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Pensionati ed anziani: più diritti per i connazionali all’estero

 Lo Stato italiano, ai pensionati che, residenti in Italia, versano in condizioni di difficoltà e di bisogno, riconosce il percepimento dell’assegno di solidarietà; trattasi di un diritto ad una prestazione assistenziale che, pur tuttavia, non viene concessa ai nostri connazionali che, residenti in Paesi esteri, versano allo stesso modo nelle condizioni di povertà. Anche per questo, al fine di garantire pari diritti e pari dignità ai pensionati italiani che risiedono all’estero, per la giornata di giovedì prossimo, 10 dicembre 2009, è prevista una mobilitazione internazionale. Al riguardo, tra l’altro, la Cgil sottolinea come nella passata legislatura fossero stati presentate a più riprese delle proposte di Legge che avevano trovato un consenso bipartisan, ma fino ad ora nulla di tutto ciò ha portato all’approvazione di una Legge.

Gli anziani ed i pensionati che risiedono all’estero, inoltre, rivendicano tante altre cose, tra cui il percepimento dell’assegno sociale così come lo prendono i pensionati e gli anziani che vivono in Italia; una Legge del 2008, al riguardo, ha praticamente precluso ai pensionati ed agli anziani residenti all’estero l’accesso all’assegno sociale in base al fatto che viene richiesto l’obbligo di maturazione di un soggiorno pari a ben dieci anni nel nostro Paese, e addirittura in via continuativa.

Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, in merito, e non solo, fanno presente come trattasi di una condizione irrealizzabile se, ad esempio, l’anziano o il pensionato italiano che vive all’estero è emigrato tanti anni fa con la famiglia. Le rivendicazioni dei Sindacati dei pensionati e degli anziani all’estero, oltre a garantire non più diritti, ma pari diritti rispetto a chi vive in Italia, comporterebbero tra l’altro a carico dello Stato un’assunzione di spesa compatibile con le finanze pubbliche. Inoltre, rimane aperta la questione riguardante il percepimento delle pensioni all’estero, ed in particolare in alcuni Paesi dove per trovare una banca delegata l’anziano/pensionato è costretto a spostarsi per decine e decine di chilometri, ed è altresì oggetto di aspre procedure burocratiche prima di poter incassare quanto gli spetta.

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