Riforma del lavoro, si prosegue giovedì

 Secondo gli osservatori l’incontro di giovedì sarà di certo conclusivo perché il governo Monti ha in animo di chiudere la partita visto che è riuscito a convincere le imprese e due importanti organizzazione sindacale, ovvero CISL e UIL.

La CGIL, da parte sua, rimane arroccata sulle sue posizioni criticando fortemente gli ultimi sviluppi visto che lo stesso segretario confederale generale della CGIL ha sentenziato

farà tutto ciò che serve per contrastare la riforma del mercato del lavoro. Farà le mobilitazioni necessarie, non sarà una cosa di breve periodo […] E’ evidente che per la terza volta, dopo la riforma delle pensioni e le liberalizzazioni, i provvedimenti del governo si scaricano sui lavoratori: davvero una strana idea della coesione sociale

Riforma del lavoro, chiusura la prossima settimana

 Secondo quanto dichiarato dal Ministro del Welfare Elsa Fornero, il governo è “relativamente pronto” a chiudere la riforma del lavoro, anche se l’obiettivo “resta quello di un accordo con le parti sociali da realizzarsi entro il termine, entro il 23 marzo”. Il Ministro, durante l’audizione in Senato, ha altresì aggiunto che il governo è pronto a presentare delle proposte su un blocco complessivo della riforma del mercato del lavoro su 5 punti.

“Gli obiettivi”  – ha poi proseguito il ministro – “rimangono quelli di un accordo con le parti sociali da realizzarsi entro il termine del 23 marzo, ma non è che ci impicchiamo all’albero. Penso che forse lo potremmo fare già la prossima settimana, non faccio uno sforzo di ottimismo di maniera, sono consapevole che ci sono molti problemi, ma conto che le parti tutte capiscano che questo dare oggi significa aprire per il domani. Noi per questo ci impegniamo. Il presidente Monti ha un impegno dal 25 e vogliamo che entro la sua partenza ci sia l’accordo”.

Dal Ministero del Lavoro una pubblicazione sulle nuove pensioni

 Ricordiamo che dallo scorso 1° gennaio 2012 sono cambiate le regole per andare in pensione; infatti, con l’articolo 24 del Decreto Legge 201/2011 (il cosiddetto Decreto “Salva Italia”), varato dal Governo il 6 dicembre 2011 e convertito dalla Legge 214 del 22 dicembre 2011, sono state poste le basi per una riforma complessiva del nostro sistema previdenziale, primo e fondamentale tassello di una riforma più ampia che riguarderà anche il mercato del lavoro e gli ammortizzatori sociali.

Successivamente, con la definitiva approvazione della  Legge 14 del 24 febbraio 2012, che ha convertito il Decreto Legge 216 del 29 dicembre 2011 (c.d. Decreto Milleproroghe), sono state apportate alcune modifiche ed integrazioni all’art. 24 del Decreto “Salva Italia”.

La pubblicazione è disponibile sul sito istituzionale del Ministero.

Il mito del posto fisso, la situazione in Europa

Il problema del precariato non è solo italiano ma è diventata una piaga europea per via dei Paesi coinvolti e dalle cifre in gioco. In effetti, i lavoratori precari, a tempo determinato sono passati da 63 a 124 nell’arco di soli 7 anni, dal 2003 al 2010, cifre sicuramente impressionanti, e non va meglio la disoccupazione che nello stesso periodo è salita a 16,5 milioni di persone.

Gli Uffici europei classificano i lavoratori precari tenendo conto delle tre differenti tipologie, ossia a tempo determinato, part time e lavoro parasubordinato e l’Italia si rispecchia perfettamente nella media europea.

Inps, novità sul fondo solidarietà del credito

L’Inps, con la circolare n. 144 dell’8 novembre 2011, intende illustrare gli importi delle prestazioni, le condizioni di accesso e le modalità di presentazione della domanda di richiesta finanziamento da parte delle aziende interessate al Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale dipendente dalle imprese del credito.

L’Inps ricorda che per usufruire dei benefici durante il periodo di riduzione  o di sospensione temporanea del lavoro, il lavoratore non deve svolgere alcun tipo di attività lavorativa in favore di soggetti terzi.

Le domande di assegno straordinario “Fondi di sostegno”

L’Inps chiarisce, attraverso il messaggio 20343 del 27 ottobre, il nuovo ruolo dei Fondi di sostegno al reddito di cui all’articolo 2, comma 28, della legge n. 662 del 23 dicembre 1996 e l’adeguamento progressivo della pensione di vecchiaia delle lavoratrici, ai sensi dell’articolo 1, comma 20, della legge n. 148 del 14 settembre 2011.

L’Inps precisa che dal momento che il diritto all’assegno straordinario al reddito è subordinato al conseguimento della prestazione pensionistica al momento della cessazione della prestazione straordinaria, il diritto a pensione del lavoratore deve essere verificato al momento dell’accesso all’esodo con riferimento ai requisiti pensionistici in vigore alla data di uscita dal Fondo di sostegno.

Ammortizzatori sociali, la deroga per la regione Liguria

Interessante novità in fatto di ammortizzatori sociali in deroga; in effetti, è stato sottoscritto l’8 agosto scorso con la regione Liguria l’intesa per gli ammortizzatori sociali su cassa integrazione in deroga per il 2011.

In base all’accordo possono beneficiare del trattamento i lavoratori che abbiano subito un licenziamento collettivo, plurimo o individuale per giustificato motivo oggettivo connesso a riduzione, trasformazione o cessazione di attività o di lavoro a condizione che siano esclusi dal diritto all’indennità di mobilità o siano in condizione di esaurimento delle tutele previste dalle norme vigenti.

L’Inps diffonde i dati ufficiali della cassa integrazione utilizzata

Con l’estate arriva anche il momento di fare dei bilanci e verificare le risposte dell’Inps alle sollecitazioni delle parti sociali.

L’Inps, attraverso il messaggio n. 15657 del 2 agosto 2011, ha diffuso i suoi dati ufficiali sull’uso della cassa integrazione relativi al mese di luglio concessa dal maggiore istituto previdenziale privato.

In effetti, secondo i dati diffusi dall’Inps si conferma un andamento in salita, ovvero questo mese di luglio è il mese con meno cassa integrazione da due anni. Sono dati che fanno ben sperare per il futuro perchè si conferma una flessione delle richieste di cassa integrazione nel corso del mese di luglio con -28,8% su luglio 2010; -8,8% su luglio 2009; -2,1% rispetto a giugno 2011.

Intesa S.Paolo, accordo per assumere mille giovani

Importante accordo sindacale all’Intesa San Paolo che, accanto alla volontà di difendere il posto di lavoro, ha posto in essere una serie di intese finalizzate all’assunzione di mille giovani disoccupati: questo è un esempio tipico di accordo sindacale che intende favorire e incentivare l’occupazione insieme alla difesa di 8 mila impiegati del primario gruppo bancario.

L’accordo tra Intesa San Paolo e le compagini sindacali, arriva dopo lunghe trattative e terminata a notte fonda. L’intesa siglata prevede l’uscita volontaria di tremila dipendenti della banca, la riconversione e riqualificazione di altri cinquemila che passeranno dal lavoro in filiale ad attività commerciali e oltre mille assunzioni di giovani utilizzando per la prima volta nel settore il cosiddetto contratto di solidarietà difensiva che prevede l’80% della retribuzione lorda.

Il bonus di conciliazione, un nuovo sistema di sostegno alla famiglia

L’idea è abbastanza semplice: offrire un sistema incentivi che permette di rispondere alle reali esigenze delle famiglie dei lavoratori allo scopo di conciliare le singole esigenze soddisfacendo l’esigenza del datore di lavoro con le realtà familiari.

In effetti, con i bonus di conciliazione si intende, per così dire, conciliare le responsabilità familiari con quelle professionale attraverso impegni diretti in una migliore organizzazione del lavoro.

Il tema è abbastanza particolare perché, se lo Stato offre un quadro normativo, sono le singole regioni o gli enti locali, magari con l’apporto con le realtà lavorative, che si devono preoccupare di predisporre tutte le misure necessarie; in effetti, con i voucher per servizi di conciliazione, si riesce ad offrire un sostegno economico sulla base della composizione del nucleo familiare e del numero di componenti a carico del lavoratore.

L’Inps e il lavoratore disoccupato

I compiti dell’Inps non si riducono solo nell’erogazione della pensione a fine servizio, ma il nostro legislatore negli anni ha imposto al maggiore istituto previdenziale del settore privato una serie di compiti che, possiamo definire, di sostegno al reddito.

Ecco perché, a maggior ragione, possiamo senza dubbio affermare che la maggior parte degli aiuti ai disoccupati viene proprio dall’Inps.

L’offerta che il nostro legislatore ha previsto, e che l’Inps ha il compito di erogare, è veramente complessa e varia; in effetti, si parte dalla disoccupazione ordinaria a quella straordinaria passando per una serie di strumenti complementari che il lavoratore può utilizzare.

Proposta di legge per regolare la flessibilità

È stato presentato un progetto di legge alla Camera da Benedetto della Vedova e Enzo Raisi insieme ad altri parlamentari con l’obiettivo di tentare di arginare ad una flessibilità eccessiva senza regole e prospettive reali per i giovani.

L’idea dei presentatori è di offrire ai giovani, anche di prima occupazione, un sistema di ammortizzatori sociali di tipo innovativo.

Secondo la proposta il governo dovrà esercitare la delega conferita dalla legge al fine di regolare i rapporti di lavoro dipendente introducendo un meccanismo di regolazione dei flussi e dei diritti. In effetti, secondo il contenuto della proposta i rapporti di lavoro di tipo dipendente saranno sostituti da un contratto di lavoro a tempo indeterminato a tempo pieno o a tempo parziale, sostitutivo di tutte le formule contrattuali di tipo flessibile.

Lavoratori in mobilità: Piemonte, opportunità per gli over 50

 E’ stato rinnovato, in Piemonte, l’accordo finalizzato a permettere ai lavoratori piemontesi in mobilità, e con un’età superiore ai 50 anni, di poter lavorare negli uffici giudiziari. A darne notizia nella giornata di ieri, venerdì 20 maggio 2011, è stata l’Amministrazione regionale nel sottolineare come in questo modo gli over 50 in mobilità, nonché prossimi alla pensione, potranno contribuire con il loro lavoro a migliorare l’attività operativa degli uffici giudiziari garantendo un recupero di efficienza. La scelta dei lavoratori over 50 in mobilità e prossimi alla pensione spetta all’Agenzia Piemonte Lavoro, che al riguardo continuerà a lavorare a stretto contatto con i Centri per l’Impiego delle Province piemontesi. Gli over 50 scelti, in particolare, devono avere non solo le necessarie competenze a livello professionale, ma devono anche possedere i necessari requisiti morali a fronte di una condotta irreprensibile.

Lavorare con gli enti locali nei lavori socialmente utili

I lavori socialmente utili possono essere utilizzati per offrire occasioni di reddito e opportunità ai percettori di ammortizzatori sociali –  ovvero coloro che riscuotono indennità legate all’istituto della cassa integrazione straordinaria, disoccupazione o mobilità – anche se, poi,  l’impiego non determina l’instaurazione di un rapporto di lavoro.

Questa particolarità pone in evidenza una mancanza di garanzie puntuali in fatto di diritto del lavoro; in effetti, l’assenza di un contratto di lavoro non permette di disporre di uno strumento che indichi in maniera precisa e chiara i diversi obblighi contrattuali delle parti stipulanti.