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Lotta al precariato: Regione Toscana scende in campo

 La Regione Toscana scende nuovamente in campo a favore dell’occupazione, ed in particolare nel contrastare il precariato attraverso l’emanazione di un apposito Bando entro il corrente mese di maggio 2011. Questo dopo che la Giunta della Regione Toscana, su proposta formulata da Gianfranco Simoncini, Assessore alle attività produttive, al lavoro ed alla formazione, ha approvato un’apposita delibera che attiva ben otto interventi finalizzati al contrasto del lavoro precario e, in generale al sostegno dell’occupazione. I beneficiari delle misure saranno i lavoratori con contratto di lavoro precario, a partire dai giovani e con un occhio di riguardo per le donne e per quei lavoratori che hanno perso il posto a pochi anni dalla maturazione della pensione. Previsti anche incentivi alle aziende che assumono e che, in particolare, andranno a stabilizzare proprio quei lavoratori che non hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Attraverso apposito Bando, le imprese potranno ottenere 6.000 euro di contributi per ogni assunzione di donne disoccupate, giovani laureati o lavoratori che provengono dalle liste di mobilità. Ben 15 mila euro, pari a 3.000 euro per cinque anni, sono i contributi erogabili ai fini dell’inserimento lavorativo di persone che sono prossime alla pensione, mentre per la conversione da tempo determinato a tempo indeterminato i contributi ammontano a ben 6 mila euro a contratto.

Inoltre, nell’ambito delle politiche per la ricollocazione lavorativa, ed in particolare per quel che riguarda il cosiddetto progetto Welfare to Work, l’Amministrazione regionale mette sul piatto un contributo pari a  6 mila euro per ogni assunzione di lavoratori che, iscritti ai centri per l’impiego, risultano essere dei soggetti svantaggiati. Ammonta invece a 2 mila euro il contributo per la trasformazione di un contratto da co.co.pro, ovverosia di collaborazione coordinata e continuativa a progetto, ad uno a tempo determinato. Un’altra misura di sostegno, sempre attraverso l’erogazione di contributi, riguarda invece i dottori di ricerca ai fini della loro assunzione a tempo indeterminato.

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