L’inail ha evidenziato una ricerca dell’Institute of Cancer Epidemiology di Copenhagen, che ha constatato di come l‘inquinamento acustico potrebbe aumentare il rischio ictus e i soggetti coinvolti, sempre secondo le ricerche, non ci sono solo i lavoratori ma anche bambini e anziani. I dati emersi dalla ricerca danese non lasciano dubbi: una cattiva qualità del sonno, la difficoltà ad addormentarsi o l’eccessiva sonnolenza diurna sono figli dell’inquinamento acustico.
L’Inail pone in risalto che i rischi che si corrono vanno oltre il cattivo umore e il peggioramento della qualità di vita: l’esposizione a forti rumori costituisce principalmente un pericolo per la propria salute.
La ricerca è stata pubblicata sull’European Heart Journal e secondo gli scienziati l’iperstimolazione dell’apparato uditivo determinerebbe un terremoto nel sistema cardiovascolare, provocando danni permanenti in particolar modo su bambini e anziani.
Per il responsabile dell’Istituto, l’Inail deve diventare un modello di prevenzione internazionale non solo sul fronte degli infortuni sul lavoro, o sulla sicurezza, ma deve impegnarsi, insieme a sindacati e imprenditori, per operare un vero salto di qualità per offrire risposte precise in tutti gli aspetti di un rapporto di lavoro.
Importante novità in fatto di calcolo del periodo di computo per il prepensionamento dei lavoratori infortunati in seguito all’uso e all’esposizione con l’amianto.
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Secondo l’interessante studio condotto e concluso dall’ex Ispesl, ora
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