Manovra bis 2011, il nuovo maxiemendamento del governo

La nuova manovra bis 2011, accanto alle misure che avevamo scritto ieri – aumento di un punto dell’Iva dal 20 al 21%, un contributo del 3% sopra i 500 mila euro e l’anticipo dell’aumento dell’età di pensionamento delle donne nel settore privato già dal 2014 – è stata modificata allo scopo di prevedere diversi nuovi criteri di entrata.

Si conferma l’eliminazione del contributo solidarietà, originariamente prevista una trattenuta del 5% per i redditi oltre i 90mila euro e del 10% per quelli sopra i 150mila euro per i privati, anche se poi resta per i dipendenti del pubblico impiego e per le pensioni cosiddette d’oro.

Manovra 2011, le assenza per malattia nella pubblica amministrazione

La manovra 2011, quella di luglio per intenderci, all’articolo 17, comma 5, detta alcune condizioni sugli accertamenti medico-legali sui dipendenti pubblici assenti dal servizio per malattia.

In effetti, il comma 5 riguarda la materia dell’onerosità degli accertamenti medico-legali sui dipendenti pubblici assenti dal servizio per malattia, al fine di tener conto della sentenza della Corte Costituzionale n. 207/2011 che ha stabilito che gli oneri per tali accertamenti non possono restare a carico delle aziende sanitarie locali e gravare sul finanziamento del Servizio sanitario nazionale.

Manovra bis 2011, interventi sulle pensioni e aumento dell’IVA

La manovra di agosto è davvero una storia infinita; in effetti, il governo ha deciso di apportare altri correttivi decidendo, in sede di Consiglio dei Ministri, ad un aumento di un punto dell’IVA, dal 20% al 21%, l’anticipo dell’aumento dell’età di pensionamento delle donne nel settore privato già dal 2014 e un contributo di solidarietà del 3% per i redditi sopra i 500 mila euro.

La decisione è emersa in seguito ad un vertice di maggioranza tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli.

Il maxiemendamento sarà inserito nel testo del provvedimento fermo al Senato e sarà richiesto il voto di fiducia allo scopo di velocizzare l’iter parlamentare. Non solo, il prossimo giovedì il consiglio dei ministri varerà il ddl costituzionale per inserire in Costituzione l’obbligo al pareggio di bilancio e l’attribuzione alle Regioni delle competenze delle Province.

Scioperare per i diritti del lavoro e contro la manovra

È stato approvata in Commissione in Senato la norma che sancisce, di fatto, il superamento dell’articolo 18 della legge 300, meglio conosciuta come lo Statuto dei lavoratori.

In effetti, in base all’articolo 8 del correttivo alla manovra finanziaria si stabilisce che “fermo restando il rispetto della Costituzione, nonché i vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro”, le specifiche intese aziendali e territoriali “operano anche in deroga alle disposizioni di legge” ed alle “relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro”.

Manovra 2011, interventi sull’indennità integrativa speciale

All’articolo 18 della legge n. 111/2011 sono contenuti alcune modifiche in materia di prestazioni previdenziali. In particolare ai commi 6, 7, 8 e 9 si intende intervenire sull’ Indennità integrativa speciale, ossia le disposizioni contenute nei commi messi in evidenza riguardano, tra gli altri, i trattamenti pensionistici a carico del Fondo Speciale dipendenti della Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. e quelli ex IPOST.

In particolare, l’articolo 18, comma 6, del Decreto Legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011 n. 111, ha stabilito che l’articolo 10, quarto comma, del D.L. 29 gennaio 1983, n. 17, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 marzo 1983, n. 79, è implicitamente abrogato dall’art. 21 della legge 27 dicembre 1983, n. 730.

Manovra finanziaria: attacco della Cgil sulle pensioni

Se Berlusconi in merito alla Manovra si ritiene soddisfatto lo stesso non può dirsi del sindacato della Cgil; queste le dure parole di Susanna Camusso

Quello che è stato fatto sulle pensioni è molto grave. Molti ancora non se ne sono resi conto, ma i lavoratori se ne sono accorti. A tutti i maschi italiani che hanno deciso di servire lo Stato attraverso un anno di militare, ora gli si dice di aver perso un anno. Questa è una discriminazione di genere, si colpiscono così tutti i lavoratori precoci. E va peggio per tutti coloro che hanno scelto di laurearsi e che hanno speso soldi per riscattare gli anni di laurea. Oggi questo non vale più e dovranno lavorare almeno 4 o 8 anni se hanno fatto la specializzazione.

Il messaggio che passa è che non ci si può fidare dello Stato e delle istituzioni. E questo apre un contenzioso infinito perchè tutti potranno dire di essere stati discriminati. Allora oggi possiamo dire che era una bugia che non avrebbero toccato le pensioni

L’esonero dal servizio e la finestra mobile

Il Dipartimento della Funzione Pubblica, attraverso la circolare n. 48733 del 3 novembre 2010, ha chiarito al Ministero  dell’Interno alcuni aspetti della disciplina  dell’esonero, previsto dall’articolo 72 commi 1 e 6 del decteto legge n. 112/2008 convertito  in  legge n. 133/2008, vale a dire sulla sua durata massima pari a cinque anni ed il nuovo regime della “finestra mobile” prevista dall’articolo 12 del decreto legislativo n. 78/2010, in base al quale la decorrenza del diritto al trattamento pensionistico è posticipata per alcune categorie di dipendenti.

Anticipazione CIG in deroga – Settore Appalti di pulizie nelle scuole

 L’Inps rende noto, attraverso il suo messaggio n. 15831 dello scorso 3 agosto 2011, la definizione, in sede governativa, del verbale di accordo per il settore Appalti di pulizie nelle scuole lo scorso 12 luglio 2011.

Per gli effetti di questi accordo si è deciso di ricorrere ad un periodo di cassa integrazione guadagni in deroga a zero ore senza rotazione, per il periodo decorrente dal 1 luglio 2011 al 3 settembre 2011, per un numero complessivo di 12.474 lavoratori a favore delle aziende del settore in indicate al punto 1 del Verbale di accordodel 12 luglio 2011 e analiticamente descritte nei prospetti allegati.

La proroga per l’esonero dal servizio

È stata prorogata per un altro triennio l’istituto dell’esonero dal servizio; in effetti, è possibile fino all’anno 2014 chiedere, da parte dei dipendenti pubblici, all’amministrazione di riferimento di essere esonerati dalla loro attività lavorativa per il quinquennio precedente la maturazione dei 40 anni di anzianità contributiva.

È poter usufruire di questa possibilità è necessario però che il dipendente pubblico ricevi il parere di assenso della pubblica amministrazione da cui dipende perché, oltre ad essere su base volontaria, è anche sottoposta alla discrezionalità dell’amministrazione.

Inizialmente l’istituto era stato introdotto per il triennio 2009-2011 ed è stato successivamente prorogato fino al 2014.

Manovra 2011, il contributo di perequazione

L’Inps informa che a decorrere dal 1° agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014, sui trattamenti pensionistici corrisposti da enti gestori di forme di previdenza obbligatorie – i cui importi risultino complessivamente superiori a 90mila euro lordi annui così come stabilito dalla recente manovra finanziaria di luglio 2011– sarà dovuto un contributo di perequazione, come stabilito dalla legge 111/2011 di conversione del decreto legge 98/2011, recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria.

L’Inps, a questo riguardo, ha deciso di emettere la circolare 109 del 5 agosto 2011 dove sono contenute tutte le informazioni su importo del contributo, decorrenze, prestazioni soggette e modalità di effettuazione della trattenuta.

Manovra 2011, la liberalizzazione del collocamento

La recente manovra di luglio 2011 ha posto in essere diverse novità inclusa la liberalizzazione del collocamento; in effetti, in base alle novità introdotte  sono autorizzati allo svolgimento delle attività di intermediazione gli istituti di scuola secondaria di secondo grado, statali e paritari, a condizione che rendano pubblici e gratuitamente accessibili sui relativi siti istituzionali i curricula dei propri studenti all’ultimo anno di corso e fino ad almeno dodici mesi successivi alla data del conseguimento del titolo di studio o le università, pubbliche e private, e i consorzi universitari, a condizione che rendano pubblici e gratuitamente accessibili sui relativi siti istituzionali i curricula dei propri studenti dalla data di immatricolazione e fino ad almeno dodici mesi successivi alla data del conseguimento del titolo di studio.

Manovra bis 2011, le norme sul lavoro

Il ministero del lavoro in una nota del 16 agosto ha messo in evidenza il Decreto legge che individua ulteriori ed immediate misure per la stabilizzazione finanziaria, per favorire lo sviluppo, a sostegno dell’occupazione, per la riduzione dei costi degli apparati istituzionali, nonché in materia di liberalizzazione di attività economiche.

In effetti, come ricorda lo stesso Ministero il decreto riconosce la piena capacità per i contratti collettivi a livello aziendale o territoriale sottoscritti da associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale ovvero dalle rappresentanze sindacali operanti in azienda di realizzare specifiche intese modificative dell’attuale assetto regolatorio del diritto del lavoro purché finalizzate alla maggiore occupazione, alla qualità dei contratti di lavoro, alla emersione del lavoro irregolare, agli incrementi di competitività e di salario, alla gestione delle crisi aziendali e occupazionali, agli investimenti e all’avvio di nuove attività.

Manovra bis 2011, il contributo di solidarietà

Il contributo di solidarietà è stato previsto dall’articolo 2 del decreto legge del 13 agosto 2011, n. 138 denominato come “Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo” ed è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea così come fissati dal ministro Giulio Tremonti.

Il contributo di solidarietà sarà in vigore a decorrere dal 2011 e fino al 2013, in deroga all’articolo 3 della legge 27 luglio 2000, n. 212, sul reddito complessivo di cui all’articolo 8 del testo unico delle imposte sui redditi approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917. In base al contenuto della manovra bis 2011, il contributo di solidarietà si applica sugli importi superiori a 90.000 euro lordi  annui per una percentuale de 5 per cento sulla parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10 per cento sulla parte eccedente 150.000 euro.

Manovra bis 2011, le rendite finanziarie non sono tutte uguali

Secondo l’autorevole quotidiano “Il Sole 24ore”, il rigore chiesto dal governo è tipicamente italiano perché la legge predisposta dal consiglio dei ministri prevede diverse eccezioni.

In effetti, per applicare correttamente la nuova imposta del 20% sulle rendite finanziarie si devono tener conto di diverse eccezioni visto che in molti strumenti finanziari rimane in vigore la vecchia aliquota del 12,5%, parliamo a questo proposito di obbligazioni e altri titoli di Stato ed equiparati, obbligazioni emesse dagli Stati esteri, titoli di risparmio per l’economia meridionale e piani di risparmio a lungo termine, ossia quelli noti come PAC.