Inps: in scadenza l’indennità di disoccupazione

Il 31 marzo scade il termine per presentare all’ Inps la domanda per ottenere l’indennità di disoccupazione con i requisiti ridotti.

L’indennità erogata dall’istituto previdenziale intende dare un aiuto a tutti i lavoratori dipendenti che non hanno raggiunto il requisito minimo richiesto (non meno di 52 settimane negli ultimi due anni) per ottenere la disoccupazione ordinaria e copre i periodi di disoccupazione dell’anno precedente.

In modo particolare, è una provvidenza economica rivolta per chi ha svolto lavori brevi e discontinui, ad esempio le supplenze del personale precario della scuola privata.

Mobilità: benefici per l’assunzione di soggetti in reinserimento

Il sistema normativo italiano si compone di un innumerevole panorama di benefici finalizzati all’assunzione di soggetti che possono vantare diverse particolarità.

A questo proposito per garantire l’inserimento, o il reinserimento, nel mercato  del lavoro dei lavoratori svantaggiati ci viene in aiuto il decreto legislativo n. 276/2003.

Così, secondo quanto stabilisce il citato decreto legislativo è possibile per le imprese di assumere a termine, per un periodo compreso tra sei e 18 mesi, soggetti in mobilità che utilizzano trattamenti integrativi.

Questi benefici si suddividono tra economici e contributivi.

Il beneficio economico è la risultante della somma tra quanto percepito dall’INPS (che continua ad erogare) ed il livello contrattuale di riferimento, mentre, dall’altro lato, dai contributi dovuti si detrae l’ammontare della contribuzione figurativa.

Indennità di disoccupazione per tutti: proposta Acli

 Nel nostro Paese, per quel che riguarda il mercato del lavoro, le tutele a favore dei lavoratori delle grandi imprese non risultano essere pienamente estese, ed anzi quasi sempre non ci sono proprio, a favore dei lavoratori atipici e di quelli che sono occupati presso le micro imprese e le piccole imprese. A mettere in risalto questa situazione sono le Acli – Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, le quali ritengono necessario che nel nostro Paese si superi questo dualismo, e che l’indennità di disoccupazione venga estesa, senza distinzioni, a tutti i lavoratori. Per arrivare a tutto ciò le Acli ritengono che debba essere messa a punto una riforma degli ammortizzatori sociali che garantisca a tutti i lavoratori che hanno maturato almeno dodici mesi di lavoro, indipendentemente dal loro contratto, il beneficio dell’indennità di disoccupazione a fronte della partecipazione attiva del lavoratore in difficoltà a dei percorsi finalizzati al reinserimento o all’inserimento nel mondo occupazionale.

Legge Finanziaria 2010, aiuti al settore edile (e non solo)

La legge Finanziaria 2010, o legge 191/2009, prevede anche delle misure di aiuto al settore edile.

Per prima cosa possiamo ricordare che in base al comma 145 è stato aumentato l’indennità di disoccupazione nel settore edile. Il comma stabilisce che il trattamento speciale di disoccupazione deve essere rivalutato ogni anno in misura pari al 100% dell’indice Istat.

La misura stabilisce che l’indennità si aggancia ad una previsione contenuta nell’art. 1 , comma 27, della legge 247/2007.

Inoltre, il comma 151 prevede incentivi per l’assunzione di alcune categorie di lavoratori, tra cui anche quelli appartenenti al settore edile.

Redditi e lavoro: in Sardegna molti vivono nella povertà assoluta

 In Sardegna in fatto di occupazione e redditi c’è una situazione, inaspritasi con la crisi, che appare quanto mai scandalosa; Mario Medde, segretario generale della Cisl Sardegna, ha infatti messo in evidenza come in Sardegna ci siano la bellezza di 350 mila persone il cui reddito mensile non supera i 900 euro, ovverosia non sufficiente di questi tempi per poter andare avanti e sbarcare il lunario dignitosamente. Davanti a questa situazione drammatica, l’esponente del Sindacato ritiene innanzitutto necessario il rafforzamento degli ammortizzatori sociali; questo perché, tra l’altro, nelle Regione Sardegna c’è un esercito di disoccupati, ben 212 mila dei quali solo una minima parte fruisce dell’indennità di disoccupazione, e tanti altri sono scoraggiati al punto che non cercano più lavoro.

Lavoro precario: indennità fino a 4.000 euro per i co.co.pro

 Grosse novità in arrivo per i lavoratori precari, ed in particolare per coloro che hanno perso il posto di lavoro con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa a progetto. Nell’iter di approvazione della Legge Finanziaria 2010, infatti, c’è in discussione un sostanzioso pacchetto di proposte a sostegno del reddito, ed in particolare a favore di chi è disoccupato, tra cui quella che prevede l’erogazione di un assegno una tantum di sostegno al reddito, a favore del co.co.pro licenziato o con contratto scaduto e non rinnovato, pari a ben 4.000 euro, ovverosia il doppio rispetto a quanto era stato stabilito dal Governo in precedenza. Il beneficio, in particolare, viene calcolato sul 30% del reddito conseguito dal lavoratore co.co.pro nell’anno precedente, fermo restando l’applicazione di un massimale pari ad un assegno di 4.000 euro.

Sussidi di disoccupazione: con la crisi si impennano le domande

 Anche nel nostro Paese la crisi finanziaria ed economica sta generando effetti nefasti sul fronte occupazionale, con la conseguenza che negli ultimi mesi c’è stato da parte delle imprese un robusto ricorso alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria, ma molti lavoratori precari, quelli che per Legge non dovrebbero accedere agli ammortizzatori sociali, si sono potuti avvalere anche della cassa integrazione in deroga. Di certo la fase peggiore della crisi sembra alle spalle, ma il rischio che in Italia l’esercito dei disoccupati da qui a qualche mese possa continuare ad ingrossarsi rimane alto. Gli ultimissimi dati forniti dall’Inps, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, non possono tra l’altro non innescare una riflessione approfondita sulla situazione del mercato del lavoro in Italia; nello scorso mese di aprile, infatti, sono stati ben 450 mila i sussidi di disoccupazione concessi dall’Inps, mentre nel mese precedente era stata addirittura superata la quota dei 460 mila sussidi.

Approvata norma destinata agli insegnanti precari

Maria Stella Gelmini ha approvato una norma che tutela (o almeno dovrebbe) tutelare gli insegnanti precari. Norma che verrà inserita all’interno del Decreto Ronchi e che interesserà circa 13 mila insegnanti precari ai quali quest’anno non saranno rinnovate le supplenze annuali.

Questa norma prevede un’indennità di disoccupazione che consentirà agli insegnanti coinvolti di restare all’interno della scuola e di poter prendere parte anche a progetti educativi (come quelli per l’orientamento). Il progetto sarà valido solamente per quest’anno in quanto ha aggiunto il Ministro

Per il prossimo prevediamo che questo tipo di problemi non ci sia più