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Il nuovo accordo sulla produttività

 È stata siglato dalle parti sociali un nuovo documento dal titolo “Linee programmatiche per la crescita della produttività e della competitività in Italia” con il quale si  ribadisce che lo strumento utile per perseguire la crescita della produttività e della competitività è ancora la contrattazione collettiva.

Infatti, solo attraverso questo strumento è possibile definire tutte le modalità e gli  strumenti per perseguire e raggiungere obiettivi di miglioramento della produttività contemperando le ragioni delle imprese e delle persone che vi lavorano, in accordo alle richieste del governo.

Nel documento si ribadisce il riconoscimento dell’autonomia contrattuale perché solo in questo modo si può valorizzare la produttività e, così come si ribadisce, diventa necessario, da parte del Governo, le necessarie determinazioni  volte a incentivare gli accordi attraverso opportuni sgravi fiscali.

In quest’ottica, il contratto collettivo nazionale di lavoro, e tenuto conto di quanto già definito in specifici comparti produttivi, avendo la funzione di garantire la certezza dei trattamenti economici e normativi comuni, deve perseguire la semplificazione normativa, il miglioramento organizzativo e gestionale, al fine di prevedere una chiara delega al secondo livello di contrattazione allo scopi di disciplinare la prestazione lavorativa, gli orari e l’organizzazione del lavoro.

Infatti, in verità, con il contratto collettivo nazionale di lavoro, con l’obiettivo mirato di tutelare il potere d’acquisto delle retribuzioni,

deve rendere la dinamica degli effetti economici, definita entro i limiti fissati dai principi vigenti, coerente con le tendenze generali dell’economia, del mercato del lavoro, del raffronto competitivo internazionale e gli andamenti specifici del settore

Da parte loro, i sindacati, ritengono che i contratti collettivi nazionali di lavoro

possono definire che una quota degli aumenti economici derivanti dai rinnovi contrattuali sia destinata alla pattuizione di elementi retributivi da collegarsi ad incrementi di produttività e redditività definiti dalla contrattazione di secondo livello, così da beneficiare anche di congrue e strutturali misure di detassazione

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