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La busta paga e la privacy

Recentemente il Garante della Privacy, con delibera n. 325 del 25 giugno 2009, ha stabilito che i cedolini dello stipendio devono essere consegnati spillati o in busta chiusa e non devono contenere informazioni lesive della riservatezza.

Gli uffici che si occupano della predisposizione e alla consegna dei cedolini, busta paga, sono tenuti a tutelare le informazioni in esso contenute con strumenti che siano in grado impedire la conoscenza dei dati personali alle persone non autorizzate.

Nella fattispecie il Garante della Privacy ha diffuso questa nota venendo a venendo a conoscenza del sistema della distribuzione dei cedolini paga del Ministero dell’Interno.

In buona sostanza l’intervento si è reso necessario a seguito di una segnalazione con la quale si lamentava il fatto che i cedolini di più di duemila dipendenti di una delle sedi regionali del Ministero fossero stampati su carta continua e non imbustati.

Nella segnalazione si precisava che i cedolini, sistemati in scatoloni, venivano spediti dal Ministero alla sede regionale in questione e lì, una volta suddivisi per provincia e reparto, venivano smistati alle varie segreterie; gli addetti provvedevano poi a consegnarli manualmente ai dipendenti.

Dalla segnalazione emergeva inoltre che spesso i cedolini venivano lasciati sui tavoli, in modo da rendere accessibili a chiunque informazioni sulla sfera privata dei lavoratori.

Tra le varie voci potevano apparire, infatti, anche informazioni sulle coordinate bancarie, l’indicazione della sigla del sindacato di appartenenza destinatario della ritenuta o, ancora, trattenute per cessioni del quinto, motivazioni di eventuali circostanze debitorie del lavoratore.

Il Garante privacy ha ribadito al Ministero dell’Interno le misure relative ai cedolini dello stipendio.

Le disposizioni, che deve essere approntate da qualsiasi datore di lavoro, devono essere in grado, al contrario, di tutelare i dati personale di ciascun lavoratore.

Nella fattispecie le singole voci specifiche devono essere sostituiti con voci più generiche o ricorrendo a codici identificativi, eliminando, ad esempio, la sigla dell’organizzazione sindacale.

1 commento su “La busta paga e la privacy”

  1. Buonasera e complimenti per l’articolo.

    Mi sento di consigliare un nuovo sistema che permette di creare buste paga cartacee al 100 per 100 a prova di privacy.
    Il mio consulente del lavoro lo ha adottato da qualche settimana e le buste paga che ora consegniamo ai nostri dipendenti sono davvero sicure e viene tutelata la privacy dei dati in esse contenute.

    Ecco il link per chi fosse interessato:
    https://www.bustepagasigillate.com

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