La condotta antisindacale vista dalla Corte di Cassazione

 È proibito sostituire un lavoratore in sciopero anche con un lavoratore in possesso di una qualifica superiore, è questa la posizione della Corte di Cassazione con la sentenza n. 14157 dello scorso 6 agosto 2012 che si è pronunciata in merito ad una sentenza emessa dal Tribunale di Venezia a carico di una società di Cash and Carry che si era rivolta contro la decisione dello stesso tribunale che aveva condannato la società di attività antisindacale avendo sostituito dei lavoratori in sciopero con altri di mansioni superiori.

La cassazione interviene sulla mancata valutazione dei rischi nei contratti a termine

 La Corte di cassazione, attraverso la sentenza n. 5241 del 2 aprile 2012, ha affermato che l’art. 3 del Decreto legislativo n. 368/2001 ha introdotto una quadruplice serie di divieti all’apposizione del termine ai contratti di lavoro subordinato, così rafforzando il peculiare disvalore che connota le assunzioni a termine effettuate in violazione degli specifici divieti stabiliti a protezione degli interessi intensamente qualificati sul piano costituzionale, e limitando l’autonomia delle parti nella stipulazione del contratto a termine.

L’ingresso dei lavoratori stranieri per l’anno 2011

Mentre si sta discutendo sull’opportunità di esercitare il diritto di sciopero ai calciatori di serie A, anche per via della loro particolarità e dell’ingaggio che, di sicuro, non può essere paragonabile ad un lavoratore tradizionale, approfittiamo a porre in evidenza che per la prossima stagione agonistica è consentito l’ingresso nel nostro Paese di 1.395 atleti stranieri provenienti da Paesi non comunitari, da ripartire tra le varie federazioni sportive nazionali, per esercitare attività sportiva professionistica o retribuita. La società sportiva destinataria delle prestazioni dell’atleta devono richiedere la dichiarazione nominativa di assenso da parte del Coni, in sostituzione del nulla osta.

Manovra bis 2011, le critiche della CGIL

Per la CGIL la manovra bis 2011 ha rispettato il solito copione tanto che Susanna Camusso, in una intervista su “l’Unita”, afferma

siamo responsabili, siamo disponibili, purché si rispetti un principio di equità sociale, purché a pagare non siano sempre gli stessi” altrimenti “si dovrà ricorrere alle forme classiche della protesta

Lo sciopero generale è una possibilità che la CGIL sta valutando anche per dare un segnale preciso al governo e per chiedere al ministro dell’Economia che il costo della crisi non possono pagarlo i soliti lavoratori a reddito fisso.

Sciopero alla Verizon, 45mila dipendenti si fermano

La notizia è una di quelle che lasciano il segno, il secondo più grande operatore telefonico degli Stati Uniti è coinvolto da una delle più grandi mobilitazioni di lavoratori; in effetti, le rappresentanze dei lavoratori, Communications Workers of America (Cwa) e la International Brotherhood of Electrical Workers (Ibew), hanno deciso di fermare il lavoro di 45mila persone tanto che la stessa Verizon ha deciso di ricorrere alla sua forza di lavoro interna, circa 40mila lavoratori, per cercare di contrastare questa iniziativa di lotta.

Le rappresentanze dei lavoratori intendono rinnovare il loro contratto interno e contestano alla società di poter licenziare con più facilità gli addetti in esubero, il riconoscimento degli incentivi unicamente in funzione dei risultati, fermare la maturazione dei contributi pensionistici almeno per il 2011 e ricevere dalle associazioni sindacali un supporto per il pagamento degli oneri sanitari.

Cassazione, la sostituzione del lavoratore in sciopero

 La Corte di cassazione con sentenza n. 15782 del 19 luglio 2011 è intervenuta per chiarire alcuni dubbi in caso di sostituzione di lavoratori in sciopero; in effetti, per la suprema corte non è possibile accusare il datore di lavoro di condotta antisindacale qualora lo stesso intenda sostituire i lavoratori in sciopero con propri dipendenti provenienti da altri sedi e con qualifiche superiori.

La sentenza della Corte di Cassazione intende così bilanciare due differenti garanzie: da una parte c’è il diritto di sciopero del lavoratore, articoli 40 e 41 della Costituzione, e il diritto di iniziativa economica privata prevista dall’articolo 41 della nostra Carta Fondamentale.

Secondo la Corte se è vero che il datore di lavoro non può impedire il diritto di sciopero è altrettanto vero che, al fine di tutelare il proprio interesse, può chiedere ad altri dipendenti di svolgere i compiti degli addetti aderenti all’agitazione sindacale a patto che il datore di lavoro non violi le norme poste a tutela dei lavoratori.

Sciopero servizi pubblici, presentata la relazione 2010

 Lo scorso sette luglio è stata presentata la relazione annuale 2011 sull`attività svolta nell’anno 2010 alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati On. Gianfranco Fini da parte del presidente, Prof. Giovanni Pitruzzella, della Commissione di Garanzia a Montecitorio presso la Sala della Lupa.

La relazione del Presidente pone in evidenza la crescita quantitativa del conflitto; in effetti, nel 2010 si sono registrate 2.093 proclamazioni di sciopero, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente: il dato rappresenta un picco significativo in un trend di sostanziale crescita del ricorso allo sciopero da parte delle organizzazioni sindacali.

Fiat, sciopero per il 15 luglio per l’Ergo-Uas

Per il prossimo 15 luglio il sindacato, Fim e Uilm, hanno deciso di dichiarare una quattro ore di sciopero in tutto il Gruppo Fiat con diverse articolazioni territoriali a seconda dello stabilimento coinvolto. Secondo il sindacato la decisione è maturata per via di alcuni rilievi mossi dai lavoratori in merito ad una applicazione errata del premio di risultato ma anche sul sistema Ergo – Uas non applicato in modo serio e corretto.

In realtà, luglio è un mese denso di aspettative e confronti anche per via del prossimo incontro del 18 luglio per definire il nuovo contratto sull’auto. Ricordiamo che in tale data le parti sociali, Fdermeccanica e sindacato (Fim, Uil, Fismic e Ugl) si confronteranno per definire una specifica disciplina specifica per il settore dell’auto nell’ambito del contratto nazionale dei metalmeccanici.

Il diritto di sciopero nell’Unione Europea

 Interessante analisi comparativa del diritto di sciopero esistente nei vari Paesi dell’Unione Europea predisposta dalla UIL: lo studio ha posto in evidenza che nella maggior parte dei Paesi europei il diritto di scioperare è garantito dalla legge Fondamentale con alcune prestigiose eccezioni. In effetti, malgrado la loro lunga tradizione democratica e sociale, in Austria, Belgio, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Irlanda e Regno Unito la Costituzione non garantisce questo diritto, mentre in Paesi quali la Germania, Finlandia il diritto promana dalla libertà di associazione.

Lo sciopero è un diritto garantito ma che si ritrova in una sfera giuridica perché, per via di una specifica legislazione in materia, in molti paesi ha trovato posto nelle giurisprudenza.

Spagna, in pensione a 67 anni

Il governo socialista di Jose Luis Zapatero ha varato forse la più importante riforma sul sistema previdenziale spagnolo che innalza l’età della pensione dagli attuali 65 anni ai futuri 67.

L’annuncio arriva da Rubalcaba sulla base dell’accordo raggiunto con i sindacati, anche se occorre aspettare il voto del Parlamento.

Il governo di Zapatero è relativamente tranquillo; in effetti, il Psoe dispone di una maggioranza sicura che vede la partecipazione dei nazionalisti baschi, catalani e delle Canarie, e potrebbe contare almeno sull’astensione anche del Partido Popular, il cui leader Mariano Rajoy si è detto pronto al dialogo.

Il nuovo sistema prevede lo spostamento progressivo, 65 a 67 anni, dell’età del pensionamento al 2027, e da 15 a 25 anni il periodo per il calcolo della pensione.

La Fiat di Mirafiori e la sconfitta della politica

Non esiste un vero vincitore nella disputa sul nuovo contratto di lavoro ma solo vinti.

Non ha vinto la Fiat perché è facile vincere imponendo un contratto con nessuna vera e plausibile alternativa, ma solo paventando una minaccia sicura sul tessuto sociale e umano dei propri lavoratori.

L’accordo di Mirafiori non può essere considerato un vero contratto di lavoro poiché mira solo a ridurre i diritti dei lavoratori senza nessuna reale concessione: più soldi? Sì, è vero, ma ci mancherebbe, a Mirafiori si sono chiesti un aumento dei carichi di lavoro e degli straordinari e una rinuncia ad esercitare il diritto di sciopero.

Non hanno vinto i lavoratori che si sono visti al centro di una disputa politica dove l’attore principale era assente: lo Stato. I lavoratori di Mirafiori che hanno dovuto accettare nuove condizioni di lavoro in nome di una piena occupazione allo scopo di continuare a garantire reddito alle proprie famiglie.

Paola Caruso: giornalista precaria in sciopero

Meritocrazia: un termine che siamo costretti ad ignorare. In Italia la bravura non viene riconosciuta; vanno avanti “gli amici di..”, o l’amichetta di turno del capo. E’ così e poco pare possiamo farci.

Emblematico il caso di Paola Caruso, una giornalista del Corriere della Sera che dopo 7 anni di precariato nel momento in cui un collega si è dimesso sperava fosse arrivato il suo momento; invece così non è stato. Ed ha deciso di scioperare.

Le deroghe al contratto nazionale di lavoro

Lo scorso 28 ottobre la CISL della Lombardia in una conferenza pubblica ha reso noto i risultati degli accordi nazionali in deroga sottoscritti da FIM, FIOM e UILM nelle medie-grandi industrie metalmeccaniche lombarde.

Il dato più importante è la partecipazione della FIOM. In effetti, da una parte il sindacato di categoria della CGIL si rifiuta di sottoscrivere lo stesso accordo a Pomigliano D’Arco e, dall’altra, partecipa attivamente alla risoluzione di vertenze lombarde tanto ad arrivare a siglare accordi in deroga.

Di certo, il nuovo segretario generale della CGIL, Susanna Camuso, non può non tenerne conto: due pesi e due misure.

Secondo i dati diffusi si scopre che sono stati sottoscritti, da parte delle tre organizzazioni sindacali, 46 accordi in deroga con il coinvolgimento di 32.215 lavoratori.

Tensione alla Ferrari, no allo sciopero di sabato

Di sabato non si sciopera, ecco la richiesta della direzione aziendale inviata ai rappresentanti territoriali di Fim-Cisl e Fiom-CGIL attraverso una lettera nella quale venivano diffidati dal proclamare astensioni dal lavoro durante i sabati di straordinario.

Ricordiamo che il sabato lavorativo è contemplato dal contratto nazionale e confermato dagli accordi siglati nel maggio scorso dagli stessi sindacati con l’azienda.

La Fim-Cisl ha deciso, al contrario, di usare toni concilianti.

La richiesta dell’azienda di Maranello è giusta e il contratto di riferimento nazionale non è in discussione; infatti, l’azienda deve poter contare sulla esigibilità della normativa contrattuale relativa agli straordinari esenti dalla informazione alle rsu così come prevede l’articolo 7 del contratto nazionale alla sezione IV.