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Lavoro e vita familiare: Lazio, Bando per la Flexicurity di genere

 Sul Bollettino Ufficiale delle Regione Lazio (BURL) di oggi, sabato 20 febbraio 2010, è stato pubblicato un Avviso Pubblico recante “Interventi in impresa volti a favorire la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa in un’ottica di flexicurity“. A darne notizia è stata Alessandra Tibaldi, assessore regionale al Lavoro, alle Pari opportunità ed alle Politiche giovanili, la quale ha presentato il relativo Bando sulla “Flexicurity di genere” che ha una dote pari a ben 9,5 milioni di euro. La misura è finalizzata a garantire sul territorio laziale, a favore dei lavoratori, in primis le donne, una migliore conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa; al Bando, attraverso la presentazione di progetti con tale finalità, possono accedere i datori di lavoro del settore privato, sia singolarmente, sia in forma associata ed anche attraverso un partenariato con gli Enti pubblici.

Nello specifico, possono presentare domanda per la presentazione dei progetti, e l’ottenimento dei contributi, gli imprenditori individualmente, ma anche le società, le imprese, le cooperative, i consorzi, le associazioni e le onlus. I partecipanti al Bando dovranno presentare, a partire dal 30-esimo giorno dopo la pubblicazione dell’Avviso sul BURL, progetti aventi una durata pari a ventiquattro mesi finalizzati all’adozione di modelli di lavoro più flessibili, tra cui la rotazione o la sostituzione tra lavoratori e lavoratrici, il part-time, il telelavoro e forme di job-sharing.

Il Bando, inoltre, nella misura massima di 350 mila euro di finanziamento ottenibile per richiedente, può permettere l’ottenimento di contributi per attivare servizi quali il baby parking, asili nido, assistenza per anziani, disabili e malati, ma anche servizi per accompagnamento e trasporto, spazi di gioco, di studio e ludoteche. I progetti devono essere destinati a facilitare la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa di chi è un lavoratore subordinato, ma anche occasionale o con contratto di collaborazione coordinata e continuativa a progetto.

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