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Cassa integrazione lavoratori stranieri: proposta “provocatoria” della Lega

 La Lega ha presentato un emendamento alla Legge Finanziaria 2010 con il quale, se approvato, si introdurrebbe una limitazione alla cassa integrazione dei lavoratori stranieri. Verrebbe infatti imposto per loro un tetto massimo di sei mesi, dopodiché non avrebbero alcuna tutela in materia di sostegno al reddito. Al riguardo ricordiamo che di recente l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, ha messo in evidenza come per la cassa integrazione sia per quest’anno, sia per l’anno prossimo, le coperture siano adeguate; anzi, il Presidente dell’Inps nelle ultime settimane ha sottolineato come ci sia un basso “tiraggio” per lo strumento della cassa integrazione guadagni, con le imprese che, in particolare, fruiscono di un numero di ore di cassa integrazione sensibilmente inferiori rispetto a quelle richieste ed autorizzate. Come mai allora questo emendamento della Lega?

Ebbene, il partito di Umberto Bossi ha spiegato che l’emendamento è stato presentato in Aula in virtù del fatto che occorre razionalizzare le risorse, e che di questi tempi prima di tutto occorre guardare ai cittadini ed ai lavoratori italiani. Ma l’emendamento ha anche una valenza politica correlata ad un vero e proprio scontro che lentamente si sta consumando tra la Lega ed il presidente della Camera, Gianfranco Fini, favorevole a rendere meno stringenti i requisiti per il diritto di voto dei cittadini stranieri.

A parole, l’emendamento presentato dalla Lega ha raccolto pochissime adesioni, visto che, in primis, è stato “bocciato” anche dal Ministro Sacconi, il quale ha ricordato che la cassa integrazione costituisce in tutto e per tutto un diritto dei lavoratori. Dura, ed a tratti durissima, è stata la reazione dei Sindacati, a partire da Raffaele Bonanni, Segretario generale della Cisl, il quale ha giudicato l’emendamento presentato dalla Lega come lesivo sia dei diritti costituzionali della persona, sia dei diritti fondamentali. L’emendamento, quindi, appare destinato ad essere ritirato, o comunque a non essere approvato, ma la Lega probabilmente ha già ottenuto a livello politico il suo scopo.

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