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Laurea? Non voglio fare l’operaio

Che di questi tempi riuscire a trovare un impiego non fosse semplice si sapeva ma forse quello di cui tutti non eravamo a conoscenza è che sebbene il periodo di magra non tutti sono disposti ad accettare un impiego umile; o meglio, non tutti quelli in possesso della laurea (ma disoccupati) accetterebbero un lavoro come operaio anche se a tempo indeterminato.

E voi cosa ne pensate? Si può davvero scegliere  forse faremmo meglio ad accettare senza troppe pretese?

Aspettiamo le vostre risposte qui oppure all’interno della pagina facebook di Gazzetta del Lavoro.

5 commenti su “Laurea? Non voglio fare l’operaio”

  1. Secondo me è questione di riconoscimento sociale di quello che hai fatto.
    La mia esperienza mi porta a dire che in alcuni casi bisogna proprio evitare di presentarsi con la propria storia da laureato. Posso pure fare l’operaio, ma il datore si preoccupa prima ancora di conoscerti (puoi lasciarlo, puoi chiedere più soldi, ecc..); io rispetto gli altri senza laurea, vorrei solo che gli altri rispettassero me anche quando mi offro come operaio. Le ambizioni personali sono, appunto, personali..

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  2. mi sono presentata in un’azienda per un posto da operaia ben retribuito, proprio perché dopo essermi laureata in mediazione linguistica ho fatto tanti lavori che non richiedevano l’uso delle lingue e non sono comunque riuscita a trovare un’occupazione stabile:la cosa importante nei colloqui è fare buona impressione, far capire che sei disposto a fare quello che ti chiede l’azienda!

    durante il colloquio il selezionatore del personale mi ha fatto una domanda a tranello tipo:e come pensi di poter utilizzare i tuoi studi in quesa azienda?
    se cerco un posto di lavoro, anche come operaia, è perché ho bisogno di lavorare, dato che il lavoro è l’unica cosa che porta soldi!

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