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Lavoro e crisi: le nuove figure del lavoro verde contro la recessione

 Nell’ambito del lavoro verde vanno nascendo nuove figure di lavoratori definiti a loro volta con i neologismi entrati a far parte del grande dizionario comune: dall’agronomo all’apicoltore, dallo zoonomo sostenibile all’ecoauditor. Nuove tipologie di lavoro che spaziano dal campo dei rifiuti e del risparmio energetico al taglio emissioni all’agricoltura sostenibile quale alternativa contro la crisi economica.

È una segnalazione per i soggetti ormai consapevoli che, in questo gran bailamme che è diventato il mondo del lavoro, non ci sia più spazio per il lavoro tradizionale, in particolare per i mestieri di una volta ormai superati dal progresso scientifico-tecnologico. A questi soggetti noi diciamo che è possibile credere nella conversione di antichi mestieri e nell’applicazione di esperienze collaudate o nell’apprendimento di nuove esperienze in altri campi dell’attività produttiva, in particolare nell’agricoltura sostenibile. In sintesi, nel lavoro verde.

Oggi il lavoratore agricolo non è più soltanto contadino bio o imprenditore di agriturismo. Oggi si affronta la doppia crisi economica ed ecologica con l’agricoltura sostenibile quale validissimo strumento di rilancio della produttività e della tutela ambientale. Sulla base di questo principio si vanno moltiplicando i nuovi lavori verdi, in quanto agricoltura verde non significa più soltanto produzione alimentare biologica, ma anche biomasse e rinnovabili, rifiuti, risparmio energetico, taglio delle emissioni di gas a effetto serra, lotta al dissesto idrogeologico.

L’Italia è il primo Paese per numero di aziende bio, soprattutto in Sicilia e Calabria, che creano occupazione nelle diverse interpretazioni del lavoro verde. Perché è un settore che richiede professionalità diverse e specializzate, quale ad esempio il tecnico della qualità bio, che effettua i controlli presso le aziende agricole e verifica che tutte le attività siano svolte nel rispetto delle normative e dei disciplinari in vigore, anche mediante campioni e analisi di laboratorio. Il tecnico della qualità bio è lo specialista che, al termine delle operazioni di verifica, compila e trasmette all’ente di controllo tutta la documentazione per il rilascio degli attestati di certificazione.

Quindi, possibilità di occupazione anche nel settore energia, visto che le imprese agricole italiane, secondo l’Enea, richiedono un consumo di energia pari a 16,3 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio). Occupazione possibile anche nelle filiere agroenergetiche e nelle energie pulite: la figura professionale di questo settore è l’esperto in progettazione delle energie rinnovabili che, dopo aver analizzato il territorio, valuta l’impiego delle diverse tecnologie in base contesto, dalla biomassa al solare all’eolico.

Nel campo rifiuti, risparmio idrico ed emissioni di Co2 emerge la figura professionale dell’ecoauditor o verificatore ambientale d’impresa, addetto al controllo degli impianti e dei processi produttivi di un’azienda rispetto alle norme ambientali. L’ecoauditor verifica la tipologia di rifiuti prodotti, la loro quantità, le emissioni gassose, i consumi e gli scarichi d’acqua e i consumi energetici e può indicare all’azienda le correzioni e le modifiche da apportare.
La presenza dell’ecoauditor è resa obbligatoria dalla legislazione europea sul controllo della compatibilità tra cicli di lavorazione dei prodotti, impianti e strutture delle imprese e la protezione dell’ambiente.

Altra nuova figura professionale del lavoro verde è il tecnico degli impianti sostenibili che si occupa della messa in opera delle soluzioni impiantistiche di tipo elettrico, idraulico, termoidraulico, di riscaldamento e raffrescamento, di fitodepurazione, fotovoltaiche. E poi c’è anche l’ecologo vegetale, che si occupa della tutela della biodiversità, che rientra anche nei compiti dell’esperto in progettazione delle risorse agroforestali, che si occupa della gestione e del coordinamento degli interventi del settore, dai vivai forestali al monitoraggio ambientale alla direzione dei cantieri.

E siccome il biologico non riguarda solo frutta e verdura, ma anche la zootecnica, ecco il professionista zoonomo sostenibile che si occupa della pianificazione aziendale e industriale fino alla trasformazione delle carni e l’alimentazione degli animali in aziende zootecniche, faunistiche, venatorie e di acquacoltura compatibile. Il professionista zoonomo svolge attività di selezione e miglioramento genetico, conservazione e valorizzazione della biodiversità animale, controllo di tutte le fasi dell’allevamento nel rispetto dei disciplinari e verifica che i mangimi siano di origine biologica e di filiera controllata.

Da tutto il servizio esposto, emergono chiaramente le varie possibilità di occupazione nel lavoro verde. Noi speriamo di aver fornito un’informazione abbastanza ampia in proposito, per suggerire nuove strade per la ricerca del lavoro senza disperarsi pur in momenti di grave crisi economica. È il momento di mettere in gioco e diversificare le proprie capacità in altri ambiti di lavoro che rappresentano le nuove frontiere dell’occupazione.

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