Crisi: anche i liberi professionisti a rischio disoccupazione

 A causa della crisi economica internazionale non sono solamente i lavoratori dipendenti, quelli delle fabbriche e delle imprese di servizi, a rimanere senza posto di lavoro o, nel migliore dei casi, ad andare in cassa integrazione. Anche presso gli studi professionali, sia in Italia, sia un po’ ovunque, già da un pezzo si respira una brutta aria; non a caso, si stima che saranno ben 300 mila i posti di lavoro che nel 2009 “salteranno” presso gli studi professionali italiani, con molti di questi che hanno dovuto tagliare il budget e le collaborazioni. Molti di questi collaboratori, quasi sempre con partita IVA, iscritti magari all’ordine, e comunque senza ammortizzatori sociali, si sono ritrovati o si ritroveranno a spasso ed alla ricerca magari di un altro studio professionale pronto ad accoglierli.

Ingegnere biomedico: chi è e cosa fa

 Nel nostro Paese è possibile diventare ingegnere potendo avere sbocchi occupazionali in settori dove al centro viene messa la salute dell’uomo e non i numeri e le formule matematiche. Stiamo parlando della figura dell’ingegnere biomedico, il cui corso di laurea triennale è attivo a Roma presso l’Università Campus Bio-Medico della Capitale. Come ogni laurea in ingegneria che si rispetti, trattasi di un percorso di studi tanto impegnativo quanto gratificante, con un esame di ammissione ed un numero di crediti complessivi pari a 180. La figura dell’ingegnere biomedico è fondamentale per il campo dei servizi di assistenza medica e della strumentazione utilizzata nelle strutture sanitarie, visto che alla fine del percorso di studi il laureato deve essere in grado di comprendere il funzionamento ma anche progettare la strumentazione che si utilizza in campo clinico.

Come diventare attore

 L’attore professionista è un individuo in grado di  recitare una parte in spettacoli teatrali, cinematografici, televisivi o radiofonici, ma soprattutto deve saper immedesimarsi nell’anima di un personaggio. Svolge la sua attività  sul palcoscenico, negli studi e in ambienti esterni (strade, etc.), spesso al di fuori dei normali orari di lavoro e in lunghe trasferte. Al fine di lavorare al meglio, si avvale dei copioni che gli vengono affidati dal regista che lo dirige o chi per lui.

Fare l’attore è uno dei mestieri più difficili: si tratta di una professione non sicura e chi ha intenzione di avviarsi in questa professione si deve rendere conto che non è possibile lavorare sempre. Per diventare attore  sono necessari un diploma di scuola media superiore e la frequenza di vari corsi di formazione in dizione, recitazione, danza, etc.   Dopo aver terminato la  scuola di recitazione occore munirsi di un buon book fotografico, realizzare un breve curriculum e presentarsi a valide agenzie che  siano interessate anche ad attori non affermati.

Come diventare vigile del fuoco

 La nascita ufficiale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco avviene nel 1935. Da allora i vigili sono sempre in prima linea nella protezione dei cittadini. Il Corpo Nazionale dei vigili del fuoco è una struttura del Ministero dell’Interno. Ai vigili del fuoco è  affidato il compito di:

  • prevenire ed estinguere gli incendi;
  • addestrare i lavoratori sulla sicurezza;
  • salvare persone, animali, effetti personali in caso di incendio, terremoti, alluvioni e altre situazioni di emergenza;
  • intervenire per estrarre i feriti dai veicoli in caso di incidenti stradali
  • intrvenire  in caso di perdita di sostanze pericolose;
  • vigilanza antincendio nei boschi o in luoghi pubblici.

Professione hostess: chi è, cosa fa

Già qui vi abbiamo descritto come la figura dell’hostess sia una di quelle professioni maggiormente ricercate da chi frequenta l’università per cercare di “arrotondare” e pesare meno sul bilancio familiare.

Chi è l’hostess? Una ragazza di aspetto gradevole (non una modella), disponibile a lavorare soprattutto nel fine settimana (venerdì e sabato ma anche venerdì, sabato e domenica), con conoscenza della lingua inglese (non sempre richiesta), paziente ed educata.

L’hostess (quella di cui stiamo parlando non è l’assistente di volo) può lavorare negli ambiti e contesti più disparati: dal congresso medico, all’evento sportivo, ad una cena di gala, ad un evento musicale, ad una fiera.

Come diventare personal trainer

 Il  personal trainer è  una figura professionale in grado di  fare una valutazione antropometrica e funzionale di un individuo, elaborare  programmi di allenamento specifici e molto efficaci, dare consigli in fatto di alimentazione  e stimolare il soggetto ad allenarsi con costanza.

Le informazioni raccolte sul cliente dal personal trainer devono essere riportate in un’apposita scheda che verrà costantemente aggiornata. Il personal trainer seguirà in maniera assidua il primo periodo dell’allenamento del suo cliente,  in seguito interverrà più  raramente  in tale percorso e solo quando lo riterrà necessario.

Trovare lavoro in banca: missione impossibile?

 Il posto fisso, ben pagato, è un po’ il sogno di tutti, ed in particolare dei giovani. In passato, il “classico” posto di lavoro in banca ha rappresentato l’obiettivo anche per i nostri genitori, o per le nostre sorelle o fratelli maggiori, ma adesso riuscire ad occupare un posto in una filiale bancaria è diventato di sicuro più difficile per tanti fattori. I processi di informatizzazione, le fusioni bancarie e la creazione di filiali sempre più snelle, ha comportato per il sistema bancario la necessità, più che di assumere, di sfoltire il parco dipendenti magari accompagnandoli alla pensione, oppure non assumendo nessuno in sostituzione nel momento in cui qualche dipendente avesse raggiunto l’età pensionabile. Trovare lavoro in banca è quindi oramai una missione impossibile? Di certo rispetto al passato ci sono minori opportunità, ma per i giovani laureati e diplomati, magari con qualche breve esperienza nel settore assicurativo come procacciatore, o con buone conoscenze in materia di finanza e servizi bancari, non è detto che non si possa aprire qualche “porta”.

Il pizzaiolo: come è cambiata questa professione nel tempo

Per la rubrica dedicata alle professioni abbiamo deciso di capire come un mestiere antico, come quello del pizzaiolo si sia evoluto. Per farlo abbiamo rivolto alcune domande ad Umberto Bachetti responsabile della Pizza.it School e ad alcuni utenti del forum del sito pizza.it.

Quella del pizzaiolo potremmo quasi definirla una professione ever green. Come è cambiata nel corso degli anni?

Più che di cambiamento, possiamo parlare di evoluzione, di ricerca continua di tecniche e pratiche,conoscenze che vanno via via allargandosi, trasformando il pizzaiolo moderno da semplice artigiano della margherita e marinara, in qualcosa di assai più complesso.
Negli anni 60′ quando ebbe inizio l’espansione della tonda napoletana cotta in forno a legna, il pizzaiolo professionista, veniva ritenuto tale sommando poche semplici qualità: bontà del prodotto, serietà, puntualità ma sopratutto velocità.

Oggi si aggiungono a quelle virtù: affidabilità, intesa come costanza del prodotto, conoscenze teoriche sulle farine, evolute anch’esse, metodi di impasti raffinati che donano particolarità e sanno fare la differenza.
Inoltre il mercato richiede creatività riguardo ai condimenti, portando il pizzaiolo sempre più ai fornelli, manipolando materie prime che andranno ad arricchire la varietà di gusti e sapori da usare nelle più svariate combinazioni. Esistono comunque ancora, fortunatamente, pizzaioli che non si lasciano attrarre da vezzi culinari, ma badano alla sostanza mantenendo inalterata la filosofia della pizza, coltivando la fiaba del….C’era una volta, ma soprattutto del buon impasto.

Come diventare giornalista pubblicista

Per ottenere l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti e il tesserino non serve necessariamente la laurea in Scienze delle comunicazioni o in giornalismo. Per esercitare questa professione bisogna dimostrare di aver svolto in maniera continuativa un’attività pubblicistica regolarmente retribuita negli ultimi due anni, e dunque bisogna aver pubblicato tra i 60 e 70 articoli (il numero varia da regione a regione).

Nel presentare la domanda occorre allegare un attestato del direttore della testata, le copie dei compensi percepiti e le fotocopie dei giornali o dei periodici contenenti gli scritti firmati. La prova del rapporto di lavoro richiesta dall’Ordine consiste normalmente nell’esibire la copia delle ritenute d’acconto versate dal giornale al collaboratore per le sue prestazioni. Per diventare pubblicisti occorre inoltre, oltre a quanto già previsto, l’obbligo di  frequenza a corsi di preparazione che precedono un mini esame e ciò perché nel frattempo è stato riconosciuto ai pubblicisti il diritto ad assumere la direzione responsabile di una testata, e a far parte integrante del lavoro redazionale.

Imprenditoria femminile: Roma batte tutti nella graduatoria nazionale

 Nella Regione Lazio la percentuale di donne nelle imprese è superiore alla media nazionale; si registra infatti un tasso del 26% rispetto alla media nazionale del 24%, unitamente ad un tasso di occupazione femminile elevato e pari al 52%. Ma anche Roma, allo stesso modo, svetta su scala nazionale prendendo a riferimento i dati della Provincia, visto che ci sono oltre 61 mila imprese “in rosa”. Ma chi sono le imprenditrici romane? E perché scommettono su un’attività autonoma anziché puntare su un posto di lavoro subordinato? Ebbene, in accordo con i dati forniti dall’Assessorato al Lavoro del Comune di Roma, le donne diventano imprenditrici, spesso, dopo la maternità in modo da avere la possibilità di gestire meglio il proprio tempo rispetto magari al rientro nel lavoro subordinato.

Professione casalingo: un vero e proprio esercito

 Se è vero che esistono alcune professioni tipicamente femminili è altrettanto corretto affermare che si sta assistendo ad un progressivo aumento di uomini che si dedica a lavori orginariamente svolti  da donne. Di cosa stiamo parlando? Della professione di casalingo: l’uomo che per scelta o per dovere si prende cura della casa. Secondo i dati dell’Istat nel 2008 in Italia, su un totale di oltre 8 milioni di casalinghe/i, gli uomini sono 49mila. Sempre nel 2008 l’Inail ha assicurato 24.259 uomini; il dato si riferisce alla fascia di uomini di età 18-65 anni e che svolgono lavoro gratuito e non occasionale finalizzato alle cure familiari e domestiche. E’ proprio il caso di dire che in tempi di recessione e crisi i maschi sembrano davvero adeguarsi.

Crisi del lavoro? Non per tutti i settori

Lo sappiamo e lo abbiamo ripetuto in diverse occasione: la crisi c’è e sebbene sembrano esserci alcuni segni di ripresa di strada da fare ce n’è ancora molta.

Tuttavia una ricerca elaborata dalla CGIA di Mestre avrebbe individuato per il 2009 un fabbisogno occupazionale pari a oltre 524.000 unità. Certo: bisogna anche sapersi adattare e capire che forse si deve fare un lavoro diverso da quello dei propri sogni.

Le professioni più richieste dalle aziende italiane sono, sempre secondo questo studio, commessi, addetti alle pulizie, contabili, muratori e camerieri.

Professione investigatore privato: chi è e cosa fa

Per la rubrica dedicata ai mestieri abbiamo deciso di capire meglio cosa fa un investigatore privato intervistando chi ne ha fatto una vera e propria professione gestendo anche un’agenzia: La Segretissima di Roma. La parola quindi a Bernardo Ferro.

Quella dell’investigatore privato è una professione affascinante. Come e perché si è avvicinato a questo mestiere?

Dopo aver trascorso più di 25 anni negli organi investigativi di stato come Digos, Iterpol ho voluto cimentarmi in questa nuova sfida per mettere al servizio del privato la mia esperienza. Certo non è semplice: ci sono forti limitazioni nella operatività investigativa causate dalla carenza legislativa del settore; limitazioni incomprensibili visto che abbiamo una licenza rilasciata dalla Prefettura.

Chi si rivolge principalmente a lei e alle sua agenzia?

Principalmente società private e singole persone. Le società perchè non sono e non possono essere sufficientemente assistite da un’attività investigativa istituzionale; basti pensare all’assenteismo, ad una concorrenza sleale dovuta all’infedeltà di un socio o di un dipendente. Le persone fisiche, per problemi familiari come l’infedeltà coniugale, l’assegno di mantenimento per l’ex-coniuge ma soprattutto genitori e nonni che ci chiedono aiuto per “vedere” cosa fanno e chi frequentano i loro ragazzi.