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Contratti di innovazione: lavoro per 30 mila ricercatori

 Il Ministero dello Sviluppo Economico, per il rilancio della competitività nel nostro Paese, ha annunciato il lancio dei “contratti di innovazione tecnologica”, grazie a quali potranno essere attivati investimenti per un controvalore stimato in circa due miliardi di euro. Attraverso il finanziamento, in parte pubblico, ed in parte privato, di progetti di eccellenza e ad alto valore aggiunto, infatti, il Ministero dello Sviluppo economico prevede che la misura sarà in grado di dare occupazione a ben 30 mila ricercatori. Ma come funzionano i “contratti di innovazione tecnologica”? Ebbene, al riguardo l’Mse spiega che un “contratto di innovazione tecnologica” nasce da un accordo che le imprese e gli enti di ricerca sottoscrivono con la controparte pubblica.

I tempi di approvazione dei progetti sono molto stretti, e pari a soli 4 mesi, mentre per quanto riguarda i finanziamenti, questi saranno, come accennato, in parte pubblici ed in parte privati attraverso i finanziamenti bancari ordinari stipulati, a garanzia della validità del progetto proposto, ai tassi di mercato. I progetti presentati dovranno essere sia innovativi, sia “fuoriserie”, ovverosia aventi un importo superiore a 10 milioni di euro, ed in grado di agganciare le sfide tecnologiche che ci aspettano fermo restando che la durata di ogni progetto non può superare i tre anni. Le risorse per il lancio dei contratti di innovazione, per un ammontare pari ad un miliardo di euro, saranno reperite attraverso il “Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca” che è stato istituito presso la  Cassa Depositi e Prestiti, ma ci saranno anche altre risorse destinate in particolare a sostenere i progetti di innovazione e di ricerca nel Mezzogiorno.

Quella dei contratti di innovazione, per i quali, al fine di saperne di più, anche su come partecipare, basta cliccare qui, è solo l’ultima di una serie di iniziative dell’Mse a favore dell’innovazione e dello sviluppo nel nostro Paese. Ad esempio, nei giorni scorsi, con una dote di 60 milioni di euro, è stato avviato il Fondo Nazionale Innovazione, mentre altri 250 milioni di euro sono stati stanziati, a favore delle piccole e medie imprese, per il Fondo di Garanzia per innovazione ed energie rinnovabili.

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