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Occupazione e risorse umane: lavorando di più si esce dalla crisi

 In Italia oltre il 20% delle imprese, ovverosia oltre una su cinque, è convinta che per uscire dalla crisi si debba lavorare di più. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Milano in accordo con un’elaborazione effettuata nello scorso mese di ottobre su un campione pari all’incirca a 1.200 imprese sparse su tutto il territorio nazionale; la percentuale tra l’altro aumenta restringendo il campo alla sola Milano, dove un’impresa su quattro vede nel lavorare di più la “ricetta” per uscire dalla crisi a fronte di un buon 60% che già intravede la luce in fondo al tunnel. Nel sistema imprenditoriale italiano c’è inoltre la consapevolezza che la cassa integrazione sia fondamentale per riuscire a far fronte alle difficoltà, evitando nel peggiore dei casi la chiusura, mentre un buon 9% di aziende vede nella crisi l’opportunità di poter rafforzare il capitale societario andando alla ricerca di nuovi soci, e potendo così ancora meglio intercettare la debole e fragile ripresa.

Decisamente meno diffusa è invece l’idea di poter uscire dalla crisi premiando lavoratori e collaboratori a conferma di come sia già difficile poter pagare salari e stipendi; al riguardo, infatti, la Camera di Commercio di Milano ha rilevato che solo nel rapporto di uno su cento l’impresa stima che si possa uscire dalla crisi attraverso un incremento dei premi di produttività.

Intanto, proprio a Milano, la Camera di Commercio ricorda come sia stato stanziato un plafond pari a ben due milioni di euro per aiutare le imprese sul territorio a tirarsi fuori dalla fase difficile. Trattasi di fondi che possono essere concessi, con domanda da presentare fino al maggio del 2011, per operazioni quali l’acquisto di nuove attrezzature, realizzazione di nuovi impianti, brevetti e marchi, ma anche per operazioni di riduzione degli oneri finanziari, acquisto o ristrutturazione di immobili, aumento del capitale sociale ed operazioni di acquisizione aziendale.

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