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Contratti di lavoro: un anno e mezzo per il rinnovo

 I lavoratori dipendenti per ottenere il rinnovo del contratto scaduto attendono in Italia un tempo medio pari a ben 18,3 mesi. A rilevarlo è stato l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, in accordo con il Rapporto dello scorso mese di giugno sulle “Retribuzioni contrattuali“. In particolare, al 30 giugno scorso in Italia c’era il 33,6% del totale dei lavoratori dipendenti che risultava essere ancora in attesa del rinnovo del contratto; trattasi di una percentuale molto elevata che conferma come nel nostro Paese spesso per chiudere i rinnovi contrattuali i tempi siano particolarmente lunghi anche in ragione di forti scostamenti che sussistono tra le pretese dei lavoratori, attraverso i Sindacati, e le condizioni fissate invece dalla controparte.

Intanto crescono, ma ben al di sotto degli attuali livelli di inflazione, le retribuzioni contrattuali. Al riguardo l’Istat ha rilevato, per lo scorso mese di giugno, un incremento modesto, pari ad appena lo 0,1%, per l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie rispetto al mese di maggio del 2011, mentre rispetto al mese di giugno del 2010 l’incremento dell’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è stato pari all’1,8%. Nel primo semestre del corrente anno, rispetto allo stesso periodo del 2010, la crescita dell’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è stata leggermente più robusta attestandosi a +1,9%.

In materia di rinnovi contrattuali, nello scorso mese di giugno i CCNL rinnovati sono stati due: quello per le imprese grafiche, e quello riguardante i lavoratori dipendenti occupati nelle imprese conciarie. E se su base annua l’indice medio delle retribuzioni contrattuali è cresciuto dell’1,8%, gli incrementi tendenziali sopra la media per le retribuzioni hanno riguardato i vigili del fuoco con un +3,4%, le forze dell’ordine con un +3,7%, ed il settore militare/difesa con un +4%. Stagnanti, anno su anno, con un +0,3%, in accordo con quanto rilevato dall’Istat, sono invece le retribuzioni nei comparti ministeriali, della scuola, comunicazioni, servizi di informazione e servizio sanitario nazionale.

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