Lavoro dipendente in lieve crescita nella Regione Lombardia

 Lo scorso anno, a causa della crisi finanziaria ed economia, anche nella Regione Lombardia c’è stata una perdita di posti di lavoro, pari a ben 47 mila unità, ma a fronte di un incremento dello 0,2% del lavoro dipendente che, quindi, ha fatto registrare una buona tenuta. E’ questo, in particolare, uno dei dati positivi emersi da “Milano Produttiva”, il consueto Rapporto annuale della Camera di Commercio di Milano che ha fatto il punto sull’andamento dell’economia lombarda nel 2009. Le perdite più ampie, in termini di posti di lavoro, ci sono state lo scorso anno in Lombardia tra i collaboratori con una caduta del 20%, mentre per i lavoratori indipendenti la discesa è stata circoscritta al 4%. Il tutto a fronte di un tasso di disoccupazione che dal 2008 al 2009 in Lombardia è salito di 1,8 punti percentuali attestandosi al 5,7% ma comunque ben al di sotto del tasso di disoccupazione nazionale.

Commercio estero: Avellino, corsi per titolari d’impresa e collaboratori

 Scadono il prossimo 4 giugno 2010, in Provincia di Avellino, i termini per la partecipazione a due corsi di formazione organizzati dalla Camera di Commercio locale in materia di internazionalizzazione e di controllo e innovazione nelle piccole e medie imprese. In particolare, il corso di formazione in materia di internazionalizzazione è riservato ai collaboratori ed ai titolari di piccole e medie imprese con sede nella provincia di Avellino, e si terrà a partire dall’8 giugno 2010 presso la saletta formazione della Camera di Commercio locale al numero 5 di Piazza Duomo, con orario dalle 10 alle ore 15,  per complessive otto giornate di attività didattica. Rispetto alla precedente edizione del corso, in accordo con quanto rende noto la Camera di Commercio di Avellino, saranno trattate tematiche che a livello normativo risultano essere inedite; nel complesso con tale corso si punta a rafforzare le competenze sia dei collaboratori, sia dei titolari di piccole e medie imprese nella gestione delle operazioni riguardanti il commercio con l’estero.

Cassa integrazione straordinaria: anticipo indennità per i lavoratori della Brianza

 In aiuto ai lavoratori della Brianza, in cassa integrazione straordinaria, compresa quella in deroga, scendono in campo otto banche al fine di permettere loro di incassare l’indennità in anticipo rispetto ai tempi classici, e spesso lunghi, di erogazione degli importi. A darne notizia è la Camera di Commercio di Monza e Brianza nel far presente al riguardo come il protocollo d’intesa, firmato tra gli Istituti di credito e la Provincia di Monza e Brianza, preveda l’erogazione per ogni lavoratore di importi mensili fino a massimi 900 euro per una durata massima di sette mesi. Trattasi in tutto e per tutto di un provvedimento anticrisi che punta a dare risposte incisive ed immediate ad una congiuntura che rimane difficile e che sta continuando a colpire l’occupazione.

Comune di Pesaro: contributi per emigrati marchigiani all’estero

 A favore degli emigrati marchigiani all’estero, il Comune di Pesaro ha emanato lo scorso 14 aprile 2010 un Avviso grazie al quale gli aventi diritto potranno presentare la domanda, entro e non oltre la data del 14 maggio 2010, per la concessione di contributi. In particolare, la misura prevede la concessione di aiuti al fine promuovere gli scambi giovanili, per il reinserimento nel territorio regionale degli emigrati marchigiani, e per sostenere gli anziani che, nel proprio luogo di emigrazione o di nascita, non sono mai rientrati. Una delle misure di aiuto messe a punto prevede in particolare la possibilità per gli emigrati di poter avviare sul territorio della Regione Marche delle attività a carattere imprenditoriale nel comparto del turismo, del commercio, dell’artigianato oppure dell’agricoltura; ai contributi, nello specifico, possono accedere quegli emigrati marchigiani che, avendo la residenza legale nel Comune di Pesaro, hanno nello stesso tempo maturato una presenza all’estero non inferiore ai tre anni, ma sono rientrati nelle Marche, in via definitiva, da meno di cinque anni, ed hanno eventualmente avviato un’attività da un tempo che non risulti essere superiore ai tre anni.

Friuli Venezia Giulia: campagna informativa sul lavoro accessorio

 Il lavoro occasionale accessorio può rappresentare un’opportunità sia per chi ha perso il posto di lavoro, e punta ad un reinserimento nel circuito dell’occupazione, sia per i giovani che vogliono fare le prime esperienze lavorative. Questa tipologia di lavoro nel nostro Paese è regolamentata attraverso i “voucher“, ovverosia i buoni lavoro che, sperimentati inizialmente per la vendemmia n agricoltura, possono ora essere utilizzati dai datori di lavoro in molti settori dell’economia. E così in Friuli Venezia Giulia la Regione, anche al fine di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso, ha avviato una campagna informativa attraverso tutta una serie di incontri/seminari ai quali è possibile iscriversi direttamente online cliccando qui. Ma chi sono i soggetti interessati ai buoni lavoro? Ebbene, dal lato dell’offerta i soggetti interessati sono gli Enti pubblici, gli enti locali, gli enti senza fini di lucro come ad esempio le associazioni, ma anche le imprese a conduzione familiare, le aziende agricole, i liberi professionisti e le famiglie.

Voucher: cosa sono e a cosa servono

 I voucher o buoni lavoro sono degli strumenti che permettono di regolarizzare e regolamentare, a norma di Legge, il lavoro di tipo accessorio, ovverosia il cosiddetto lavoro occasionale. I voucher sono stati ufficialmente introdotti e disciplinati in Italia con un apposito Decreto, poi convertito in Legge, nel 2008; all’inizio i buoni lavoro servivano per le prestazioni di lavoro occasionale in agricoltura, con una fase sperimentale che ha in particolare interessato la vendemmia, nell’anno 2008, e categorie di lavoratori come gli studenti ed i pensionati, i quali hanno così potuto incrementare il proprio reddito per pagarsi ad esempio gli studi, o per incrementare col lavoro accessorio magari una pensione troppo bassa. Dopodiché i voucher sono stati estesi in agricoltura a tutto il lavoro di tipo stagionale, come ad esempio la raccolta dei pomodori, sempre a favore di studenti e pensionati; allo stato attuale, inoltre, il lavoro occasionale accessorio è stato esteso sia per le prestazioni occasionali nel settore del commercio, dei servizi e del turismo, sia per il lavoro occasionale domestico.

Lavoro commercio e turismo: voucher sempre più apprezzati in Friuli Venezia Giulia

 Nel quarto trimestre del 2009 in Friuli Venezia Giulia, per la regolarizzazione del lavoro occasionale accessorio, sono stati utilizzati ben 102.843 voucher; a darne notizia è stata Alessia Rosolen, assessore al Lavoro, Università e Ricerca della Regione Friuli Venezia Giulia, aggiungendo che per l’intero 2009 i voucher utilizzati sono stati complessivamente 241.033. Visto l’ottimo riscontro nella Regione per quanto riguarda l’utilizzo dei voucher, l’Amministrazione, avvalendosi dell’Agenzia regionale del Lavoro, ha reso noto nei giorni scorsi che porterà avanti una campagna di comunicazione finalizzata a promuovere, in particolar modo tra i giovani, l’utilizzo dei voucher che offrono da un lato protezione e garanzie al lavoratore, e dall’altro danno l’opportunità di poter magari iniziare a familiarizzare con il mondo del lavoro in vista, nel futuro, del conseguimento di un’occupazione stabile nello stesso settore in cui è stato prestato il lavoro occasionale accessorio.

Lavoro immigrato: cresce l’imprenditoria con nazionalità straniera

 Nel nostro Paese la disoccupazione a causa della pessima congiuntura è cresciuta e sembra destinata a crescere ancora per alcuni mesi, ma senza l’apporto dei lavoratori stranieri, comunitari ed extracomunitari, i dati sarebbero probabilmente ben peggiori. Lo scorso anno, infatti, le imprese individuali con titolare avente nazionalità straniera sono cresciute del 6,79%, attestandosi a quota 309 mila, e sono così suddivise: il 23% di titolari d’impresa individuale comunitari, ed il 77% di titolari/cittadini extracomunitari. I dati emergono da un Rapporto di Unioncamere che, tra l’altro, ha messo in evidenza come nel primo semestre di quest’anno l’imprenditoria straniera, ed in particolare quella con titolare extracomunitario, abbia fatto registrare un saldo positivo pari a quasi 6.500 imprese.

Imprenditoria immigrata: in Italia tanti piccoli “business”

 Nel nostro Paese per gli immigrati è soprattutto il lavoro uno degli aspetti che agevola la loro integrazione, e che gli permette di dare tra l’altro un contributo valido alla crescita della nostra economia. In Italia anche gli immigrati hanno accusato e risentono della crisi, ma anche per modi e stili di vita trattengono il respiro in attesa di tempi migliori, e mostrano una vitalità ed una fiducia che permettere loro, tra l’altro, di potersi affermare non solo come lavoratori, ma anche come imprenditori.

Non a caso, secondo un rapporto di InfoCamere, anche ai tempi della crisi in Italia l’imprenditore immigrato fa leva sulle sua capacità ed abilità per integrarsi nella società e nel territorio in cui opera, e dove, molto spesso, è titolare di un’impresa sotto forma di ditta individuale. Per l’imprenditore immigrato è il commercio il settore preferito, ma non mancano titolari d’impresa immigrati anche nel settore delle costruzioni, manifatturiero e servizi alle imprese.