Chiarimenti del Garante della Privacy sull’uso delle telecamere nei luoghi di lavoro

 Attraverso la sua ultima comunicazione, newsletter dello scorso 1° marzo 2013, il Garante della Privacy, ha voluto fornire diversi chiarimenti in merito all’utilizzo delle telecamere all’interno dei luoghi di lavoro; in particolare, quando l’utilizzo delle telecamere vìola l’accordo che era stato sottoscritto con i sindacati per l’installazione delle stesse.

Per il Garante l’uso delle telecamere nei luoghi di lavoro è pienamente legittimo a patto che il datore di lavoro non violi i diritti dei lavoratori; infatti, sempre da più tempo, il servizio di televigilanza, con scopo di anti-taccheggio e anti-rapina, è sempre più presente ed è diventato un elemento indispensabile per la tutela del patrimonio aziendale anche se non devono essere tollerate forme di controllo a distanza a carico dei lavoratori.

Nuove regole Telemarketing

 Il codice di autoregolamentazione di Assotelecomunicazioni apporta qualche variazione importante alle regole del telemarketing. Che sia o meno la fine delle “scocciature” legati a contatti indesiderati è ancora presto per affermarlo. Cerchiamo tuttavia di comprendere in che modo subirà cambiamenti l’attività di telemarketing per tutti coloro che lavorano in questo comparto, e coloro che si accingono a diventare lavoratori di telemarketing.

Tablet e cellulari a scuola e le regole per la privacy

 Con il mese di settembre la scuola tornerà a popolarsi di studenti e insegnanti insieme a tutto il personale scolastico con gli ultimi ritrovati della tecnologia. A questo proposito il Garante per la protezione dei dati personali ha deciso di definire un decalogo di comportamento che permetterà a tutti gli operatori – studenti e lavoratori in ambito scolastico – di utilizzare Tablet e cellulari senza incidere sulla privacy di ciascuno.

Privacy comunicazioni INPS

 Finalmente, anche per gli enti pubblici arriva il momento di un più rigoroso rispetto della normativa sulla privacy. Stando a quanto stabilito dal garante della privacy con decisione contenuta nelle comunicazioni n. 360 del 4 luglio 2012, infatti, la corrispondenza di tutti gli enti pubblici dovrà rispettare la riservatezza dei dati, con le buste dell’Inps che non dovranno rivelare il contenuto della lettera. Niente più timbri e diciture evidenti, sostituite da una più sobria busta bianca.

Precisazioni del Garante della Privacy sulla comunicazione Inps dei lavoratori

 Interessante precisazione del Garante della Privacy in merito al decreto del Ministro del Lavoro del 27 ottobre 2004, contenente le indicazioni per l’attuazione della legge  sui benefici previdenziali in favore  dei lavoratori esposti all’amianto ,tra l’altro, all’art.3 ,comma 5,prevede che nel caso di aziende cessate o fallite, qualora il datore di lavoro risulti irreperibile, il curriculum lavorativo di cui al comma 3 è  rilasciato dalla direzione provinciale del lavoro, previe apposite indagini.

Infatti, il Garante, con Provvedimento 21 marzo 2012 n. 115, cui si era rivolto l’Inps  a seguito della richiesta di una DPL di ricevere comunicazione di dati  dal predetto Istituto per la ricostruzione del curriculum professionale di  alcuni lavoratori   richiedenti i    richiamati benefici per gli esposti all’amianto.

Secondo il Ministero le finalità istituzionali che giustificherebbero la menzionata comunicazione risiederebbero nell’attività di indagine prevista dal menzionato art. 3 ed affidata alle Direzioni provinciali del lavoro, volta a consentire la ricostruzione del curriculum lavorativo dei lavoratori esposti all’amianto nei casi in cui il datore di lavoro, cessato o fallito, sia irreperibile (cfr. nota 29 dicembre 2011, prot. 34667).

Offerte di lavoro nell’investigazione privata

 Si parla tanto (e giustamente!) di crisi del mercato occupazionale e di assenza di offerte di lavoro. Eppure in questa giungla atipica c’è un lavoro che supera la criticità e non sembra conoscere difficoltà di sorta: l’investigazione privata. Per carità, nulla a che vedere con la signora in giallo o l’Hercule Poirot di Agata Christie. Oggi l’investigazione privata rappresenta l’evoluzione del tradizionale detective privato, sempre più richiesto da privati e da società e, pertanto, in grado di rappresentare una significativa carriera professionale per i più portati.

In merito, segnaliamo come Axerta – dal 1963 operante nel settore dell’investigazione privata –  sia attualmente alla ricerca di venti giovani investigatori. Si tratta di una discreta opportunità professionale, visto e considerato che – come già preannunciato – il business dell’investigazione privata è in forse crescita e che, proprio per questo motivo, Axerta investigazioni Spa ha deciso di avviare una nuova fase di recruitment.

La Privacy sul lavoro e le nuove tecnologie

Le nuove tecnologie introducono nuove controversie di lavoro tanto che nuovi casi vengono sempre più sottoposte al Garante della Privacy o al giudice del lavoro che si trova a decidere sui provvedimenti disciplinari che il datore di lavoro attribuisce ai propri dipendenti per un uso improprio della posta elettronica o di Internet. In effetti, è lo stesso Garante della Privacy che, nella su le linee guida del Garante per posta elettronica e internet pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 58 del 10 marzo 2007, ha ricordato che

Dall’esame di diversi reclami, segnalazioni e quesiti è emersa l’esigenza di prescrivere ai datori di lavoro alcune misure, necessarie o opportune, per conformare alle disposizioni vigenti il trattamento di dati personali effettuato per verificare il corretto utilizzo nel rapporto di lavoro della posta elettronica  della rete Internet

I sistemi GPS sui mezzi di lavoro e il ruolo della privacy

I sistemi di tipo GPS permettono di tracciare il percorso dei mezzi utilizzati in ambito lavorativo o per tenere sotto controllo veicoli utilizzati per trasportare valori; in effetti, la moderna tecnologia può essere utilizzata per assicurare la necessaria protezione ai beni del datore di lavoro ma, è altrettanto vero, che può anche essere usata in modo improprio e lesivo dei diritti del lavoratori, ossia così come previsto dallo Statuto dei lavoratori.

Il Garante della Privacy ha deciso di intervenire in un dibattito che, per sua natura, coinvolge diversi interessi e soggetti detentori di diritti giuridici, così il necessario contemperamento tra la tutela dei lavoratori e le esigenze organizzative, produttive e di sicurezza sul lavoro ha convinto il Garante della Privacy circa il legittimo utilizzo dei sistemi di localizzazione dei veicoli impiegati nell’ambito del rapporto di lavoro.

Le linee guida del Garante per posta elettronica e internet

Il Garante della Privacy, al fine di definire e regolare un settore in costante evoluzione di difficile tracciabilità, ha da tempo definito un insieme di regole che permettono di utilizzare la posta elettronica e la rete Internet nel rapporto di lavoro e lo ha fatto con la delibera n. 13 del 1° marzo 2007.

In effetti, la decisione del Garante della Privacy è nata per via di numerosi reclami, segnalazioni e quesiti giunti da più parti tanto che l’Autorità ha prescritto ai datori di lavoro alcune misure, necessarie o opportune, per conformare alle disposizioni vigenti il trattamento di dati personali effettuato per verificare il corretto utilizzo nel rapporto di lavoro delle recenti innovazioni tecnologiche.

Disabilità, attenzione al contrassegno

 Estate è tempo di turismo e la persona disabile deve porre particolare attenzione al contrassegno se decide di passare la sua vacanza in un Paese estero, in particolare nell’Unione Europea. In effetti, è ciò che è accaduto ad un viaggiatore italiano con disabilità che, arrivato in svezia, ha noleggiato un’automobile e ha iniziato a girare per il paese ma che poi si è ritrovato con una multa per un importo pari a mille corone svedesi: circa 110 euro perché il contrassegno italiano non è conforme a quello predisposto dalle raccomandazioni europee.

La notizia arriva da SuperAbile, ossia il portale dell’INAIL dedicato al mondo della disabilità. Tralasciando ogni aspetto tecnico sulla multa affibbiata al nostro connazionale, quello che ci interessa è mettere in evidenza che il nostro Paese non ha ancora recepito il contrassegno universale messo in piedi dall’Unione Europea.

Il Garante della Privacy ferma il fax selvaggio

Il garante della Privacy ha deciso di vietare a diverse società l’uso dei dati di migliaia di cittadini e imprese in base al provvedimento n. 137 del 7 aprile 2011. Il fenomeno è abbastanza preoccupante perché, oltre a vedere coinvolti imprese e cittadini, utilizza i dati sensibili messi a disposizioni dagli interessati e custoditi da una società del settore.

Secondo le informazioni diffuse dal Garante si registrano oltre quindici i provvedimenti più rilevanti, emanati nel corso degli ultimi mesi, con i quali l’Autorità ha vietato a privati e società l’uso di migliaia di recapiti per l’invio di fax, o utilizzando qualsiasi altro mezzo pubblicitario,  ed ha ribadito il principio secondo il quale chiunque invii messaggi promozionali mediante sistemi automatizzati (fax, e-mail, sms, mms) è sempre obbligato a raccogliere preventivamente il consenso specifico ed informato del destinatario. In alcuni casi i provvedimenti inibitori adottati dall’Autorità hanno colpito intere banche dati utilizzate per effettuare campagne promozionali per conto proprio o di terzi.

Il Garante Privacy presenta la relazione 2010

La privacy è un argomento abbastanza delicato perché si preoccupa di regolare i diversi rapporti interpersonali coinvolgendo anche la sfera lavorativa di ogni singolo soggetto.

La relazione annuale sullo stato di attuazione della normativa sulla privacy ci permette di fare il punto sul lavoro svolto dall’Autorità composta da Francesco Pizzetti, Giuseppe Chiaravalloti, Mauro Paissan e Giuseppe Fortunato.

Dati personali dei lavoratori: garanzie nella comunicazione

 Il garante per la privacy con provvedimento del 2 marzo 2011 ha stabilito come si devono comportare i datori di lavoro durante il trattamento dei dati personali dei loro dipendenti.

In particolare, il Garante ha reso noto che non è possibile fare una comunicazione cumulativa (tramite fax, email, o altri mezzi di comunicazione) a tutti i dipendenti contenente i dati relativi a ferie non godute, permessi non fruiti e ogni altro istituto relativo al rapporto di lavoro del singolo lavoratore.