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Le pensioni dalla legge Dini alla riforma Fornero, un percorso senza fine

Al momento non sappiamo ancora come cambierà il nostro sistema pensionistico perché il governo Monti, attraverso il ministro del lavoro Elsa Fornero, non ha illustrato il nuovo meccanismo previdenziale, ma l’unica cosa che possiamo fare è vedere il percorso del nostro sistema previdenziale dal 1995 ad oggi.

La nuova manovra sulle pensioni rappresenta l’ennesimo provvedimento su questa particolare e delicata materia che dal 1995 ad oggi è in continua modifica: non è più accettabile intervenire in modo semestrale privando i lavoratori di precise garanzie e di tutele tanto che auspichiamo che l’ultimo intervento, la riforma Fornero, possa diventare un preciso punto di riferimento che resista nel tempo o, perlomeno, per almeno 15 o 20 anni.

In effetti è dal 1995, con l’entrata in vigore della Legge 8.8.1995 n. 1995 n. 335, che i trattamenti pensionistici dei pubblici dipendenti e dei privati sono stati toccati in modo incisivo dando l’avvio alla riforma del nuovo sistema pensionistico obbligatorio e complementare. In particolare, con questa legge i trattamenti dei pubblici dipendenti, iscritti all’Inpdap, si sono omogeneizzati con la normativa dei lavoratori privati iscritti all’Inps.

Per quanto riguarda le pensioni di anzianità, dopo la riforma Dini (1995/335), con la legge 449/97 si sono modificati i termini di accesso al pensionamento di anzianità con decorrenza dal 1 gennaio 1998, mentre con la legge 247/2007 il legislatore ha ulteriormente modificato, a partire dal 2008, i requisiti e le decorrenze per le pensioni.

Successivamente con il provvedimento dell’estate scorsa, legge 122/2010, pur mantenendo inalterati i requisiti anagrafici e contributivi per il diritto alla pensione di anzianità, ha modificato, dal 1 gennaio 2011, i termini di accesso al pensionamento introducendo la cosiddetta “finestra mobile”.

Il segmento delle pensioni pubbliche sono state particolarmente colpite in questi anni con provvedimenti incisivi e a questo riguardo il percorso normativo non è stato facile, anche se possiamo brevemente sintetizzare così la questione:

  • Con la legge 449/97 si è completata l’omogeneizzazione tra pubblico e privato
  • Dal luglio 1994, l’Inpdap, l’ente che eroga le pensioni per i pubblici dipendenti (Asl/enti locali), è stato decentrato a livello provinciale
  • In base alla legge 335/95 l’Inpdap liquida anche le pensioni per i dipendenti statali
  • Dal 1 marzo 1999 le pensioni già a carico della D.P.T. vengono erogate dall’Inpdap
  • Dal 1 giugno 2004 è stata avviata la nuova procedura Inpdap per la liquidazione della pensione definitiva
  • Dal 1 ottobre 2005 l’Inpdap subentra nella gestione dei trattamenti pensionistici al personale delle Amministrazioni Statali
  • La legge 122/10 ha abrogato la legge 322/58 che consentiva ai dipendenti pubblici il trasferimento gratuito nel FPLD dell’Inps ed è stato reso anche onerosa la ricongiunzione ai sensi dell’articolo 1 della legge 29/79.

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