venisse cancellata o modificata in peggio compromettendo, di fatto, anche la stabilità familiare di quanti vivono e lavorano onestamente nel nostro Paese

Accordo di integrazione per lo straniero che richiede il permesso di soggiorno

A questo riguardo il sindacato chiede al Governo Monti, e in particolare al Parlamento, un atto di responsabilità

ci appelliamo alla responsabilità del Parlamento e di tutte le forze politiche perché approvino una norma di buon senso che per altro non ha nessun costo, previene fenomeni di dumping sociale e risponde ad un bisogno di giustizia e di legalità

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