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Tensione alla Ferrari, no allo sciopero di sabato

Di sabato non si sciopera, ecco la richiesta della direzione aziendale inviata ai rappresentanti territoriali di Fim-Cisl e Fiom-CGIL attraverso una lettera nella quale venivano diffidati dal proclamare astensioni dal lavoro durante i sabati di straordinario.

Ricordiamo che il sabato lavorativo è contemplato dal contratto nazionale e confermato dagli accordi siglati nel maggio scorso dagli stessi sindacati con l’azienda.

La Fim-Cisl ha deciso, al contrario, di usare toni concilianti.

La richiesta dell’azienda di Maranello è giusta e il contratto di riferimento nazionale non è in discussione; infatti, l’azienda deve poter contare sulla esigibilità della normativa contrattuale relativa agli straordinari esenti dalla informazione alle rsu così come prevede l’articolo 7 del contratto nazionale alla sezione IV.

Ma per la Fim-Cisl è anche vero che l’azienda deve iniziare a discutere sul rinnovo del contratto integrativo scaduto il 31 dicembre 2008 e prorogato solo per un anno.

Non solo, la Fim-Cisl ribadisce che esistono esigenze comuni: da una parte la Ferrari ha la necessità di continuare la produzione e dall’altra c’è la Rsu che intende confrontarsi per il rinnovo del contratto integrativo.

È chiaro che nel confronto fra la parti lo sciopero è una delle possibili armi che dispone il sindacato e non deve essere comunque posto in discussione.

A proposito il segretario provinciale della Fim-Cisl Claudio Mattiello ha fatto presente che

È vero che a maggio abbiamo condiviso le forme di flessibilità già previste dal precedente integrativo, così come abbiamo condiviso percorsi di esternalizzazione e forme di ammortizzatori sociali per alcuni reparti. Quel verbale di accordo, però, contiene anche l’impegno della Ferrari a effettuare incontri, già dal mese di luglio, per avviare la trattativa sul rinnovo dell’integrativo aziendale. Se il contratto fosse ancora valido, come sostiene oggi l’azienda, per quale ragione quattro mesi fa ha sottoscritto l’impegno a rinnovarlo?

Conclude il segratrio provinciale di categoria

Se la Ferrari cambia atteggiamento restiamo disponibili a un confronto che possa riconoscere pari dignità e rispetto sia alle esigenze aziendali che alle aspettative dei lavoratori

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