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Giovani e lavoro: sogni infranti

 Giovani e Lavoro…oggi come non mai l’accostamento di queste due parole ci spinge a storcere il muso. Tanta l’ironia che ruota attorno a questa tematica e mentre i comici e i vignettisti, fanno i soldi su questo tema, i giovani tra un sorriso e una smorfia scivolano sempre di più in una dimensione fatta di incertezze, disillusioni, paure e crisi economica.

Da giorni impazza la pubblicità di un sito, all’interno del quale sono riportate le caratteristiche che deve possedere un giovane per entrare nel mondo del lavoro. Sono esposte in maniera “divertente” una serie di consigli utili per chi cerca lavoro (strisciare, rinunciare alla crescita professionale, scendere a compromessi, ecc. Al di là dell’aspetto simpatico, sono presenti frasi che dipingono il tragico quadro nazionale. Tra queste abbiamo: 

  • perdita di ogni fiducia verso la realizzazione lavorativa;
  • precarietà rispetto allo stipendio mensile;
  • necessità di adattarsi ad ogni situazione lavorativa…flessibilità dirà qualcuno…si, se non fosse che, nella maggior parte dei casi, sembra essere più svalutazione delle competenze personali e professionali;
  • impegno. Chi non chiede impegno!? E’ importante, certamente! peccato che in alcuni casi l’impegno si traduca in un orario di circa 12 ore giornaliere con turni massacranti e con paghe misere (esperienza personale!);
  • bella presenza…su questo meglio non soffermarsi!!!

Potremmo continuare all’infinito! In un recente convegno il noto Filosofo Umberto Galimberti ha descritto la situazione giovanile come Tragica! Viviamo in un tempo in cui ci viene richiesto e/o siamo invitati ad inventarci un lavoro o ad adattarci! Molti giovani sono etichettati come fannulloni, senza energia, senza grinta, ecc. ecc. ecc.

Forse è vero…assistiamo a diverse manifestazioni di disagio che colpiscono tutte le generazioni: siamo di fronte a persone (30-40 anni) arrabbiate perchè avevano dei sogni mai realizzati, le generazione successive che via via hanno perso pure la capacità di sognare!  Oggi ci chiedono magari di riderci su! che bello! siamo senza una stabilità economica, non possiamo costruire il nostro futuro, ogni fine mese guardiamo il nostro conto e credetemi se vi dico che non c’è proprio nulla da ridere!

Ma che ci vogliamo fare…siamo un popolo di simpaticoni! Per visualizzare la pagina cliccate sul seguente link: buon divertimento!

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