Diploma di scuola media inferiore e poi?

 All’interno del nostro blog riportiamo quotidianamente offerte di lavoro. Ci stiamo accorgendo (probabilmente si tratta di qualcosa che era già noto) che uno dei requisiti richiesti è il possesso del diploma di maturità. Questo requisito è presente anche nella maggior parte dei concorsi.

Tuttavia non possiamo e non dobbiamo dimenticarci di quelle persone che hanno dovuto (per scelta o viceversa perché al momento sembrava essere l’unica alternativa possibile) abbandonare gli studi al termine della scuola media inferiore. Molto spesso sono persone che si tengono allenate leggendo quotidiani e usando il web. Purtroppo però non hanno quel “pezzo di carta” richiesto dalle aziende.

Ecco quali sono le difficoltà che incontra un lavoratore nel mondo del lavoro

Abbiamo cercato di individuare quali sono le maggiori difficoltà a cui può andare incontro un lavoratore sia nel momento in cui decide di inviare il cv ad un’azienda sia quando inizia a lavorare. Vediamole insieme.

Età: è difficile per una persona che abbia raggiunto una “certa età” riuscire ad entrare o a rientrare nel mondo del lavoro. Sappiamo bene infatti che un’azienda che decide di assumere lavoratori in età di apprendistato gode di maggiori agevolazioni (fiscali ecc…).
Bisogna ricordare che nel nostro paese gli studenti universitari fuori corso sono molto numerosi: si affacceranno inevitabilmente nel mercato quando forse sarà troppo tardi.

Il discorso età si può comunque sia estendere anche a quelle mamme che decidono di essere autonome una volta che i figli hanno raggiunto una certa indipendenza.
Anche chi è super qualificato ma si ritrova ad aver oltrepassato la soglia degli “anta” (o forse anche gli “enta”?) difficilmente riuscirà a trovare un lavoro.

Donne: maternità e carriera

Il lavoro e la  famiglia non sempre sono conciliabili. In una società che chiede costantemente ai lavoratori di essere il più possibile specializzati e informati sono sempre di più le donne che rinunciano alla gioia della maternità per la carriera.

O quanto meno sono diverse le donne che decidono di avere il primo figlio in “tarda età” con la spiacevole conseguenza che questi stessi bambini si ritroveranno ad avere a che fare con mamme/nonne.

Non possiamo imputare la “colpa” di questo solo alla donna che desidera competere con gli uomini. Piuttosto potremmo provare a chiederci quali possibili soluzioni e/o alternative una società moderna come la nostra potrebbe e dovrebbe mettere in pratica.

L’agente di commercio: chi è e cosa fa

Una delle professioni che possiamo ritrovare in diversi contesti lavorativi è quella dell’agente di commercio. Negli ultimi anni si è assitito ad una forte richiesta di agenti di commercio.

L’agente di commercio è una persona chiamata a stringere dei contratti tra un’azienda e i clienti; in sostanza rappresenta l’azienda in una determinata area geografica. Ed è quindi una sorta di intermediario, un lavoratore autonomo che può quindi gestire il tempo a disposizione tenendo conto sia del territorio sia del numero di clienti.

Principalmente esistono due tipi di agenti di commercio:

agenti di commercio monomandatari: lavorano per conto di una sola azienda
agenti di commercio plurimandatari: possono lavorare per più aziende allo stesso tempo

I liberi professionisti


In Italia i liberi professionisti sono molto numerosi. Ma chi sono esattamente?

Questa la definizione fornita da Wikipedia:

Con il termine libero professionista si indica un lavoratore che, avendo una professionalità acquisita tramite percorsi di istruzione come la laurea, fornisce la stessa a vari clienti senza avere datori di lavoro. In questo senso, quindi, il libero professionista è il capo di sé stesso

Chi decide di esercitare l’attività di libero professionista anzitutto deve recarsi presso l’Agenzia delle Entrate e richiedere un numero di Partita Iva, iscriversi all’INPS e in alcuni casi alla gestione separata. L’apertura della Partita Iva non comporta costi. Bisogna capire l’ammontare del volume di affari per capire qual è il migliore regime fiscale da adottare. Il libero professionista emette fattura ai propri clienti al termine di una prestazione.

I nuovi mestieri della scrittura: quali sono

In parte abbiamo già analizzato le trasformazioni che l’avvento del web ha portato all’interno di uno dei mestieri più classici: quello del giornalista. Il giornalista non può fare a meno di rapportarsi con la tecnologia soprattutto perché tutte le testate (cartacee e non solo) hanno una versione on line: si sono quindi sviluppati nuovi mestieri.

Vediamoli insieme:

Web Content Editor: E’colui che viene chiamato a sviluppare un sito web (ma anche un blog) dal punto di vista editoriale. Deve garantire l’aggiornamento continuo del sito. Tutte le figure impegnate nella scrittura di testi per il Web si rapportano con questa figura. Un buon Web Content Editor non deve limitarsi a conoscere il web e il suo universo. Deve avere un’ottima padronanza della lingua italiana, della lingua inglese e sapere scrivere in maniera fluida.

Web Designer: è una figura piuttosto complessa si occupa principalmente dell’aspetto grafico del sito e del layout delle pagine. Fa in modo che i contenuti del sito agli occhi dei lettori risultino leggibili. Opera in stretto contatto con il Content Editor. Stando a quanto contenuto all’interno di wikipedia le conoscenze di un Web Designer devono essere: webmarketing, funzionamento dei motori di ricerca e ottimizzazione (SEO), design e comunicazione, interfaccia e psicologia dell’utente, il linguaggio specifico del web, ovvero (X)HTML, CSS e conoscenze di programmazione e animazione (PHP, ASP, FLASH, XML, Javascript, ecc.), che consentono una maggiore interattività dei siti.

Il visual merchandiser: chi è e cosa fa

All’interno delle nuove professioni che stanno prendendo sempre più piede troviamo quella del visual merchandiser.
In un mercato in cui l’immagine che un prodotto riesce a trasmettere risulta essere fondamentale ecco che nasce l’esigenza di creare figure altamente specializzate che siano in grado di promuovere un determinato prodotto grazie all’impatto visivo.
In un certo senso si potrebbe dire che il visual merchandiser ha rimpiazzato l’obsoleto vetrinista.

Di cosa si occupa il visual merchandiser? Predispone appunto i vari prodotti in vetrina cercando di renderli il più attraenti possibili agli occhi dei potenziali clienti.

Quali sono le competenze e le conoscenze che un visual merchandiser deve avere? Deve possedere nozioni di marketing, di comunicazione, conoscere almeno una lingua straniera ed avere competenze tecniche. Inoltre deve essere creativo, dotato di particolare senso estetico, flessibile.

Un visual merchandiser può operare all’interno di una determinata azienda oppure operare come free lance e quindi in maniera autonoma. Ci sono poi anche visual merchandiser che si occupano di diversi punti vendita sparsi in diverse zone di una certa azienda.

I contratti di lavoro: quali sono?

 C’era una volta il tanto desiderato posto fisso. Nel 2009 la possibilità di un posto fisso e magari anche a tempo indeterminato è sempre più un’utopia. Proprio per questo sta nascendo un nuovo esercito di lavoratori che oltre ad essere precari devono essere anche flessibili ed adattarsi alle mutevole condizioni di lavoro che il mercato propone.

Esistono diversi tipi di contratto che possono variare sia a seconda dell’ambito di lavoro, sia a seconda delle esigenze (dell’azienda ma anche del lavoratore).

Vediamo insieme le varie tipologie.

Il contratto a progetto. Introdotto dalla Riforma Biagi per cercare di ovviare in parte al lavoro in nero ed anche ai vari tipi di collaborazione (i famosi CO.CO.CO) che spesso si rivelati essere dei veri e propri contratti di lavoro dipendente. Chi lavora con contratto a progetto viene considerato come un lavoratore autonomo: la sua attività si può infatti ricondurre alla realizzazione di un progetto (oppure a parte di esso). Attività che il lavoratore deve poter svolgere in maniera del tutto autonoma. Durante un’eventuale gravidanza, una malattia oppure un infortunio il rapporto di lavoro si sospende. In caso di gravidanza il rapporto di lavoro viene prorogato per 180 giorni. Il contratto a progetto deve essere redatto in forma scritta. Siamo sicuri che i CO.CO.CO siano realmente scomparsi?

Professione addetto stampa: chi è e cosa fa

Tra i nuovi mestieri che si stanno diffondendo sempre di più e legati all’affascinante mondo della scrittura troviamo quello dell’addetto stampa.
Anzitutto una premessa: si tratta di una professione diversa da quella del giornalista.

Chi è quindi l’addetto stampa?

Possiamo definirlo come un tramite tra la società che rappresenta (e che può essere un’azienda privata,un ente pubblico oppure un personaggio famoso) ed i vari mass media (web, tv, radio…).

Cosa fa un addetto stampa?

Si occupa di promuovere redigendo comunicati stampa e realizzando idee innovative il lavoro del proprio cliente. Redigere un buon comunicato stampa non è affatto semplice. A questo proposito vi rimandiamo ad un sito chiamato mestierediscrivere.com dove potete trovare tanti consigli utili su come scrivere correttamente un comunicato stampa.

Professione barman: chi è e cosa fa

Quella del barman è una professione indubbiamente faticosa ma anche estremamente affascinante e remunerativa.

Negli ultimi anni per far fronte ad una richiesta sempre maggiore di personale specializzato sono nati anche dei veri e propri corsi mirati alla formazione di barman (e barlady) professionisti.

Chi può svolgere questa professione?

Può svolgere la professione di barman chi ha un diploma ad indirizzo alberghiero oppure chi ga frequentato uno dei tantissimi corsi di formazione che vengono organizzati in tutta Italia. Spesso viene richiesta esperienza (anche minima); esperienza che si può ottenere anche tramite stage.

Lavori insoliti: fare indagini di mercato … sorridendo

Prima di parlare di questa professione vogliamo fare una piccola quanto doverosa premessa.
Una delle principali leggi di mercato (forse la più importante) sia quella di cercare di accontentare bisogni e desideri dei consumatori che in mercato globale sono estremamente variegati.

Ed è qui che entra in campo il marketing che potremmo definire come il mezzo grazie al quale un’azienda riesce a trovare la propria identità e cercare in un certo senso anche di anticipare le tendenze e le mosse dei concorrenti. A questo punto arrivano le cosiddette “indagini di mercato” che mirano appunto a rispondere a specifiche domande quali “Chi sono i nostri clienti potenziali?” oppure “Quali sono i nostri concorrenti attuali e potenziali ed i loro principali punti di forza e di debolezza?”
Le indagini di mercato cercano anche di ricreare una sorta di filo diretto tra produttore e consumatore. Le indagini di mercaro possono riguardare tutti i settori: dall’arredamento al fumo passando per il cibo fino ad arrivare al settore delle auto.

Europass Curriculum Vitae: che cos’è e a cosa serve

Abbiamo già parlato dell’importanza che riveste il curriculum vitae quando decidiamo di inoltrare la nostra candidatura ad una certa azienda. In questo post vogliamo quindi descrivere l’ Europass Curriculum Vitae che potremmo definire come l’ex Curriculum Vitae Europeo.

Che cos’è l’ Europass Curriculum Vitae?

E’ un modello standardizzato che permette di raccontare sulla base di un formato che viene riconosciuto in tutta Europa tutte le esperienze formative e di lavoro. Fornisce informazioni dettagliate su dati personali, il tipo di formazione ed istruzione nonché conoscenze extra ottenute attraverso corsi particolari.
Se lo utilizzate in Italia ricordatevi di apporre sempre la dichiarazione “Autorizzo il Trattamento dei Dati Personali ai sensi del Decreto Legislativo 196/2003”.

Il curriculum può essere compilato in maniera autonoma oppure con l’aiuto di esperti.

Gestire un agriturismo: scelta azzeccata oppure no?

Gestire un agriturismo, soprattutto in certe regioni d’Italia, può rappresentare un’ottima fonte di guadagno. Per molti rimane tuttavia solo un sogno a causa dei costi iniziali che spesso bisogna sostenere; per molti altri si è invece rivelata una scelta molto fortunata.

Prima di intraprendere un’attività di questo tipo bisogna porsi una domanda che a prima vista potrà sembrare banale, ma possiamo assicurarvi che non è affatto così. Il quesito è “ Dove?”. Regioni come la Toscana, l’Umbria oppure il Trentino Alto Adige sono in un certo senso “inflazionate” e quindi la scelta di avviare un’impresa in una di queste regioni può rivelarsi poco opportuna.

Chi decide di avviare un agriturismo dovrà possedere nozioni tecniche e amministrative che riguardano la disciplina agrituristica (mai improvvisare soprattutto quando si decide di mettersi in proprio – ricordiamo anche che solitamente un agriturismo si basa sulla gestione familiare).

Professione pasticcere

Oggi vogliamo parlarvi di una professione che appartiene al settore della ristorazione: quella del pasticcere. Per avere maggiori informazioni abbiamo rivolto alcune domande al Presidente dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, Gianni Pina.

1) Come si diventa pasticcere?

Purtroppo in Italia non esiste, se non in pochi sporadici casi, una struttura peculiarmente organizzata per la formazione di professionisti del dolce, come accade invece in Francia, Svizzera o Germania.