Microcredito nella Regione Sardegna per lo sviluppo imprenditoriale

 Siamo arrivati al nono elenco di ammessi, nella Regione Sardegna, al Fondo per il Microcredito, uno strumento in grado di agevolare lo sviluppo imprenditoriale. A darne notizia venerdì scorso, 18 marzo 2011, è stata proprio l’Amministrazione regionale nel far presente come con il nono elenco siano state ammesse complessivamente altre 51 domande. A questo punto sarà la Sfirs S.p.A., il soggetto incaricato a gestire del Fondo, che invierà agli ammessi la relativa comunicazione, ma anche le condizioni contrattuali unitamente al finanziamento che, quindi, potrà essere erogato in ragione di specifici importi. A fronte di 51 domande ammesse, ce ne sono altrettante che invece non hanno superato l’istruttoria e che quindi non possono beneficiare della misura; gli elenchi completi, tra l’altro, sono visionabili direttamente online sul sito Internet della Regione Sardegna.

Lavoro Italia: i numeri sull’occupazione tornano a preoccupare

 Nel nostro Paese i recenti dati sulla ripresa dell’occupazione non devono purtroppo essere interpretati come un’inversione di tendenza. L’ultimissimo rapporto della CGIL, relativo al mese di febbraio 2011, rivela infatti come la cassa integrazione nel nostro Paese sia tornata a crescere con un totale di ben 400 mila lavoratori coinvolti nei processi di CIG. Secondo quanto dichiarato da Vincenzo Scudiere, segretario confederale della CGIL, c’è bisogno che nel nostro Paese vengano messi a punto interventi finalizzati a sostenere sia i redditi da lavoro, sia quelli da pensione; inoltre, occorre frenare l’emorragia di licenziamenti facendo uscire dalla crisi sia quelle imprese che si trovano in amministrazione straordinaria, sia le molte migliaia di aziende che hanno attivato la cassa integrazione straordinaria. Insomma, c’è poco da stare allegri e, inoltre, il più grande Sindacato italiano, proprio in funzione dei dati di febbraio sulla CIG, sottolinea come ci siano tutte le ragioni per lo sciopero generale proclamato per il 6 maggio 2011 proprio sui temi legati al lavoro ed al fisco.

Inail, risultati apprezzabili sul fronte degli infortuni

Diffusi i dati sugli infortuni sul lavoro in Italia da parte del presidente dell’Istituto: risultati apprezzabili che vedono scendere la cifra delle vittime da 1500 a 980 rispetto alle valutazioni di dieci anni fa.

Secondo il presidente dell’Inail questi rappresentano delle cifre importanti perché è il frutto di anni di lavoro e di una maggiore sinergia con le aziende, in modo particolare con le piccole e medie industrie.

Il presidente dell’Istituto, Marco Fabio Sartori, in un’intervista al “Il Sole 24Ore” dopo aver commentato i dati preliminari sull’andamento infortunistico 2010 diffusi dall’Inail, osserva che

Scendere, sia pure di poco, sotto la soglia psicologica dei mille incidenti mortali non rappresenta un dato da poco. Solo dieci anni fa eravamo vicini alle mille e cinquecento vittime l’anno, significa che il lavoro dell’Inail nella diffusione sempre più capillare della cultura della sicurezza anche nel mondo delle piccole imprese sta pagando

La festività del 17 marzo e i dipendenti pubblici

Un vero affare per il governo che intende festeggiare il 150esimo dell’Unità d’Italia con i soldi dei contribuenti, in particolare i dipendenti pubblici ci rimetteranno per ricordare il prossimo 17 marzo un giorno di ferie.

La posizione della pubblica amministrazione è chiara e lo precisa con la nota della Funzione Pubblica con la Relazione Tecnica al DDL di conversione (A.S. n. 2569) del decreto legge 22 febbraio 2011, n. 5.

Nella nota si ribadisce che il decreto-legge non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e constatato che, pur se risulta aggiunto, per l’anno in corso, un giorno festivo al calendario, non aumenta il numero complessivo delle giornate di astensione dal lavoro, così come fissate dalla legge 27 maggio 1949 n. 269, in quanto nell’anno 2011 cadono di domenica le festività del 1° maggio e del 25 dicembre.

Occupazione Piemonte: sostegno alle piccole imprese femminili

 Al fine di sostenere sul territorio piemontese le piccole imprese femminili, l’Amministrazione regionale nei giorni scorsi, in concomitanza con la Festa dell’8 Marzo, ha annunciato uno stanziamento da 1,5 milioni di euro. Trattasi, nello specifico, di un apposito fondo di garanzia per l’accesso al credito per sostenere, con risorse regionali a valere sul Bilancio 2011, i problemi di liquidità delle piccole imprese in rosa. La misura, che rientra nell’ambito del Piano straordinario per l’occupazione, approvato nella Regione Piemonte nei mesi scorsi, può permettere alla PMI con titolare donna di ottenere, a patto che l’impresa sia attiva da almeno dodici mesi, un prestito di importo pari a minimo 5 mila e massimi 40 mila euro; la concessione del prestito, a cura di Finpiemonte, può così permettere alla piccola e media impresa con titolare donna, o con partecipazione femminile, di far fronte a spese e problemi contingenti di liquidità al fine di poter portare avanti l’attività.

Lavoro: fotografia dell’outplacement oggi per UnoHolding

La crisi degli ultimi anni ha accentuato il fenomeno dell’instabilità lavorativa, colpendo fasce di età e professionalità di ogni tipo. Per chi si trova improvvisamente fuori dal mercato del lavoro il trauma è forte e non è sempre semplice focalizzare le proprie competenze e superare le difficoltà che comporta la ricerca di un nuovo posto di lavoro. Da qui l’importanza dello strumento dell’outplacement.

Le rilevazioni statistiche di Fairplace (società di outplacement del gruppo UnoHolding) ci rivelano che la popolazione dei candidati è così suddivisa: Profili dirigenziali 8,6%, Quadri 8%, Impiegati 19,5%, Operai 63,9%.

L’età media dei candidati gestiti è di 47 anni per i dirigenti, 46 anni per i quadri, 44 per gli impiegati e 43 per gli operai.

La popolazione maschile rappresenta il 69% dei candidati, di cui 11,6% sono impiegati in funzioni dirigenziali, l’8,8% quadri, il 13,9% impiegati e il 65,7% operai.

La popolazione femminile (il rimanente 31%) è divisa in profili impiegatizi 32%, operai 59,8%, quadri 6,2% e – fanalino di coda – 2,1% dirigenti.

Ministero del lavoro, protocollo d’intesa per le attività di conciliazione

 Il Ministero del lavoro ha stipulato un protocollo d’intesa per le attività di conciliazione con i consulenti del lavoro dando via alle disposizioni contenute nel Collegato del lavoro, legge 183/2010.

Il documento contiene principi per redigere il regolamento necessario al lavoro delle Commissioni che sono istituite presso i Consigli provinciali. L’intesa ribadisce anche il ruolo di vigilanza e coordinamento per gli aspetti organizzativi del CNO verso le commissioni dei CP oltre a istituire il tavolo congiunto semestrale per il monitoraggio e il coordinamento.

Ricordiamo che l’articolo 76 del decreto legislativo n. 276/2003 indica, tra gli organi abilitati alla costituzione della commissione di certificazione, i Consigli Provinciali dei consulenti del lavoro, di cui alla legge 11 gennaio 1979 n. 12. In effetti, si stabilisce che le commissioni di certificazione operano nell’ambito di intese definite tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro con l’attribuzione a quest’ultimo delle funzioni di coordinamento e vigilanza per gli aspetti organizzativi.

Lavoro Sardegna: parte Welfare to Work

 In linea con quanto già preannunciato nelle scorse settimane dall’Amministrazione regionale, in Sardegna è in rampa di lancio “Welfare to Work“, un importante progetto per le imprese e, soprattutto, a favore dei lavoratori svantaggiati. La Regione Sardegna, ed in particolare l’Assessorato regionale al Lavoro, ha infatti pubblicato l’apposito Avviso grazie al quale le aziende che operano nei settori delle telecomunicazioni e dell’informatica, e che esercitano l’attività di call center, potranno ottenere dei contributi “spendibili” per andare ad assumere lavoratori svantaggiati con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. L’Avviso, denominato “Welfare to Work a titolarità regionale“, è in particolare strutturato su due linee di intervento: una è quella sopra citata per le imprese, mentre l’altra è per i lavoratori che, non avendo ancora trovato un’opportunità di assunzione, possono ottenere una “dote” da spendere presso le imprese sempre ai fini di una ricollocazione sul mercato del lavoro.

Incrementi di produttività, chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate e Ministero del lavoro

L’Agenzia delle Entrate e il Ministero del Lavoro, allo scopo di offrire tutti i necessari chiarimenti in relazione all’imposta sostitutiva del 10% sulle componenti accessorie della retribuzione corrisposte in relazione ad incrementi di produttività, hanno deciso di emanare una circolare congiunta il 14 febbraio 2011.

I due organismi chiariscono che, per quanto concerne il periodo d’imposta 2011, l’articolo 53 del decreto n. 78 del 2010 ha previsto l’applicazione del regime dell’imposta sostitutiva, entro il limite complessivo di 6.000 euro lordi, in favore dei lavoratori del settore privato titolari di reddito da lavoro dipendente non superiore all’importo di 40.000 euro.

Si rileva preliminarmente che, pur mancando nella norma di proroga il richiamo alla facoltà concessa al dipendente di rinunciare espressamente al regime della tassazione sostitutiva, l’opzione deve ritenersi applicabile anche nel periodo d’imposta 2011.

Occupazione Lombardia: posto di lavoro in cima alle preoccupazioni

 Per le famiglie lombarde la preoccupazione più stringente è rappresentata dal posto di lavoro. A rilevarlo sono due recenti indagini, dal titolo” Famiglie e fiducia Monza e Brianza, Lombardia, Italia” e “Famiglia e risparmio: la risposta italiana alla crisi. Monza, Lombardia e Italia”, che, in collaborazione con DigiCamere, sono state realizzate dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza. In particolare, le indagini rivelano come anche per l’anno in corso nel nostro Paese, in ragione di ben nove famiglie lombarde su dieci, l’economia italiana resterà ancora in stand-by. Come diretta conseguenza le famiglie residenti nella Regione Lombardia, nel rapporto di ben 4 su 5, si aspettano un aumento della disoccupazione con una percentuale più alta rispetto alla media nazionale che registra una percentuale del 67%. E sebbene la disoccupazione giovanile in Italia sia a livelli da record, sono proprio loro a confermarsi per il futuro più ottimisti in merito sia alla crescita economica dell’Italia, sia al miglioramento della situazione all’interno della propria famiglia.

Voucher trasporto pubblico per il tragitto casa-lavoro

 Dalla casa al lavoro, e viceversa, senza utilizzare l’auto privata, ma spendendo, così come avviene per i buoni pasto durante la pausa pranzo, un voucher per il trasporto pubblico. E’ questa una delle nuove proposte, in Lombardia, formulata nel corso del primo Tavolo dei Mobility manager, un’iniziativa fortemente voluta dall’Amministrazione regionale, ed in particolare da Raffaele Cattaneo, assessore alle Infrastrutture ed alle Mobilità, e da Marcello Raimondi, assessore all’Ambiente, all’Energia ed alle Reti della Regione Lombardia. L’obiettivo è chiaramente quello di introdurre misure e facilitazioni anti-smog nell’ambito delle scelte dei lavoratori quando tutte le mattine devo coprire la “tratta” casa-lavoro. Al riguardo, non a caso, con il primo Tavolo dei Mobility manager l’Amministrazione regionale ha voluto coinvolgere sia gli Enti pubblici della Regione Lombardia, sia le aziende affinché possano essere presentate e valutate delle proposte tali da ridurre lo smog, garantire fluidità negli spostamenti, migliorare la sicurezza stradale, e promuovere la mobilità sostenibile rispettando l’ambiente.

Lavoro Sardegna: contributi alle Province per l’occupazione stabile

 Una dotazione finanziaria pari a due milioni di euro, da ripartire tra le Province, al fine di incentivare il reimpiego dei lavoratori. Sono queste le risorse, nella Regione Sardegna, grazie all’ultima “Finanziaria” che è stata appena approvata dall’Amministrazione regionale che, quindi, in questo modo punta a continuare a sostenere le politiche attive per il lavoro. In particolare, tenendo conto anche delle esperienze passate, l’Assessorato regionale competente, nell’ambito della ripartizione dei fondi tra le otto Province della Regione Sardegna, ha chiesto agli Enti di privilegiare proposte ed azioni condivise per la formazione dei lavoratori al fine di accompagnarli al reimpiego attraverso un’occupazione stabile. Non a caso l’Assessore regionale Franco Manca ha posto l’accento sul fatto che, quando l’azione amministrativa si manifesta sul territorio, questa deve essere caratterizzata da principi di concertazione e di sussidiarietà.

La partecipazione del lavoratore ai risultati dell’impresa e le norme civili

Il nostro ordinamento prevede la possibilità del prestatore di lavoro di poter partecipare ai risultati dell’impresa.

In effetti, il principio è riconosciuto nella nostra legge Fondamentale, in modo particolare agli articoli 46 e 47. Secondo quanto scritto il nostro ordinamento riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende al fine di conseguire una elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione.

Non solo, la nostra Costituzione, articolo 47, incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.

Favorisce, inoltre, l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.

Lavoro e famiglia: voucher conciliazione nel Comune di Sanremo

 Scade il 25 febbraio 2011, nel Comune di Sanremo, il termine di partecipazione ad un Bando finalizzato alla concessione di contributi a sostegno delle famiglie. Trattasi, nello specifico, di voucher da spendere, nell’ambito delle misure di aiuto alla conciliazione tra i tempi di lavoro e quelli da dedicare alla famiglia, per i servizi educativi destinati alla prima infanzia, ovverosia per bambini che hanno un’età di minimo tre mesi e massimo tre anni. Il Bando del Comune di Sanremo rientra tra le politiche per i diritti e per le pari opportunità in attuazione di specifici piani regionali. I fondi a disposizione, provenienti dalla Regione Liguria, sono pari a poco più di 51 mila euro a fronte di un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) che non deve comunque superare i 25 mila euro.