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Lavorare a Milano: puntare sul settore dei servizi

 Qualcosa si muove nel milanese in materia di occupazione dopo i momenti bui dello scorso anno. Al riguardo, infatti, la Camera di Commercio di Milano ha rilevato che nello scorso mese di marzo ad assumere è stato il 5% delle imprese milanesi; trattasi di una tendenza al rialzo se si considera che nel febbraio 2010, invece, la percentuale si era attestata al 4%. Nel complesso l’Ente camerale rileva come anche a Milano si sia tornati ad assumere, ma in ogni caso le assunzioni stanno ripartendo con molta prudenza e preceduti dagli stage. Allargando l’orizzonte temporale, la Camera di Commercio di Milano rende noto che negli ultimi dodici mesi quasi un’azienda milanese su quattro, per la precisione il 22%, ha effettuato delle assunzioni, mentre un’azienda su dieci ha utilizzato la forma dello stage per attivare con il potenziale e futuro assunto la prima forma di collaborazione.

Le attese per il prossimo anno, inoltre, individuano una crescita delle assunzioni soprattutto nel comparto dei servizi, ragion per cui chi al momento è disoccupato, al fine di trovare lavoro più velocemente, non può non inviare curriculum a raffica ad imprese del terziario. E se aumenta la propensione delle imprese ad assumere, nello stesso tempo non possono che diminuire quelle che invece riducono il personale; pur tuttavia, l’Ente camerale, che al riguardo con l’indagine “Le imprese di Milano e provincia“, ha monitorato lo stato di salute del mercato del lavoro a Milano e Provincia, sottolinea come per i prossimi 12 mesi, nella Provincia di Milano, escludendo il Comune, le aziende in oltre otto casi su dieci non siano comunque interessate a cercare nuovi collaboratori.

C’è quindi all’incirca un 20% di imprese sulle quali i lavoratori disoccupati o in difficoltà del milanese potranno puntare, ma ci sarà da “soffrire” visto che solo il 3% cerca figure da mettere a contratto di lavoro a tempo indeterminato, ed il 4% con il tempo determinato, mentre le altre in maggioranza punteranno, almeno all’inizio, su stage, contratti a progetto e quelli di apprendistato.

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