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Dal 15 settembre la sanatoria per il lavoro clandestino

 Dal prossimo 15 settembre sarà così possibile presentare le domande per la sanatoria dei lavoratori stranieri presenti sul territorio dello Stato italiano almeno dal 31 dicembre 2011. L’iniziativa parte dal Governo Monti che vede in questa iniziativa una occasione di far emergere il lavoro sommerso e il lavoro nero.

La legge che prevede questa possibilità è il decreto legislativo n. 109 dello scorso 16 luglio 2012; infatti, all’articolo 5, il governo Monti prevede, per i datori di lavoro, la possibilità di mettersi in regola senza ottenere grossi problema da un punto di vista fiscale e penale.

L’iniziativa è interessante visto che qualsiasi datore di lavoro può presentare una istanza telematica presso lo sportello unico per l’immigrazione che consente di regolarizzare il rapporto di lavoro che si è instaurato.

In base al decreto legislativo, si ricorda che, per i rapporti di lavoro di tipo subordinato, per poter presentare la relativa istanza è necessario che l’orario di lavoro deve essere a tempo pieno; infatti, non è possibile presentare istanze con lavoro a tempo parziale.

Il nostro Legislatore, in particolare per le disposizioni contenute nel decreto presentato dal governo Monti, ha previsto, unicamente per la tipologia di lavoro comprensiva nella fattispecie di badanti e colf, di considerare anche rapporti di lavoro diversamente dal tempo pieno, ossia part-time di venti ore settimanali.

Non solo, in base alle disposizioni in essere, non possono presentare la domanda i datori di lavoro che risultano condannati per favoreggiamento all’immigrazione clandestina o per sfruttamento del lavoro ai sensi dell’articolo 603 bis del Codice penale: in questa fattispecie rientra la nozione di caporalato e con tutte le implicazioni che ne derivano.

È necessario che il datore di lavoro versi un contributo cosiddetto di emersione pari a mille euro per ogni lavoratore che intenda regolarizzare. Questa iniziativa può rappresentare una grossa opportunità del lavoratore straniero, e anche per il datore di lavoro, che così ha la possibilità di regolarizzare la sua posizione.

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