Le nuove regole per diventare insegnante

Nuovi criteri per quanto riguarda le assunzioni degli insegnanti; a ribadirlo il Ministro Gelmini nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi.

E’difficile fare previsioni, ma secondo stime del ministero nei prossimi anni ci saranno molti pensionamenti e quindi nell’arco di 6-7 anni c’è la ragionevole certezza che gli attuali 220mila precari saranno assorbiti dal sistema d’istruzione

Oggi inseriamo un nuovo tassello nella riforma destinata a cambiare il nostro sistema scolastico. Un tassello fondamentale, perchè riguarda la formazione iniziale dei futuri insegnanti. Prevediamo una selezione severa, doverosa per chi avrà in mano il futuro dell’Italia e sostituiamo alle vecchie SSIS un percorso di lauree magistrali specifiche e un anno di tirocinio coprogettato da scuole e università, concentrato nel passaggio dal sapere al saper insegnare

Le professioni in ripresa

Credito, Assicurazioni, Trasporti&Logistica, GDO e Green Economy in pole position per la ripresa autunnale. Tiene anche il settore Alberghiero, fanalino di coda, invece, Sanità e Pubblica Amministrazione.

Secondo l’Osservatorio settoriale di Gi Group, primo Gruppo italiano nei servizi dedicati al mondo del lavoro, nel secondo semestre 2010, alcuni settori guideranno più di altri la ripresa economica e occupazionale trainati da importanti novità.

Infatti, la ripartenza del credito dopo la ristrutturazione post-crisi finanziaria e la necessità di raggiungere gli obiettivi fissati dal piano 20-20-20 in ambito energia daranno una forte spinta a questi due settori che, per il secondo semestre dell’anno, stimano una previsione occupazionale del + 10%. Denominatore comune di questi due ambiti le molte offerte per i giovani under 25 con spiaccate doti commerciali e per i professionisti specializzati, mentre al Sud si segnalano le maggiori opportunità per mestieri verdi legati alle energie rinnovabili.

Lavoro nero: fenomeno dilagante nel Mezzogiorno

 Il lavoro nero nel nostro Paese non solo mette in una posizione di rischio e di forte svantaggio i lavoratori, spesso privi dei diritti più elementari, ma alimenta anche una concorrenza sleale a scapito degli imprenditori che, invece, esercitano l’attività nel pieno della legalità. Questo è, tra l’altro, quanto sostiene la Confartigianato che sul lavoro nero e sull’economia sommersa, attraverso il proprio Ufficio Studi, ha rilevato come nel nostro Paese, e specie al Sud, quello del lavoro nero sia un fenomeno dilagante ed in crescita. In Italia ci sono ben 640 mila abusivi con la Regione Calabria che è la maglia nera del lavoro irregolare; nella Regione in tal senso è Crotone la città con la densità più elevata di abusivi, mentre nel resto d’Italia c’è nello stesso tempo da registrare il primato positvo di Bolzano e dell’Emilia-Romagna dove il fenomeno è più circoscritto con livelli di economia sommersa, lavoro irregolare ed abusivismo inferiore alla media nazionale.

Voucher: lavoro occasionale accessorio nel Friuli Venezia Giulia

 Una delle Regioni italiane più dinamiche per quel che riguarda l’utilizzo dei voucher, ai fini della regolarizzazione del lavoro occasionale accessorio, è il Friuli Venezia Giulia. Anche nello scorso mese di agosto, infatti, in accordo con quanto rende noto l’Amministrazione regionale, il Friuli Venezia Giulia proprio in merito all’utilizzo dei voucher, con una quota pari a ben il 15,9% rispetto al totale nazionale, si è posizionato al primo posto in Italia con a ruota il Piemonte, la Regione Veneto, la Regione Emilia-Romagna ed il Trentino Alto Adige. I buoni lavoro, lo ricordiamo, possono permettere ai giovani studenti, ma anche ai pensionati, alle casalinghe ed ai cassintegrati di trovare occupazione facendo i cosiddetti “lavori saltuari” e maturando nello stesso tempo i contributi previdenziali. Per ogni 10 euro lordi pagati con i voucher, infatti, 7,5 euro sono di paga netta, mentre i restanti 2,50 euro individuano la quota Inps ai fini previdenziali e l’assicurazione Inail contro gli infortuni.

Trovare lavoro dopo le ferie con un corso di formazione

 Le ferie estive sono finite, e molti italiani sono tornati alla vita lavorativa di sempre. Molti altri purtroppo sono invece ancora alla ricerca di un’occupazione, ragion per cui dopo magari un’estate di rinunce, a causa dei pochi soldi in tasca, è tempo di rimboccarsi le maniche e andare alla ricerca di un posto di lavoro possibilmente in linea con le proprie aspirazioni. E non a caso a livello imprenditoriale, a partire dal prossimo mese di ottobre, si riparte con i nuovi corsi di formazione organizzati dalle imprese del settore che potranno tornare utili a moltissimi lavoratori a spasso al fine di potersi “accasare” prima, bene e meglio presso un‘azienda. Il comparto tra l’altro è in espansione se si considera che, in accordo con quanto emerso da un’elaborazione effettuata dalla Camera di Commercio di Milano, nell’ultimo anno le imprese che offrono corsi di formazione sono aumentate in Italia del 4% passando da poco più di 10 mila a quasi 10.500. Ma cosa offrono queste imprese?

Posto di lavoro: la paura di perderlo dopo le ferie

 Non sono pochi nel nostro Paese i lavoratori che, al ritorno dalle ferie, magari dopo un paio di settimane di relax, sono presi letteralmente dalla paura di trovare l’impresa chiusa, o di vedersi recapitata entro il mese di settembre una lettera di licenziamento. D’altronde dopo la pesante crisi degli ultimi due anni in Italia ci sono ancora tantissime imprese, specie quelle medie e piccole, che si stanno leccando le ferite e che, anche per effetto di una crisi di liquidità dovuta a tanti fattori, letteralmente annaspano nell’attesa che l’economia riparta di slancio e con essa anche gli ordinativi e le commesse. Ebbene, al riguardo la Camera di Commercio di Monza e Brianza, avvalendosi della collaborazione di Digicamere, ha effettuato un’indagine dal titolo “I consumi e le famiglie brianzole e lombarde: Famiglie e fiducia in uscita dalla crisi“; l’indagine, nello specifico, è stata realizzata sul territorio della Lombardia andando ad intervistare telefonicamente, con un questionario strutturato, 900 persone che nel nucleo familiare hanno di norma la responsabilità di effettuare gli acquisti.

Unicoop Firenze e HR Boscolo selezionano allievi capo reparto


Unicoop Firenze ha bisogno di investire su risorse giovani e capaci per i suoi punti vendita in 7 province della Toscana.

Per mantenere i suoi standard di qualità e competitività, la grande cooperativa di consumo con un milione di soci vuole formare una nuova generazione per sostenere il futuro dell’organizzazione e le attività di sviluppo e apertura di nuovi punti vendita sul proprio territorio.

In collaborazione con HR Boscolo, Unicoop Firenze organizzerà nell’autunno 2010 una selezione speciale per allievi capo reparto. Il processo prevederà diverse fasi: candidatura online, test di gruppo, colloquio. Cinquanta giovani verranno scelti, assunti e inseriti in un importante percorso di crescita professionale.

E’boom di lavoratori a chiamata

Per la prima volta l’Istat ha diffuso i dati relativi alla domanda di lavoro a chiamata o job on call delle imprese italiane dal 2006 al 2009 ed a quanto pare c’è stato un vero e proprio boom.

Cos’è il job on call? E’una particolare tipologia di contratto rivolta principalmente a quelle aziende che in certi periodi dell’anno si trovano ad avere a che fare con un’impennata di lavoro e quindi alla necessità di personale. Questo tipo di contratto è stato introdotto nel 2003 con la Riforma Biagi.

Voucher lavoro: uno su tre viene utilizzato in agricoltura

 E’ quello dell’agricoltura il settore economico che più di tutti si avvale in Italia dello strumento dei voucher, ovverosia i buoni lavoro, per la regolarizzazione delle prestazioni di lavoro occasionale accessorio. A metterlo in risalto è la Coldiretti che, su un totale di 7,3 milioni di voucher sinora venduti, in base ai dati forniti dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), sottolinea come il 34% sia stato utilizzato in agricoltura. Il voucher da un lato combatte e contrasta il fenomeno del lavoro nero legato ai cosiddetti “lavori saltuari“, e dall’altro semplifica la vita al datore di lavoro visto che con l’utilizzo dei buoni lavoro il rapporto con il lavoratore diventa “snello” in quanto le pratiche burocratiche sono ridotte all’osso. Non sono di certo solo i voucher a risolvere nel nostro Paese il fenomeno del lavoro sommerso, ma in ogni caso contribuiscono a far emergere sacche di lavoro nero così come messo in risalto di recente proprio dall’Inps.

Tremonti: Robe come la 626 sono un lusso che non possiamo permetterci

All’interno del blog abbiamo già affrontato il discorso della sicurezza sul lavoro e di come troppo spesso accadano incidenti spesso mortali.  Proprio su questo tema il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti nel corso del “Berghem fest” ha dichiarato

Dobbiamo rinunciare ad una quantità di regole inutili, siamo in un mondo dove tutto è vietato tranne quello che è concesso dallo Stato, dobbiamo cambiare.

Ed ancora

Robe come la 626 (la legge sulla sicurezza sul lavoro) sono un lusso che non possiamo permetterci. Sono l’Unione europea e l’Italia che si devono adeguare al mondo

Cina: dipendenti controllati anche in bagno

In Cina, un’azienda privata cinese di Nanchino, nella provincia dello Jiangsu, ha installato nella propria fabbrica un congegno per controllare tutte le attività dei dipendenti, mettendo in evidenza ogni loro errore e facendone rapporto automatico ai vertici dell’azienda. A questo punto l’impiegato viene richiamato e a volte multato.

E’stato stabilito ad esempio che i suoi impiegati ed operai non possano trascorrere alla toilette in tutto più di 400 minuti al mese ed alla fine del mese un rapporto evidenzia il numero dei minuti trascorsi in bagno da ciascuno.

Secondo quanto riportato dalla stampa locale cinese e da alcuni blog, questo mese, ad esempio, 13 persone che avevano oltrepassato di meno di 50 minuti questo limite massimo e sono stati ammoniti verbalmente e avvisati che, se ripeteranno l’errore, il mese prossimo verranno multati con uno yuan per ogni minuto extra.

Imprenditoria femminile: Regione Umbria, parte un progetto transnazionale

Si chiama “EMMA”, Entrepreunership Methodology Mediterranaean Assistance, ed è un importante progetto avente un carattere transnazionale per la cooperazione al fine di supportare sia la nascita, sia lo sviluppo dell’imprenditoria femminile. “EMMA”, in accordo con quanto ha reso noto la Regione Umbria, che è il soggetto capofila del progetto attraverso la propria Direzione sviluppo economico – Servizio sostegno alle imprese, mira in particolare a rimuovere ed a superare tutti quegli ostacoli che di norma penalizzano sia l’avvio, sia l’operatività delle imprese in rosa. “EMMA” risulta essere stato finanziato con le risorse dell’Unione Europea, in particolare quelle del FESR, ed è stato formalmente avviato dopo che nei giorni scorsi, in località Petrignano del Lago, una frazione del Comune di Castiglione del Lago in Provincia di Perugia, si è tenuto un primo incontro preliminare.